Bucci, Bernardo
, Poeta arcade romano (in Arcadia Falento Partenio) vissuto fra il 1695 e il 1755. Compose un poema d'imitazione dantesca, forse incompiuto, dal momento che nel vol. X delle Rime degli Arcadi ci restano solo i primi tre canti dell'Inferno e gli ultimi tre del Paradiso, più un XVI del Purgatorio (che si legge nei Giochi Olimpici celebrati in Arcadia, stampati a Roma nel 1754). Esso spicca, per la diretta e larga imitazione dantesca, tra le tante altre visioni del Settecento, contro le quali si scagliava il Bettinelli. Sia la struttura del poema, sia ancor più il disegno del viaggio, assieme a una larga messe di particolari, si attengono strettamente alla Commedia. Lungaggini morali e fredde allegorie (si pensi che il XVI del Purgatorio riecheggia l'incontro di D. con Marco Lombardo; il B. finge d'incontrarsi con l'arcade Atreno Alittorio e da lui ascolta una lunga predica sul disprezzo dei beni terreni e sul coraggio di affrontare la morte) appesantiscono poi oltremodo questi canti, validi soltanto come prova della fortuna di D. nel Settecento.
Bibl. - G. Cenzatti, Un miniatore di D. nel '700, Montebello Vicentino 1907, 19.