BESENGHI DEGLI UGHI, Pasquale Giuseppe
Nato a Isola d'Istria il 4 aprile 1797, esordì nelle lettere con una tragedia, Francesca da Rimini, e con una canzone in morte di Carlotta Taffoni (Venezia 1820). "Cupo, misantropo, paturnioso", come ce lo descrive un suo biografo, dovette presto lasciare la magistratura in cui era entrato e prese a sfogare in aspri epigrammi la stizza contro i suoi numerosi nemici. Ristampò a Venezia nel 1826 un saggio di Novelle orientali, già pubblicate su giornali; e a Padova nel 1829 i pariniani Apologhi che, pubblicati l'anno prima, erano stati sequestrati. Visitò la Grecia ed anzi combatté per la sua libertà (25 dicembre 1829). Visse poi sino al 1848 a Trieste o nel Friuli o a Venezia, sempre in lite con qualcuno, pubblicando qualche verso e qualche studio critico (l'ammirazione per il Leopardi e per il Giordani vi si alterna con quella per l'Hugo e per il Lamartine, e per il "saggio romanticismo" - com'egli diceva - degl'Italiani), e facendo vasti disegni letterarî, mai attuati. Non poté per malattia partecipare alla campagna del'48; morì di colera a Trieste il 24 settembre 1849.
Bibl.: Cfr. Poesie e prose di P. B. degli U., a cura di O. de Hassek, Trieste 1874; G. Picciola, Letterati triestini, Bologna 1894, p. 40 segg.; R. Barbiera, Immortali e dimenticati, Milano 1901, p. 419 segg; F. Pasini, Un poeta istriano, in Riv. d'Italia, XVI (15 agosto 1911); G. Quarantotto, Il patriottismo d'un poeta. P. B. degli U., Parenzo 1925; Fattorello, La lett. del Friuli, Udine 1929.