BERNARDO di Girolamo da Gualdo
Notaio e pittore attivo a Gualdo Tadino nella prima metà del Cinquecento, apparteneva a una famiglia che esercitava tradizionalmente le attività del notariato e della pittura: il padre, Girolamo, non ha lasciato opere firmate, mentre il nonno Matteo è la figura di maggior rilievo nella pittura gualdina del Quattrocento. Di B. si conoscono pochi fatti attinenti alle sue vicende biografiche, reperibili nei volumi di rogiti nell'Archivio notarile di Gualdo Tadino, e due sole opere firmate nelle quali egli si rivela seguace provinciale di Luca Signorelli, con qualche riflesso peruginesco, e dell'assisiate Dono di Lorenzo Doni. In base a documenti si sono potuti stabilire i suoi limiti cronologici: la data di morte, avvenuta fra il 13 e il 16 dic. 1532, quando B. aveva trentatré anni, dieci mesi e sette giorni, e, quindi, la data dì nascita, che è il 1498. Sappiamo inoltre che esercitò il notariato a partire dal 1515 e che fu incarcerato nella Rocca di Gualdo, poiché in quell'occasione dettò un primo testamento (1528).
L'attività artistica di B., da non confondere con quella di un altro Bernardo di Girolamo attivo in Umbria (Perugia e Castel Rigone), ma fiorentino, è stata ricostruita sulla base delle sue due uniche pitture sicuramente autentiche. La prima è una tela a olio nella chiesa di S. Francesco di Nocera Umbra e rappresenta S. Barbara, circondata da angeli e sovrastante la campagna e la città di Nocera; è firmata nel cartiglio in basso a sinistra: "Pingebat Bernardus… 1523". Oltre all'influsso del Signorelli, nei putti si è vista una discendenza da quelli di Raffaello alla Farnesina. L'altra è una pittura a olio su tavola, firmata in uno pseudo cartiglio "Bernard Hyeronimi Gualden. pingebat", raffigurante la Madonna del soccorso (Innsbruck, coll. priv.; cfr. Guerrieri, 1932). Tutta l'opera rivela una piena adesione ai modi signorelleschi che B. ha, si direbbe, a portata d'occhio; per esempio, la figura della donna soccorsa discende direttamente, come ha mostrato lo Storelli, da una delle figure del Finimondo della cappella di S. Brizio nel duomo di Orvieto. Il Guerrieri e lo Storelli attribuiscono a B. anche un'Assuntae devoti, oggi nella Pinacoteca di Gualdo; altre poche opere gli sono attribuite dallo Gnoli e ancora dal Guerrieri e dallo Storelli.
Bibl.: O. Mündler, in Zeitschrift für bildende Kunst,II(1867), p. 299; R. Vischer, Luca Signorelli, Leipzig 1879, p. 326; A. Briganti, Le Corporazioni delle Arti nel Com. di Perugia, Perugia 1910, pp. 47 s.; U. Gnoli, Pittori e miniatori nell'Umbria, Spoleto 1923, p. 349; R. Guerrieri, B. di G. di maestro Matteo, un ignoto seguace di Luca Signorelli, in Riv. d'arte, XIV (1932), pp. 233-241; Id., Storia civile ed ecclesiastica del Com. di Gualdo Tadino, Gubbio 1933, pp. 377, 600, 625, 668, 685, 691-696; E. Storelli, Un seguace di L. Signorelli: B. da Gualdo, in Boll. della Deputaz. di storia patria per l'Umbria, LV (1950), pp. 187-192.