BEVAGNA (Mevanzâa)
Città umbra della VI Regione, sul percorso della via Flaminia (che però nel basso Impero fu dirottata per Terni-Spoleto-Foligno); l'antica Mevania ebbe floridezza in rapporto col suo fertile territorio e con la vitalità della strada che la attraversava. Nel III sec. a. C. ebbe mura laterizie, ma la cinta, di cui rimangono larghe tracce, è a blocchetti di calcare locale con riseghe e con restauri in opera quasi reticolata, costruita nel I sec. a. C., forse dopo che B. divenne municipio. L'abitato moderno, tagliato dalla via Flaminia che ne costituiva il decumanus maximus, conserva l'antica pianta regolare; nel luogo ove si addensano i più importanti monumenti antichi sembra dovesse trovarsi, almeno in un primo periodo, il Foro, che poi fu forse spostato in corrispondenza della piazza attuale. Presso il cosiddetto Trivio (antico Foro) sorgevano un teatro, in opera laterizia (I sec. d. C.), di cui rimangono gli ambulacri ben conservati, un tempio pseudoperiptero, con la cella ancora in piedi (opera mista; basi delle colonne e cornici dello stilobate in calcare); e le terme, di cui resta un ambiente pavimentato a mosaico bianco e nero con animali marini di disegno notevolmente fine (II sec. d. C.). All'esterno delle mura una cavità ellittica (Imbersato) segna il luogo dell'anfiteatro.
Bibl.: F. Alberti, Notizie antiche e moderne riguardanti B., Venezia 1785-1791; E. Bormann, in C. I. L., XI, 1901, p. 731 ss.; G. Boccolini, Mevania, Cagli 1909; G. Urbini, Spello, B., Montefalco, Bergamo 1913; C. Pietrangeli, Mevania, Roma 1953.