BERTOLUCCI, Bernardo
BERTOLUCCI, Bernardo (App. IV, 1, p. 254)
Regista cinematografico. Nel 1987, per The Last Emperor (L'ultimo imperatore), ha ottenuto nove Oscar tra cui quello per il miglior film, la miglior regia e la migliore sceneggiatura non originale con M. Peploe.
Dopo La luna (1979), mélo sul conflitto edipico tra un quindicenne e sua madre, B. ha diretto nel 1981 La tragedia di un uomo ridicolo, una delle opere migliori realizzate in Italia sul terrorismo. Lucida rappresentazione della borghesia di quegli anni, il film si mantiene per lo più su un livello intimo, privato, lo stesso che caratterizza il rapporto tra una ragazza africana e un pianista eccentrico in L'assedio (1998). In questa sua ultima opera B. riduce al minimo i dialoghi per renderli il più possibile rarefatti ed esaltare in tal modo il linguaggio delle immagini, alla ricerca di una valorizzazione estrema dello specifico filmico. Nel 1987, con The Last Emperor, B. ha utilizzato i moduli espressivi del kolossal per narrare in un grande affresco storico la vicenda di Pu Yi, l'ultimo imperatore di una Cina trasformata in Repubblica dal 1912, ed è riuscito a far emergere il dramma privato della solitudine e della sconfitta di un uomo. Tre anni più tardi è autore di Il tè nel deserto, tratto dal romanzo The sheltering sky di Paul Bowles, in cui il viaggio di una coppia nell'Africa del Nord degli anni Quaranta diventa occasione per mettere a fuoco il vuoto esistenziale dei protagonisti e si rivela metaforica incursione nel deserto dei sentimenti. Ha poi realizzato Little Buddha (1993; Piccolo Buddha), intenso tragitto di avvicinamento al mistero della vita e della morte in cui i toni del sacro si fondono con quelli della leggenda, e Stealing Beauty (1996; Io ballo da sola), opera sottilmente sospesa tra l'energia vitale della giovinezza e il declino della maturità e, al tempo stesso, percorso di iniziazione sessuale che segna il ritorno di B. su un set italiano dopo 15 anni.
Il regista costruisce opere dallo stile molto personale, influenzate anche dalle proprie passioni letterarie e cinematografiche (il cinema francese in particolare) ed è forse uno degli autori italiani che, anche nel corso del tempo, è riuscito a mantenere più coerente la propria cifra stilistica. Sia nelle opere 'sommesse' sia nei kolossal, ha dato vita a un autentico 'cinema dei sentimenti' la cui libertà formale riecheggia ora M. Ophüls ora J.-L. Godard.
bibliografia
R.P. Kolker, Bernardo Bertolucci, London 1985;
In viaggio con Bernardo, a cura di R. Campari, M. Schiaretti, Venezia 1994;
J.T. Kline, I film di Bernardo Bertolucci, Roma 1994;
E.M. Campani, L'anticonformista - Bernardo Bertolucci e il suo cinema, Firenze 1998.