VARENIO, Bernardo (Varen Bernhardt; latinamente Varenius)
Geografo fiammingo, nato a Hitzacker nel Luneburgo nel 1621 o 1622, studiò prima ad Amburgo (1640-42), poi a Königsberg (1643-45), da ultimo a Leida, dedicandosi soprattutto alle discipline matematiche, fisiche e mediche; ma si procurò anche, specialmente con studî personali, una larga cultura umanistica. Di famiglia modestissima, dovette ben presto guadagnarsi il pane e tentò varie vie per farsi strada, gravandosi, dopo il 1645, di lavori e incarichi diversi. Cinque anni di fatiche e di stenti, intorno ai quali - come del resto su ogni altro particolare della sua vita - si hanno scarsissime notizie, influirono su di lui molto gravemente; nel giugno 1648 fu proclamato dottore in medicina, ma probabilmente non esercitò mai l'arte.
L'ultima notizia che si ha di lui risale all'agosto 1650; verosimilmente morì in quell'anno stesso, in ogni caso prima del 1655, e perciò a 28 o 30 anni appena.
Nella sua pur così breve vita il V. compose e pubblicò una Descriptio regni Japoniae, stampata nel 1649 ad Amsterdam dagli Elzevier, un trattatello De Japoniorum religione, e la Geografia generalis, che, stampata pure dagli Elzevier nel 1650 e perciò alla vigilia della morte, doveva procurargli tanta fama presso i posteri. Veramente la prima edizione dell'opera, il cui titolo completo è Geographia generalis, in qua affectiones generales telluris explicantur passò quasi inosservata: fu Isacco Newton a metterne in rilievo i grandi pregi, allorché, nel suo insegnamento a Cambridge, volendo fornire ai suoi allievi una solida base di principî geografici, constatò che l'opera del V. era di gran lunga migliore di tutte quelle che allora circolavano e ne curò egli stesso, nel 1671, un'edizione riveduta e migliorata. Da allora le edizioni si moltiplicarono in tutte le principali lingue europee, e almeno per un secolo l'opera vareniana fu un diffusissimo strumento di studio, specialmente in un testo nuovamente integrato e accresciuto da G. Jurin. In effetto la Geographia generalis del Varenio è una sagace sintesi, criticamente elaborata, di tutto il patrimonio di conoscenze nuove accumulatosi dalla fine del sec. XV in poi, cioè nell'epoca eroica delle grandi scoperte geografiche e nel periodo seguente. Non è una descrizione geografica del mondo, ma un'esposizione dei fenomeni generali - affectiones generales - distinta in terrestres, caelestes et humanae, onde al V. si può far risalire in sostanza quella tripartizione della geografia che fu poi accolta e divulgata da Guglielmo Sanson il Giovane nella sua Introduction à la Géographie (1681). Sennonché dei fenomeni umani, che nella introduzione egli divide in dieci classi, il V. in sostanza non si è occupato, cosicché l'opera sua appare come un trattato di geografia matematica e fisica generale. Ma insomma il V. ci presenta ormai, e per la prima volta nell'età moderna, la geografia come un organismo scientifico bene individuato, con compiti e metodi proprî; sotto questo riguardo egli appare come un novatore geniale, che anzi quasi precorre i tempi; e pertanto rimase per lungo tempo isolato (v., per la sua influenza sull'indirizzo della scienza geografica, anche la voce geografia).
Bibl.: A. Breusing, Lebensnachrichten von B. V., in Peterm. geogr. Mitteil., 1880; S. Günther, Varenius, Lipsia 1906.