Spaventa, Bertrando
Filosofo e uomo politico (Bomba, Chieti, 1817 - Napoli 1883). Assunti gli ordini sacerdotali, nel 1840 si stabilì a Napoli e nel 1846 aprì con il fratello Silvio una scuola privata di filosofia, che dovette presto chiudere. Avvicinatosi alle idee liberali e lasciata la veste sacerdotale, nel 1848, dopo l’abrogazione della costituzione da parte di Ferdinando II, si stabilì a Torino. In Piemonte collaborò ai giornali «Il Progresso», «Il Piemonte» e la «Rivista contemporanea», animando tra l’altro una campagna contro i gesuiti. Dopo una breve esperienza all’università di Bologna, nel 1861 ottenne la cattedra di Filosofia all’università di Napoli, dove tenne le lezioni che diedero origine ai suoi studi sulla filosofia hegeliana: Le prime categorie della logica di Hegel (1863); Principi di filosofia (1867); Studi sull’etica di Hegel (1869). In questi scritti propose la propria riforma dello hegelismo, che per alcuni aspetti avrebbe costituito la premessa dello sviluppo attualistico del neo-idealismo di Giovanni Gentile (che studiò a fondo la filosofia di Spaventa, curandone la ripubblicazione delle opere principali). All’approfondimento della filosofia tedesca affiancò lo studio della tradizione filosofica italiana, affermando l’esigenza di sprovincializzarla, cioè di considerarla in connessione con la cultura europea, alla luce della tesi della «circolazione della filosofia europea» (Prolusione e introduzione alle lezioni di filosofia nella Università di Napoli, 1862; La filosofia del Gioberti, 1863; Saggi di critica filosofica, politica e religiosa, 1867). Fu tra i fondatori, nel 1872, del «Giornale napoletano di filosofia e lettere», a cui collaborò intensamente. L’attività scientifica non gli impedì di dedicarsi anche all’impegno politico e, dal 1861 al 1876, fu deputato. Coerentemente con le proprie teorie filosofiche e sulle orme del fratello Silvio, si identificò sempre negli orientamenti della Destra storica: fu sostenitore di un’idea laica legata a un forte senso dello Stato, ritenuto presupposto e garante di un armonioso sviluppo della vita civile.