BETTI, Betto di Francesco
Mancano notizie biografiche di questo orafo e smaltatore fiorentino. Nel 1456 il B. inizia, insieme con altri artisti, la lavorazione di una croce d'argento destinata all'altare di S. Giovanni nel battistero di Firenze (attualmente conservata nel Museo dell'Opera del duomo), per incarico dei consoli dell'Arte dei mercanti. Con deliberazione del 30 apr. 1457 la corporazione committente decide che la parte superiore della croce sia fatta dal B., e l'inferiore, con la base, da Miliano di Domenico Dei e da Antonio di Iacopo del Pollaiolo. Opera del B. sono, pertanto, la croce e le quattro figurazioni in smalto translucido alle estremità dei bracci di essa, mentre la figura del Cristo crocifisso e quelle di Maria e Giovanni, come le sfingi della base, sono una aggiunta posteriore' ritenuta del sec. XVIII. La maniera del B. di trattare gli smalti, quale esempio dell'arte fiorentina del sec. XV, è quella descritta dal Cellini nel suo trattato dell'oreficeria (Labarte, III, p. 163)
Bibl.: A. F. Gori, Thesaurus veterum Diptychorum,III, Monumenta Sacrae vetustatis insigna Basilicae Baptisterii fiorentini,Firenze 1759; G. Vasari, Le Vite…,a cura di G. Milanesi, III, Firenze 1878, p. 288 n. 3; C. J. Labarte, Histoire des arts industriels au Moyen Age et à l'epoque de la Renaissance,II,Paris 1873, p. 92; III, ibid. 1875, pp. 163, 167; H. Mackowsky. Das Silberkreuz für den Johannisaltar in Museo di S. Maria del Fiore zu Florenz,in Jahrbuch der Kgl. Preuss. Ktmstsammlungen,XXIII(1902), pp. 235-246 (con riprod.); G. Poggi. Catalogo dei Museo dell'Opera del duomo,Firenze 1904, pp. 47 s.; A. Venturi, Storia dell'arte italiana,VI, Milano 1908, p. 735; P. Zani, Encicl. metodica… delle belle arti,IX,Parma 1822, p. 139; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon,III, p.546 (sub voce Betto di Francesco Betti);