BERTOLDO di Henneberc, arcivescovo di Magonza
Nato tra il 1441 e il 1442, morto il 21 dicembre 1504. Il suo nome è indissolubilmente legato ai tentativi di riforma della costituzione dell'Impero tedesco nel periodo di transizione fra Medioevo ed età moderna. Settimo figlio del conte di Henneberg, fu votato fin da piccolo alla carriera ecclesiastica e studiò a Erfurt. Non abbiamo che poche notizie sconnesse sui primi anni della sua carriera; solo dopo l'elezione ad arcivescovo di Magonza, il 20 maggio 1484, egli acquista maggiore notorietà. Fin dalla prima volta (gennaio 1485), in cui B. prese parte al parlamento di Francoforte nella sua qualità di arcivescovo di Magonza e di elettore dell'Impero, espose i suoi progetti di riforma. Negli anni seguenti si eresse sempre più a capo del partito dei principi sollecitanti la riforma; e i suoi tentativi furono coronati da pieno successo alla dieta di Worms (1495). L'imperatore Massimiliano aveva chiesto agli stati l'aiuto della nazione per una campagna contro i Francesi, che avevano invaso l'Italia. L'aiuto gli fu concesso sotto forma di tassa governativa del "quattrino comune", e in compenso egli prometteva due cose: di por fine alle continue guerriglie fra i principi, e d'istituire una camera imperiale, che fosse indipendente dall'imperatore e davanti alla quale dovessero essere discusse, come in un tribunale, le controversie dei principi. Ma solo nel 1500 Bertoldo poté realizzare il suo progetto d'istituire un governo nazionale eletto dagli stati, il quale paralizzasse la potenza assoluta dell'imperatore anche nel campo della politica estera. Il governo nazionale si sciolse nel 1502; tuttavia la divisione del paese in circoli, in seno ai quali veniva eletto il governo nazionale, divisione pure decisa nel 1500, fu mantenuta e servì poi (1521) di base alla sistemazione definitiva.
La riforma propugnata da B. risente dell'ideologia medievale. Secondo le sue idee, abolita la monarchia si costituiva uno stato federale aristocratico. L'idea predominante di B. era di far passare in seconda linea la politica estera del paese, fino a che non fosse ristabilito l'ordine interno. Egli dimenticava le difficoltà della situazione estera in quell'epoca e non intendeva la politica imperialista dei moderni stati nazionali, che Massimiliano combatteva nell'interesse della casa di Asburgo, senza che questo interesse coincidesse sempre con quello del paese. Anche sotto altri punti di vista, Bertoldo sostiene ancora idee prettamente medievali: notevole p. es. la sua avversione al movimento culturale della sua età (introdusse a Magonza la censura sui libri). Nei rapporti con la Curia si attiene rigorosamente al concordato del 1448 e avanza numerosi reclami per le eccessive tasse da pagare a Roma, per il numero elevato dei benefici, ecc. La sua lotta contro Massimiliano rimase tuttavia senza risultato. B. morì il 21 dicembre 1504.
Bibl.: J. B. Weckerle, De Bertholdi Hennebergensis archiepiscopi Moguntini... studiis politicis, Diss., Münster 1868; W. Ulmann, Kaiser Maximilian I, voll. 2, Stoccarda 1884-91; J. Weiss, Berthold von Henneberg, Erzbischof von Mainz, seine kirchenpolitische und kirchliche Stellung, Friburgo 1889; F. Hartung, Berthold von Henneberg, Kurfürst von Mainz, in Historische Zeitschrift, CIII (1909), pp. 527-551; K. Bauermeister, Berthold von Henneberg, Kurfürst und Erzbischof von Mainz, in Hist. Jahrbuch., XXXIX (1917), pp. 731-40.