BRENTANO, Bernhard von
Scrittore tedesco, nato a Offenbach il 15 ottobre 1901. È stato dal 1925 al 1930 corrispondente da Berlino della Frankfurter Zeitung; trasferitosi nel 1933 a Zurigo - mentre i suoi scritti d'intonazione socialista venivano pubblicamente bruciati dai nazisti - è rientrato nel 1949 in patria stabilendosi a Wiesbaden (e di questo primo periodo della sua vita ha offerto una immagine stilizzata in Du Land der Liebe, 1952).
Presentatosi al pubblico con un paio di raccolte poetiche (Gedichte, 1923; Gedichte an Ophelia, 1925), si è volto quindi ad una intensa attività saggistica di carattere per lo più politico-sociale ed economico (Über den Ernst des Lebens, 1929; Kapitalismus und schöne Literatur, 1930, Beginn der Barbarei in Deutschland, 1932), che rivela l'influenza della moderna dialettica materialista; attività proseguita poi, in questo secondo dopoguerra, sul piano di una problematica prevalentemente letteraria (Tagebuch mit Büchern, 1943; Streifzüge, 1947; Die geistige Situation der Kunst in der Gesellschaft, 1955). Nel 1943, con le tre Berliner Novellen, ha inaugurato la sua produzione narrativa, che costituisce senza dubbio la parte più cospicua della sua opera e ha trovato fino ad oggi l'espressione più convincente in Theodor Chindler (1936), romanzo di vasta analisi sociale che da qualcuno è stato accostato ai Buddenbrooks di Th. Mann e che si continua in Franziska Scheler (1945), ambientato nella Berlino intellettuale del 1929. Se d'altro canto Prozess ohne Richter (1937), atto d'accusa contro lo hitlerismo e i campi di concentramento, e in parte anche Schwestern Usedom (1948), storia d'un adulterio sullo sfondo della vita sociale e culturale berlinese del 1930, ripropongono i larghi interessi storici e umani dell'autore, Die ewigen Gefühle (1939) e l'"idillio Biedermeier" in versi Das unerforschliche Gefecht (1946) affrontano invece una tematica più intima, i rapporti fra l'uomo e la donna e il problema coniugale. A metà strada fra la storia e l'invenzione si collocano poi i volumi su August Wilhelm Schlegel (1943), Goethe und Marianne von Willemer (1945) e Sophie Charlotte und Danckelmann (1949), mentre al teatro ha dato la commedia Geld (1924) e il dramma Phädra (1938, nuova stesura: 1948).
Bibl.: F. Lennartz, Deutsche Dichter und Schrifsteller unserer Zeit, 8ª ed., Stoccarda 1959, pp. 114-115.