Uomo politico, giurista e giornalista argentino (Tucumán 1787 - Lima 1825). Rifugiatosi a Buenos Aires dopo le fallite insurrezioni antispagnole di Chuquisaca e La Paz (1809), seguì come giudice militare l'esercito del Nord sino alla sconfitta di Huaqui (20 giugno 1811). Condirettore della Gaceta de Buenos Aires, fondò il Grito del Sur e Mártir o Libre, organi della Sociedad Patriótica, da lui presieduta dal genn. 1812. Di tendenze radicali, sostenitore di una condotta intransigente nei confronti degli Spagnoli, si oppose alla politica di C. Saavedra e dei due triunvirati che gli succedettero. Fu poi con l'esercito di San Martín in Cile (dove, come giudice di guerra, ordinò nel 1818 l'esecuzione dei fratelli Carrera) e in Perù; qui venne nominato ministro della Guerra e degli Esteri (1821). Approdato su posizioni monarchiche, si rese inviso alla popolazione e nel 1822 fu costretto alle dimissioni. Rimase vittima di un attentato.