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Daddi, Bernardo

di Maria Donati Barcellona - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Daddi, Bernardo

Maria Donati Barcellona

Pittore fiorentino (prima metà del sec. XIV). Secondo una vecchia attribuzione del 1865, di L. Passerini e G. Milanesi, sarebbe dovuto al suo pennello il ritratto di D. che compare in una raffigurazione del Paradiso nella cappella del Palazzo del podestà, o Bargello, a Firenze.

Gli affreschi della cappella, riscoperti nel 1840, sono tradizionalmente attribuiti a Giotto; tuttavia la critica moderna più qualificata ritiene insostenibile questa attribuzione, pur riconoscendovi la scuola di Giotto. È fuor di dubbio che a questa scuola abbia appartenuto il Daddi; fin dalla prima opera del 1328 (trittico della chiesa di Ognissanti a Firenze, ora agli Uffizi) è evidente che egli opera nell'ambito della cultura giottesca, con particolare riferimento alle opere dell'ultimo periodo di Giotto, quando egli era così interessato a valori cromatici; il Daddi non manca, tuttavia, di volgere la sua attenzione anche alla pittura senese e, soprattutto, ai modi di Pietro e Ambrogio Lorenzetti. Realizza così un suo stile basato su larghi piani di colore, che si accompagna a una forma salda e dolce allo stesso tempo, e che lo riallaccia in particolare ad Ambrogio; tale affinità stilistica resta evidente nelle sue opere seguenti fino al polittico della collezione Parry a Gloucester, del 1348.

Caratteri non lontani da quelli del Daddi si possono notare anche nel ritratto in questione, eseguito intorno al 1337; tuttavia lo stato attuale degli affreschi, più di una volta restaurati, non permette una sicura lettura e quindi un preciso e sicuro riconoscimento della mano di quello tra gli artisti dell'ambiente giottesco cui si possa darne la paternità.

Bibl. - L. Passerini - G. Milanesi, Del ritratto di D.A., Firenze 1865; G. L. Passerini, Ritratto di D., ibid. 1921; R. Salvini, Tutta la pittura di Giotto, Milano 1953, 53 (con bibl. prec.); C. Gnudi, Giotto, ibid. 1958, 247 e 250; M. Bucci, Giotto, ibid. 1966, 31; F. Mollia, D. e Giotto, in " Il Veltro " X (1966) I 27.

Vedi anche
artisti giottéschi giottéschi, artisti Collaboratori ed epigoni trecenteschi di Giotto. Fin dal secondo-terzo decennio del 14° sec. nuclei di giotteschi, artistigiotteschi, artisti si formarono nei centri più importanti d'Italia. Il gruppo evidentemente più cospicuo fu quello toscano, con pittori quali T. Gaddi, B. Daddi, ... Giovanni da Milano (o Giovanni da Milano da Caversaccio, o Caversago, Como; nei documenti anche Giovanni da Milano di Giacomo di Guido da Como. Firmò Giovanni da Milano da Milano). - Pittore (notizie dal 1346 al 1369). Attivo a Firenze dal 1346, nel 1369 lavorò in Vaticano, per Urbano V, accanto a Taddeo Gaddi e Giottino. ... Taddeo Gaddi Pittore fiorentino (m. 1366); fu scolaro di Giotto (secondo Cennino Cennini lavorò con Giotto per 24 anni). La sua personalità si distingue da quella del maestro già nella Madonna col Bambino di Castiglione Fiorentino (Pinacoteca Civica), dalle caratteristiche proporzioni allungate, di gotica eleganza. ... Maso di Banco Maso ‹-ʃ-› di Banco. - Pittore fiorentino attivo nella prima metà del sec. 14º, la cui personalità è stata definita solo nel 20º secolo. Ricordato da L. Ghiberti come uno dei più significativi allievi di Giotto ma confuso da Vasari con Giottino (v.), Maso di Banco è con certezza autore degli affreschi ...
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Vocabolario
bernardo l’eremita
bernardo l'eremita bernardo l’eremita locuz. usata come s. m. [dal fr. bernard-l’hermite, di creazione burlesca provenz.]. – Crostaceo marino della famiglia paguridi, che si appropria di conchiglie di molluschi entro cui insinua l’addome....
bernarda
bernarda s. f. [dal nome di persona Bernarda]. – 1. Antica unità di misura di capacità per aridi usata in Romagna dal sec. 14° al 16°, equivalente a poco più di 14 litri. Una misura più ridotta era chiamata bernardèlla. 2. Denominazione...
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