Bes
s. m. inv. Acronimo di Benessere equo e sostenibile.
• Il prolungarsi dell’attuale crisi economica, però, ha reso la necessità di un nuovo indice ‒ il cosiddetto Bes, benessere equo e sostenibile ‒ una consapevolezza diffusa anche tra le istituzioni. Anche l’Istat e il Cnel, dunque, si sono messi al lavoro per individuare gli ingredienti fondamentali del benessere. (Luigina Venturelli, Unità, 5 novembre 2011, p. 37, Economia) • Altri indicatori dello sviluppo, che distinguono gli aspetti quantitativi da quelli qualitativi, sono utilizzati, per esempio, nel Genuine Progress Indicator. Di recente, anche il nostro Paese ha iniziato a fare la sua parte in questo genere di calcoli. L’Istat e il Cnel hanno messo a punto il Bes (Benessere equo e sostenibile), un misuratore che il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, ha definito «una specie di costituzione statistica fondata su dodici indicatori. Non tutto ha un prezzo: il sorriso di chi ci circonda, la solitudine, l’ansia di non avere un lavoro, l’aria che respiriamo, la biodiversità. A livello globale gli economisti e gli statistici l’hanno capito da tempo». (Gustavo Zagrebelsky, Repubblica, 10 aprile 2013, p. 1, Prima pagina) • non è solo l’economia che può realizzare il benessere di un popolo. O addirittura la sua felicità. Per questo molte teste pensanti dell’economia mondiale da tempo indicano nel Bes, il grado di benessere equo e sostenibile, l’altro indicatore dello sviluppo, fondato su salute, equilibrio vita-lavoro, ambiente. (Luca Liverani, Avvenire, 17 marzo 2016, p. 6, Primo piano).
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