BĒT GŪBRĪN (᾿Ελευϑερόπολις)
N Città della Giudea, circa 40 km a S-O di Gerusalemme, sulla strada da Ascalon a Gaza.
Nel I sec. d. C., sostituì le vicine città di Lachish e Marissa come capitale del distretto. Nel 200 d. C. fu elevata al grado di città romana col nome di Eleutheropolis, e dotata di un territorio assai esteso.
I principali resti della città sono dell'epoca romana, dell'epoca bizantina e dell'epoca delle crociate. Vicino alla città vi è una serie di grotte a forma di campana, scavate nella roccia, con colombari, usate, a quel che pare, come abitazioni fino dai tempi romani, e usate di nuovo in periodi più tardi. In due località vicine alla città, el-Meqerqes e Mahattat al-Ursh, sono stati trovati pavimenti a mosaico di epoca bizantina, che possono essere annoverati tra i più belli fra quelli scoperti in Palestina. Il primo (appartenente al IV sec., o, secondo alcuni, al VI) comprende il pavimento di una stanza rettangolare di 9,50 × 5 m; vi sono rappresentate le quattro Stagioni entro un reticolato geometrico e floreale (l'Autunno è erroneamente indicato col nome di Ghe - Terra - e l'Inverno è situato nel bordo); tra le Stagioni, in uno sfondo di piante, vi sono coppie di animali affrontati, selvatici e domestici; nel bordo che circonda il campo disegnato è rappresentata una serie continuata di scene di caccia. Vicino a questo pavimento più antico ce n'è un altro più tardo (VI sec.), rappresentante tralci di vite uscenti da un'anfora che si estendono a formare otto medaglioni con figure di animali; sopra i tralci sono due pavoni (simbolo d'immortalità) e un iscrizione greca che ricorda un prete di nome Obodianos. A Mahattat al-Ursh è stata trovata una chiesa bizantina con pavimento a mosaico a disegni esagonali; i pannelli contengono figurazioni di animali, un leone che dà la caccia a un toro, pescatori in una barca, ecc. Il mosaico è stato assai danneggiato da iconoclasti. Una iscrizione giudeo-aramaica sopra una colonna prova che un tempo esisteva sul posto una sinagoga bizantina. I resti dell'epoca delle crociate comprendono le vòlte di un castello nel centro della città.
Bibl.: L. H. Vincent, in Rev. Biblique, 1922, pp. 259-81; F. M. Abel, ibid., 1924, pp. 584-604; C. N. Johns, Palest. Quart. Statem., 1948, p. 96; E. L. Sukenik, in Journ. Palest. Orient. Soc., 1930, p. 76 ss.; D. Levi, Antioch Mosaic Pavements, Princeton 1947, p. 577, n. 89.