Machiavelli, Bernardo
Figlio secondogenito di Niccolò e Marietta Corsini, nacque nel novembre (il giorno 8?) del 1503 a Firenze, mentre il padre si trovava a Roma a seguire i lavori del conclave; notizie della sua nascita e del battesimo si trovano in alcune lettere inviate a Niccolò da amici e parenti. Un giudizio severo su Bernardo l’ha formulato Roberto Ridolfi («non aveva né ingegno né studio né amore allo studio», 1954, p. 359), ricordando il suo coinvolgimento nell’ufficio dei Procuratori delle mura su interessamento del padre; poche notizie sulla sua vita ha fornito Oreste Tommasini (1883, pp. 217-18) che, con Gaspare Amico (1875, pp. 613-14), ricorda la condanna inflittagli dagli Otto di pratica a un anno di esilio lontano da Firenze e a 150 lire di multa per bestemmia e tentata violenza carnale a una contadina (1528). Scarne le notizie sulla sua vita privata: sposato a Ippolita di Alessandro Rinucci, ebbe due figli, Niccolò e Alessandro, e cinque figlie, Sestilia, Leonarda, Settimia, Antonia, Maddalena (Litta 1838-1839); Amico ricorda solo i due maschi. Meglio documentato il periodo perugino, il più importante della vita di Bernardo, cui accenna lo stesso Tommasini (e prima di lui Litta); Bernardo fu infatti nominato tesoriere provinciale della Camera apostolica di Perugia e Umbria, l’organo preposto all’esazione delle rendite locali dello Stato ecclesiastico, istituito con il riordinamento generale delle finanze della Chiesa voluto da Martino V. Le tappe della carriera di Bernardo, nominato tesoriere nel 1551 e poi ancora dal 1555 al 1565 (Fumi 1901, p. 366), trovano più di una conferma nelle fonti archivistiche e nelle testimonianze della vita culturale perugina dell’epoca, come messo in luce per la prima volta in un convegno del 1969 da Gian Biagio Furiozzi (1970). Tra i documenti d’archivio si possono ricordare il contratto del 6 febbraio 1555 con il quale la Camera apostolica «dà e concede in appalto per anni sette» la tesoreria di Perugia a Roberto Ubaldini e Bernardo Machiavelli, mercanti fiorentini (Roma, Archivio di Stato, busta 35, registro 182, f. 2) e le copie di brevi e di lettere indirizzate al tesoriere in carica e conservate all’Archivio di Stato di Perugia (il nome di Bernardo appare citato un’ultima volta insieme a quello di Roberto Ubaldini in una lettera del 15 ottobre 1565: Perugia, Archivio di Stato, 6, f. 29v); tra le testimonianze dell’epoca spiccano le parole di encomio a lui rivolte, nella sua funzione di tesoriere pontificio, da Rocco Pilorci, professore di grammatica nello Studio perugino, nella dedica del De scribendi, rescribendique epistolas ratione opusculum [...] (1563) indirizzata al figlio di Bernardo, Niccolò. Insistono in questa direzione anche alcuni appunti manoscritti sulla biografia di Bernardo del medico ed erudito perugino Annibale Mariotti (1738-1801) conservati nella Biblioteca comunale Augusta di Perugia. Nel 1564, inoltre, Bernardo ospitò a Perugia il nipote Giuliano de’ Ricci (→), figlio di sua sorella Bartolomea (Baccina), e lo chiamò nella Tesoreria affidandogli la cura delle scritture (Sartorello 2007, p. 134); diversi anni più tardi, nel 1573, Niccolò di Bernardo e lo stesso Giuliano de’ Ricci ricevettero dalla Congregazione dell’Indice l’incarico di preparare un’edizione ‘purgata’ delle opere del nonno Niccolò, operazione mai andata in porto. Poco si sa della morte di Bernardo, databile solo dopo i primi di ottobre del 1574, stando a quanto afferma Giuliano de’ Ricci nella sua Cronaca: in quei giorni, infatti, Bernardo sarebbe rimasto coinvolto, insieme ad Agostino del Nero e a Giulio de’ Nobili, nel fallimento della banca di Galeotto Cei (Cronaca (1532-1606), a cura di G. Sapori, 1972, p. 130). Sempre dalla Cronaca si desume che Alessandro, figlio di Bernardo, era tra i cinquanta giovani che portavano il baldacchino ai funerali del granduca di Toscana Cosimo I il 17 maggio 1574 a Firenze.
Bibliografia: Fonti: lettere di Battista Machiavelli a M., 9 nov. 1503, Lettere, pp. 85-6; Luca Ugolini a M., 11 nov. 1503, Lettere, pp. 86-87; Biagio Buonaccorsi a M., 15 nov. 1503, Lettere, pp. 87-88; Piero di Francesco del Nero a M., 16 nov. 1503, Lettere, pp. 88-89; Biagio Buonaccorsi a M., 17 nov. 1503, Lettere, p. 90; Perugia, Archivio di Stato, Archivio storico del Comune di Perugia, Camera apostolica perugina, 5 (anni 1550-1562) e 6 (anni 1563-1591); Roma, Archivio di Stato, Camerale I, Tesorerie provinciali di Perugia e Umbria, buste 33, 34, 35; Perugia, Biblioteca comunale Augusta, Carte Mariotti, ms. 1742, I; R. Pilorci, De scribendi, rescribendique epistolas ratione opusculum [...], Perusiae 1563; G. de’ Ricci, Cronaca (1532-1606), a cura di G. Sapori, Milano-Napoli 1972.
Per gli studi critici si vedano: P. Litta, Famiglie celebri italiane, 30° vol., Milano 1834, sub voce Macchiavelli di Firenze, tav. III; G. Amico, La vita di Niccolò Machiavelli. Commentari storico-critici sulla vita pubblica e privata, sui tempi e sugli scritti del Segretario fiorentino corredati di documenti editi e inediti, Firenze 1875, pp. 215 e 613-14; O. Tommasini, La vita e gli scritti di Niccolò Machiavelli nella loro relazione col machiavellismo, 1° vol., Torino-Roma 1883; L. Fumi, Inventario e spoglio dei registri della Tesoreria apostolica di Perugia e Umbria dal R. Archivio di Stato in Roma, Perugia 1901; R. Ridolfi, Vita di Niccolò Machiavelli, Roma 1954, Firenze 19787, passim; G.B. Furiozzi, Notizie sulla famiglia di Machiavelli, in Machiavellismo e antimachiavellici nel Cinquecento, Atti del Convegno, Perugia 30 sett.-1° ott. 1969, Firenze 1970, pp. 145-47; L. Sartorello, L’autobiografia inedita di Giuliano de’ Ricci nipote di Machiavelli, «Bruniana & campanelliana», 2007, 1, pp. 131-45.