BRAGADIN, Bernardo
Figlio di Andrea (a sua volta figlio di Pietro di Giacomo d'Andrea, secondo la più esatta genealogia di Barbaro-Tasca; figlio di Francesco di Filippo di Pietro per quella meno attendibile del Priuli), nacque nel 1386, se si deve dar fede all'affermazione del Priuli secondo la quale al momento della morte, avvenuta nel 1466, aveva ottant'anni.
Nel 1411 si unì in matrimonio con Maria Corner de Zuane, figlia del fu Ferigo della Piscopia. Dovette essere stimato particolarmente adatto ad esercitare le cariche nei reggimenti della Terraferma, per lo più di abbastanza recente acquisizione: ricoprì, infatti, la carica di capitano a Vicenza nel 1441, a Brescia nel 1444 e di podestà a Verona nel 1447. Successivamente alternò la prestigiosa funzione di consigliere ducale a Venezia (1449, 1454) alla gestione di qualche ufficio nello Stato da Mar (fu capitano in Candia nel 1450). Nell'ottobre 1457, mentre era di nuovo consigliere ducale, risulta uno dei quarantuno elettori del doge Pasquale Malipiero.
Riprese, poi, a ricoprire alternativamente cariche a Venezia (consigliere ducale nel 1459 e nel 1461) ed in Terraferma, forse proprio per il prestigio conferitogli dalla Consigliaria: fu infatti capitano a Padova nel 1458 e per la seconda volta podestà a Verona, dopo quindici anni dalla precedente gestione della medesima magistratura (1462).
Potrebbe sembrare strana questa apparente oscillazione nel succedersi delle cariche, che non sembra rispettare il cursus honorum indicato dai differenti "lochi" degli offici. Ma non è inconsueto che per fronteggiare qualche situazione particolarmente delicata, come poteva presentare la Terraferma in quegli anni, si ricorresse all'esperienza specifica di chi avesse ben meritato proprio in quella stessa carica, anche se in quel momento stava ricoprendo una magistratura di più elevata considerazione.
Nel maggio dello stesso 1462 è tra i quarantuno elettori del doge Cristoforo Moro. Ancora nel 1463 è eletto tra i consiglieri ducali. Finalmente il 7 marzo 1466 raggiunse l'apice della carriera, divenendo procuratore di S. Marco de supra. Morì il 21 aprile successivo.
Fonti eBibl.: Venezia, Civico Museo Correr, Cod. Cicogna 3781: G. Priuli, Pretiosi frutti del Maggior Consiglio, I, p. 100; Arch. di Stato di Venezia, Avogaria de Comun, 107/2: Cronaca matrimonii, c. 23r; Ibid., Miscellanea codici I, Storia veneta, 18: M. Barbaro-A. M. Tasca, Arbori de' patritii veneti, cc. 131, 149; G. degli Agostini, Notizie istorico-critiche intorno la vita e le opere degli scrittori viniziani..., I, Venezia 1752, p. 340.