Bolzano, Bernhard
Teologo cattolico, filosofo e matematico (Praga 1781 - ivi 1848). Ordinato sacerdote, dal 1805 prof. di filosofia della religione nell’univ. di Praga, si dedicò anche con passione agli studi matematici. Per le sue vedute non tradizionaliste in materia di religione, fu allontanato (1820) dall’insegnamento. Ostile al criticismo kantiano e alle sue preclusioni antimetafisiche, fu invece fortemente influenzato dalle teorie leibniziane. Nella Wissenschaftslehre (1837), rivendicando, contro l’idealismo postkantiano, il carattere scientifico della filosofia, concepì la logica pura indipendente dalla psicologia e la pose a fondamento della filosofia. Oggetto della logica pura sono, per B., le proposizioni e le rappresentazioni in sé che, valide anche senza il nostro riconoscimento, costituiscono il dominio delle matematiche pure. Questa concezione ha costituito uno dei principi ispiratori della fenomenologia di Husserl, soprattutto nella sua prima fase. Nei Paradoxien des Unendlichen (post., 1851; trad. it. I paradossi dell’infinito) B. concepisce l’infinito come attuale, alla maniera di Leibniz, e cerca di rimuovere le contraddizioni cui porta la sua considerazione. Vede chiaramente la distinzione tra classi finite e infinite, e la possibilità per quest’ultime di essere poste in corrispondenza biunivoca con una loro parte, anticipando la geniale veduta di G. Cantor.