ALEXANDER, Bernát
Nato il 13 aprile 1850 a Budapest, fu professore di filosofia in quella università. Cooperò efficacemente alla diffusione in Ungheria della filosofia kantiana, prima con una dissertazione sulla Dottrina della conoscenza di Kant (1877), poi con apprezzate traduzioni dei Prolegomeni ad ogni metafisica (1887), della Critica della ragion pura (1892) e della Critica della ragion pratica (1921). Commentò anche altri classici della filosofia stranieri e ungheresi, compose una monografia su Spinoza e studî su Diderot; ma soprattutto s'occupò con passione di problemi estetici, e larga risonanza ottenne col suo saggio sull'arte (1898). Morì a Budapest nel 1927.
Bibl.: F. Berwerg, Grundriss der Gesch. der Philos., V, 12ª ed., Berlino 1928, pp. 349 e 354.