BERTRANDO di Bar-sur-Aube
Troviero di Sciampagna della prima metà del XIII secolo, autore di due chansons de geste, strettamente collegate fra loro quanto al soggetto: l'Aymeri de Narbonne e il Girar de Viane. Ivi per la prima volta la gesta narbonese viene ricongiunta con la gesta regale, ossia col ciclo di Carlomagno. Al ritorno di Carlomagno dalla guerra di Spagna, il re trova la città di Narbona occupata dai Saraceni, e la promette in premio a colui che saprà scacciarne gl'infedeli. Questa gloria viene conquistata da Aymeric, figliuolo di Eccard di Beaulande, uno dei compagni dell'imperatore. Egli l'espugna e l'ottiene in feudo. Poco dopo, il giovane si deve sposare, e gli viene proposta Ermengarda, figlia del re Bonifazio di Pavia. Il modo con cui avviene il messaggio a Pavia e poi le nozze hanno più il carattere del romanzo d'avventura che quello della canzone di gesta. Ermengarda mette al mondo sette figliuoli, sette eroi: i "Narbonesi"). L'autore ha rimaneggiato un racconto anteriore, ma è soprattutto notevole che egli abbia utilizzato anche reminiscenze di fatti e di personaggi storici, deformandoli però e confondendoli a suo piacimento. Talché, al disotto dei personaggi fittizî, si scoprono personaggi storici, quali Azzo d'Este, Andrea d'Ungheria, ecc., oltre alla stessa Ermengarda figlia di Desiderio, i quali permettono di determinare, con approssimazione relativa, la data del romanzo, che è del primo quarto del sec. XIII. L'Aymeri fu rifatto in prosa italiana da Andrea da Barberino di Colle Val d'Elsa, nel sec. XIV. I poemi di Bertran avevano delle innegabili qualità letterarie, grazie alle quali poteron sottrarsi alla dimenticanza. Nel 1811, L. Uhland tradusse in versi tedeschi l'episodio del primo incontro di Orlando con Alda del Girart de Viane. V. Hugo ha derivato da B. due delle sue Légendes des siècles: il Mariage de Roland e l'Aymerillot.
Bibl.: L. Demaison, Aymeri de Narbonne, chanson de geste, Parigi 1887; P. Tarbé, Le roman de Girart de Viane, Reims 1850.