BEVILACQUA
Nobile famiglia italiana di origine veronese, già ricordata agli inizî del sec. XIII, salita a grande posizione presso gli Scaligeri, poi divisa in rami che la continuarono, oltreché a Verona, in Lombardia, a Ferrara, Modena e Bologna. I B. furono tra i più valenti collaboratori dei della Scala nel governo e nelle armi: Francesco B. otteneva da essi nel 1336 il feudo che, dal castello che egli vi eresse o trasformò si chiamò Bevilacqua (a NE. di Legnago, al confine con Padova). Cangrande II nel 1354 ne ampliò la giurisdizione con Minerbe e l'imperatore Carlo IV confermò l'investitura nel 1354 e 1361. Il figlio di Francesco, Guglielmo, fu uno dei tutori, alla morte di Cansignorio (1375), dei figli minori di lui; ma nel 1381 dovette rifugiarsi presso G. Galeazzo Visconti, che aiutò nella cattura di Bernabò (1385) - ricevendo in premio il castello di Maccastorna (a O. di Cremona) - e nella conquista di Verona e Vicenza (1387), di Padova (1388); così poté riavere i beni confiscatigli a Verona, che furono riconfermati alla famiglia dai Veneti che i B. avevano aiutati a togliere Verona ai da Carrara. Dei figli di Guglielmo (morto nel 1395), Galeotto e Francesco, quest'ultimo continuò la famiglia a Verona dove essa si eresse nel 1500 il celebre palazzo, disegno del Sanmicheli, ora sede del R. Istituto Tecnico (Corso Cavour): essa conserva ancora il titolo di conti di Bevilacqua e Minerbe (un altro ramo è quello dei Bevilacqua Lazise). Galeotto continuò in Lombardia la famiglia che diede ai Visconti condottieri e si estinse nel sec. XVII. Figlio di Galeotto fu Cristin Francesco che sposò Lucia Ariosti verso il 1430, passò al servizio degli Estensi e si stabilì a Ferrara assumendo con l'eredità anche il cognome Ariosti: da lui procede la famiglia Bevilacqua Ariosti, tuttora fiorente. Un ramo di questi Bevilacqua seguì gli Estensi nel 1598 a Modena, vi ottenne il titolo di marchesi di Bismantova e si estinse nel sec. XVIII. L'altro ramo rimase a Ferrara e nel 1622 ebbe eretto in ducato il feudo di Tornano (Imola) da papa Gregorio XV: da Ferrara passò nella seconda metà del sec. XVIII a Bologna per l'eredità Vincenzi di cui era parte il celebre palazzo eretto dai Sanuti nel 1477-82 (via d'Azeglio, 31).
L'arma originale della famiglia era, ed è per il ramo di Verona: di rosso al semivolo d'argento abbassato.
Bibl.: Frizzi, Memorie st. d. nob. fam. Bevilacqua, Parma 1779; Litta, Famiglie celebri italiane.