berza
È forse un germanismo, dal medio alto tedesco versen, " tallone "; die Forse, oggi, significa " calcagno ", " tallone ". Ricorre solo in If XVIII 37 Ahi come facean lor levar le berze / a le prime percosse!, nel senso che i ruffiani erano costretti ad " alzar le piante per fuggir le sferzate " dei diavoli (Vellutello). E " vocabolo antico e volgare, e vuol dir le calcagna " (Anonimo): così anche il Lana, Benvenuto e il Buti. Il Daniello, invece, dissentendo dall'interpretazione di tutti gli antichi, afferma che b. sono " le bolle e vesciche per su le carni, battendoli forte e crudelmente; in alcun testo antico si legge non ‛ berze ' ma lerze, cioè le gambe "; e analogamente interpreta il Borghini. Ma tale spiegazione sembra " tarda ed arbitraria in rapporto al testo " (Steiner).
Bibl. - G. Bertoni, Cinque letture dant., Modena 1933, 25; Parodi, Lingua 352.