FERRARA, Bernardo
Nacque a Vercelli il 7 apr. 1810 da Pietro e Rosa Peretti, i cui fratelli Giovanni Domenico e Giovanni Agostino, musicisti, lo avviarono presto allo studio della musica: in particolare il primo, che era maestro di cappella della città. A dodici anni, il 3 genn. 1822, il F. entrò al conservatorio "G. Verdi" di Milano, dove studiò il violino e la viola con A. Rolla, l'armonia con V. Federici, il contrappunto con G. B. Piantanida e la composizione con F. Basily. Nel 1823 consegui il premio di incoraggiamento per essersi distinto in un concerto di fine anno scolastico presso l'Accademia e nel 1828, ancora studente, fu incaricato dal Comune di Vercelli di dirigere un'opera presso il teatro Civico in occasione della visita alla città del re Carlo Felice. Il 4 ott. 1829, dopo quasi otto anni di studio, ottenne il primo premio d'onore come esecutore e conseguì il diploma di magistero e composizione con una sinfonia da lui composta e diretta.
Intrapresa la carriera concertistica, preferì tuttavia dedicarsi all'insegnamento e alla direzione d'orchestra; nell'inverno 1830-31 fu primo violino al teatro Carcano di Milano, alternandosi con il fiorentino N. Petrini Zamboni; poi nel 1832 iniziò l'attività didattica sostituendo A. Rolla nella cattedra di violino presso il conservatorio di Milano; contemporaneamente accettò anche il posto di primo violino di spalla nell'orchestra del teatro alla Scala. Nel 1835 vinse il concorso per primo violino alla cappella ducale di Parma per interessamento di N. Paganini, profondo estimatore del giovane violinista vercellese. In quella città ebbe la protezione della duchessa Maria Luisa d'Austria, che gli regalò uno Stradivari valutato 5.000 lire. Nel 1839 dovette rinunciare all'incarico di supplente al conservatorio, non essendo suddito del Ducato, ma nel 1840 fu di nuovo al conservatorio di Milano come docente di violino. Da questo momento si dedicò prevalentemente all'attività di insegnante, in cui rivelò particolari doti didattiche che lo portarono nel 1858 alla pubblicazione di tre metodi per lo studio del violino. consistenti in un corso completo di esercizi, basati su una tecnica nuova da lui considerata rivoluzionaria. Alla sua scuola si formarono L. Arditi, A. Cremaschi., E. Arditi, V. Corbellini, C. Bignami e C. Sartori. Insegnò inoltre nell'istituto musicale dei ciechi di Milano.
Colpito da sordità, nel luglio 1861 fu costretto ad interrompere definitivamente la sua attività e a chiedere di essere messo a riposo. Dopo alcuni anni di soggiorno a Milano, prima di tornare nella natia Vercelli, volle donare all'istituto musicale dei ciechi di Milano la sua ricca collezione di strumenti musicali, fra i quali il prezioso violino avuto in dono da Maria Luisa d'Austria.
Tornato a Vercelli nel 1876, il F. visse appartato gli ultimi anni della sua vita; vi morì il 1ºsett. 1882.
Esecutore valentissimo, ottimo didatta, il F. ha lasciato numerose composizioni per violino, tutte pubblicate a Milano senza indicazione di data. Si ricordano le seguenti, conservate presso la Biblioteca del Conservatorio "G. Verdi" di Milano: Impressioni dell'opera Il trovatore..., trascritte e variate per violino e pianoforte, dedicate al suo allievo Luigi Arditi; Fiori dell'opera di Donizetti Lucia di Lammermoor trascritti e variati per violino con accompagnamento di pianoforte ...; Fioriture a melodie della Semiramide per violino con accompagnamento di pianoforte. Parti; Fantasia per violino con accompagnamento di pianoforte sopra pensieri dell'opera Attila, Op. 14; Fantasia sui Puritani di Bellini per violino con accompagnamento di pianoforte; Duetto concertante per violino e pianoforte sopra motivi dell'opera Macbeth; Capriccio per violino con accompagnamento di pianoforte sopra pensieri dell'opera Rigoletto, Op. 12; La dorna è mobile. Canzone nell'opera Rigoletto di Verdi. Adagio e variazioni di bravura per violino con accompagnamento di pianoforte; Scherzo per due violini e orchestra; Preludio di concerto per violino con accompagnamento di pianoforte, Op. 8; Sei preludi per violino; Pensieri dell'opera La straniera trascritti e variati per violino con accompagnamento di pianoforte, Op. 11; Norma, Capriccio per violino con accompagnamento di pianoforte; Serenata per violino con accompagnamento di pianoforte, Op. 9; Reminiscenze dell'opera Roberto il diavolo di Meyerbeer trascritte per violino con accompagnamento di pianoforte, Op. 10; Sei preludi per violino dedicati all'amico Dionigi Torre; Sei preludi per violino (ms. conservato ibid., Fondo Polo 39/11); Pensieri del Mosè di Rossini, variati per violino con accompagnamento di pianoforte, Trascrizione per orchestra; Solo di concerto per violino con accompagnamento di pianoforte (1850 c.); Sinfonia in re minore; Variazioni e scherzo per violino con accompagnamento di pianoforte; Studio variato sopra una melodia del Rigoletto di Verdi in violino con accompagnamento di pianoforte, Op. 13 (1853 c.); Lo studio del violino elementare e progressivo.
Bibl.: C. Negri, Brevi considerazioni sull'evoluzione storica ed estetica della musica. Biografie dei musicisti vercellesi, Vercelli 1919, pp. 166 ss.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 533.