BETEL (fr. bétel; sp. betel; ted. betel-pfeffer; ingl. detel-pepper)
Con questo nome si designano due diverse specie vegetali. Una è il Piper betle L. (Chavica beile Miq.) della famiglia Piperacee, pianta dell'India e dell'Arcipelago Malese, coltivata nell'Asia e nell'America tropicale, di cui si adoperano le foglie cordate-acuminate, asimmetriche che contengono un olio etereo.
L'altra è l'Areca catechu L. (fr. aréquier; ted. Betelpalme; ingl. areca-palm o betel-nut) della famiglia delle Palme, che cresce nelle isole della Sonda e nell'Asia tropicale, e di cui si adopera il seme (noce) iscritto anche in alcune farmacopee (Semen Arecae o Nuces Arecae), che contiene degli alcaloidi fra cui l'arecolina, l'arecaina, ecc.
Entrambe queste piante formano il bolo dei masticatori di betel, costituito da una foglia di Piper betle in cui si racchiude un poco di calce viva mescolata con un pezzetto di noce di areca, aromatizzata con cardamomo, carafon o noce moscata.
I boli di betel dopo masticati non si deglutiscono, ma sono sputati. L'azione del betel sembra antagonistica a quella dell'oppio, producendo una lieve ebbrezza con senso di eccitamento centrale.
L'area di distribuzione del betel comprende le due penisole indiane, giungendo ad occidente sino alle Maldive e Laccadive, la Cina meridionale, l'Insulindia, le Palau e gran parte della Melanesia sino alle isole S. Croce, escluse le Nuove Ebridi e altri arcipelaghi più meridionali od orientali. Nella stessa area principale, tuttavia il suo uso è ignoto alle genti più primitive (Vedda, Andamanesi, Semang, Negritos, ecc.), ad Engano e Mentawei, a una gran parte delle tribù interne di Borneo, delle Filippine, di Formosa e nella Nuova Britannia. Il betel ha anche una funzione sociale, specialmente nell'Indonesia; è presentato in segno di amicizia, scambiato tra i giovani sposi negli sponsali, offerto agli dei. Si può considerare come un prodotto tipico delle colture matriarcali degli agricoltori primitivi, essendosi poi diffuso oltre l'ambito di quelle, com'è avvenuto del resto, in misura molto maggiore, per il tabacco.