Berta
Il nome, molto diffuso in Firenze, vale, in Pd XIII 139 Non creda donna Berta e ser Martino, genericamente per " una qualsiasi donna ", " ogni donnicciuola " anche nelle esemplificazioni dei grammatici medievali. I commentatori ricordano, tra gli esempi coevi, quello suggestivo del Passavanti (Specchio di vera penitenza, Dist. VIII, cap. 3: " ... Onde ser Martino dell'aia e donna Berta del mulino più arditamente sì si mettono ad interpretare i sogni, che non farebbe Socrate e Aristotile, maestri sovrani della naturale filosofia "). L'epiteto era già stato usato da D. in VE II VI 4 videlicet insipidus [un grado di costruzione], qui est rudium, ut ‛ Petrus amat multum dominam Bertam '.