BERNARDO da Montmirat
Noto sotto il nome di Abbas antiquus (per distinguerlo dall'Abbas modernus o Siculus, Niccolò de' Tedeschi), B. nacque a Montmirat (presso Nîmes, nella Francia meridionale) intorno al 1225. Entrato in data imprecisata nel monastero benedettino di Aniane presso Montpellier, del quale nel 1266 viene ricordato come camerario, B. negli anni tra il 1240 e il 1250 pare studiasse a Bologna, dove più tardi, probabilmente tra il 1259 e il 1266, avrebbe insegnato diritto canonico. Clemente IV il 15 ott. 1266 lo nominò abbate del monastero di Montmajour in Provenza, carica che tenne per quasi venti anni.
Niccolò III nel 1278 creò B. rettore della Marca d'Ancona, dove nei tre anni del suo rettorato si distinse per abilità ed energia, cosicché il 20 giugno 1286 Onorio IV gli affidò il vescovato di Tripoli in Siria. Consacrato alla fine di novembre dello stesso anno dal suo conterraneo Bernardo di Languissel, B. rinviò la sua partenza per l'Oriente, temendo forse i contrasti con Boemondo VII d'Antiochia che avevano funestato il vescovato del suo predecessore. Niccolò IV intanto, il 4 apr. 1288, lo nominò rettore di Romagna, carica che tenne però solo per poco tempo. La conquista di Tripoli da parte dei sultano d'Egitto il 26 apr. 1289 impedì a B. per il momento ogni eventuale progetto di trasferirsi in Siria. Il 1° sett. 1289 fu incaricato dal pontefice della predicazione della crociata in Slavonia, nella Marca trevigiana, nel Veneto, a Ferrara, in Romagna e nelle Marche. Nell'autunno dello stesso anno, sempre per ordine dei papa, si preoccupò di allestire una piccola flotta, e, nella primavera dell'anno seguente, salpò verso oriente, in soccorso dì Accon, l'ultima roccaforte cristiana in Terra Santa, che tuttavia il 18 maggio 1291 cadde nelle mani degli infedeli. Senza più speranza di mettere piede nella sua diocesi, B. il 5 sett. 1291 fu nominato amministratore del vescovato di Famagosta a Cipro. Non dovette però accettare, se già pochi giomi dopo Niccolò IV gli affidò una legazione in Inghilterra per indurre Edoardo I alla crociata. Il 12 genn. 1292 è attestata la presenza di B. a Londra, ma la morte del papa, sopravvenuta il 4 apr. 1292, fece sospendere le trattative. Tornato in Italia, il 14 dic. 1295 funominato da Bonifacio VIII amministratore dell'abbazia di Montecassino. Morì prima dell'8 agosto 1296, probabilmente il 20 luglio di quell'anno.
La più importante delle opere scritte da B. è la Lectura alle Decretali di Gregorio IX.
Sulla data di pubblicazione della Lectura gli storici non si sono trovati d'accordo. Lo Schulte sostiene che il dies a quo è da porsi nel 1261, anno in cui Enrico da Susa venne nominato cardinale di Ostia, dato che spesso B. fa riferimento alla "sententia cardinalis". Di diverso parere è il Kuttner il quale rileva come l'espressione "sententia cardinalis", più volte ricorrente nel testo, debba riferirsi non all'opinione di Enrico da Susa, bensì a quelle dei cardinali che Gregorio IX nominava uditori nei singoli processi ricordati dai passi della Lectura.E d'altro canto l'esame del testo consente allo stesso Kuttner di notare che l'Ostiense non èmai citato da Bernardo. Pertanto questo autore propende a fissare il dies a quo alla fine del 1259, poiché nella Lectura viene ricordato come avvenimento molto recente l'episcopato di Iacopo di Narbona, terminato nell'ottobre di quell'anno. Quanto poi al dies ad quem lo stesso Kuttner lo pone (contro l'opinione dello Schulte che lo fissava al 1275) al 1266, anno in cui B. divenne abate di Montmajour.
La Lectura si presenta come un completamento della Glossa alle Decretali composta da Bernardo da Parma. B. utilizza non solo le dottrine dei canonisti, tra i quali dà particolare importanza al proprio maestro Pietro de Sanson, ma anche quelle dei civilisti da Azzone ad Accursio, tutte interpretando con particolare vivacità e senso critico. L'opera, tra i cui manoscritti (si veda Schulte, p. 130 nota 4) si ricorda quello della Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. Lat.2542 (erroneamente il Sarti lo indica come ms. Palat. Vat.655), fu pubblicata a Strasburgo nel 1510 e poi venne edita nei Perillustrium doctorum, tam veterum quam recentiorum, in lib. Decretalium aurei Commentarii, I, Venetiis 1588, ff. 1r-152r.
La seconda opera che si ricorda di B. è la Lectura alle Decretali di Innocenzo IV. Composta probabilmente dopo la morte di Alessandro IV (25 maggio 1261), essa non prende in esame l'intera collezione, bensì i capitoli 1-6, 8-22, 25-30-, 32-39-, 41. In questo lavoro l'interpretazione di B. risente meno dell'influenza delle precedenti dottrine e ha quindi un più spiccato carattere di originalità. Né solo in ciò risiede il valore di questa Lectura: come rileva il Kuttner, essa conserva l'unico testo integrale di una decretale di Innocenzo IV la Quia cunctis.
La Lectura delle Decretali di Innocenzo IV (per i mss. v. Schulte, p. 182 nota 8) non è stata mai pubblicata; manoscritta è anche la terza opera di B., Distinctiones sulle Decretali di Gregorio IX e di Innocenzo IV (si veda ibid., nota 12). Le Distinctiones, attribuibili agli stessi anni all'incirca delle due Lecturae, costituiscono un lavoro di minor rilievo rispetto a queste: pur presentando quei caratteri di vivacità e originalità che distinguono le prime due opere, risente fortemente l'influenza delle teorie di Pietro de Sanson.
Bibl.: J. F. Schulte, Die Gesch. d. Quellen u. Liter. des can. Rechts, Stuttgart 1877, II, pp. 130-32; M. Sarti-M. Fattorini, Declaris archigymnasii Bononiensis professoribus, I, Bononiae 1888-1895, pp. 446 s.; S. Kuttner, Wer war der Dekretalist 'Abbas antiquus'?, in Zeitschrift d. Savigny Stift. für Rechtsgesch., Kan. Abt., LVII (1937), pp. 471-89 (v. pure le pp. 461-63); E. Meijers, Responsa doctorum Tholosanorum, Haarlem 1938, pp. VIII s.; A. van Hove, Proleg.(Commentarium Lovaniense in Cod. Iur. Can.,I), Mechliniae-Romae 1945, pp. 478, 480, 489; D. Waley, The Papal State in the thirteenth century, London 1961, pp. 267, 274, 315; Dict. de droit canon., I, coll.1 s.