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Metge, Bernat

di Enzo Esposito - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Metge, Bernat

Enzo Esposito

Scrittore catalano (Barcellona, tra il 1340 e il 1346 - ivi 1413); fu al servizio di Pietro III il Cerimonioso, di Giovanni I e di Martino I, presso i quali esercitò le funzioni di scrivano, segretario e consigliere; ma i suoi nemici riuscirono, dopo la morte del re Giovanni I (1396), a farlo imprigionare. Considerato la più alta personalità del prerinascimento catalano, il M. fu lettore attento della Commedia, come risulta dalle reminiscenze presenti in due sue opere, Libre de Fortuna e Prudència (1381) e Somni (1398-1399): meno evidenti, per la verità, nella prima, la cui fonte principale è Boezio; più scoperte e diffuse nella seconda, alla cui ideazione la Commedia pare abbia dato un contributo notevole.

La trama dei Somni si svolge per accumulazione di argomenti: Giovanni I, apparso in sogno all'autore in compagnia di Orfeo e Tiresia, parla dell'immortalità dell'anima; Orfeo descrive poi l'Inferno; successivamente Tiresia inveisce contro le donne, che vengono però difese dall'autore. La Commedia è presente per chiari ricordi soprattutto in certi particolari della descrizione dell'Inferno.

Bibl. - B. Sanvisenti, I primi influssi di D., del Petrarca e del Boccaccio sulla letteratura spagnola, Milano 1902, 349-356; M. Casella, Il " Somni " d'en Bernat Metge e i primi influssi italiani sulla letteratura catalana, in " Arch. Romanicum " III (1919) 145-205; A. Farinelli, D. in Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, Torino 1922, 70-78; M. de Riquer, B. M., in Historia de la literatura catalana, Barcellona 1964, II 357-432; M. Boni, La prima segnalazione di D. in Spagna, in D. e Bologna nei tempi di D., Bologna 1967, 389-402.

Vedi anche
March, Ausiàs March ‹mark›, Ausiàs. - Poeta catalano (Gandia 1397 circa - Valenza 1459). In contrasto con l'accademismo dei "giochi floreali", instaura un concetto di poesia pura e il culto della bellezza, rinnovando, in Cants d'amor, l'esperienza della concezione amorosa provenzale, espressa però in forme spesso ... Andreu Febrer Febrer ‹febℎré›, Andreu. - Poeta catalano (n. Valenza, fine del sec. 14º). Visse alla corte di Alfonso V il Magnanimo cui dedicò la sua versione catalana in terzine della Divina Commedia (1429). Scrisse anche liriche in cui, accanto alle tradizionali forme provenzali, s'incontrano echi della poesia di ... Martino I il Vecchio re d'Aragona e II di Sicilia Martino I il Vecchio re d'Aragona e II di Sicilia. - Secondogenito (Gerona 1356 - Barcellona 1410) di Pietro IV d'Aragona. Come duca di Montblanch, fu incaricato dal fratello Giovanni, re d'Aragona, di difendere gli interessi della corona in Sicilia. Nel 1392 si trasferì nell'isola con il figlio Martino ... catalano Lingua neolatina del gruppo ibero-romanzo, parlata oggi da ca. 7 milioni di persone in Catalogna, a Valencia, nelle Baleari, in parte dell'Aragona, nel dipartimento francese dei Pirenei orient., in Andorra e nell'isola linguistica di Alghero in Sardegna. Dopo essere stato estromesso dagli usi pubblici ...
Altri risultati per Metge, Bernat
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    Scrittore catalano (Barcellona 1345 circa - ivi 1413). Segretario di Giovanni I re di Catalogna-Aragona, subì l'influenza della cultura umanistica italiana. La prima edizione completa delle sue opere (1910) comprende: Lo llibre de mals amonestaments, in versi; Lo llibre de fortuna e prudència (1381), ...
  • METGE, Bernat
    Enciclopedia Italiana (1934)
    Mario Casella Scrittore catalano, nato a Barcellona circa il 1350 e probabilmente ivi morto poco dopo il 1410. Scrivano della tesoreria di Pietro III il Cerimonioso, segretario e consigliere di Giovanni I e di Martino I, le funzioni da lui esercitate a corte, in un periodo di rapide trasformazioni ...
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