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Bhar̥trhari

Dizionario di filosofia (2009)
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Bhar¿trhari


Bhartr̥hari

Grammatico e filosofo indiano (ca. 5° sec.). Il suo opus magnum, il Vākyapadīya («[Trattato] sulla frase e sulla parola») ha un ruolo centrale nella cultura e filosofia indiane. Da una parte, nonostante Bh. non abbia avuto allievi, la sua influenza è essenziale per la scuola grammaticale (➔ vyākaraṇa) successiva, che attraverso Bh. assume dignità filosofica, tanto da essere riconosciuta fra i sistemi filosofici (➔ darśana). Dall’altra, sono stati influenzati da Bh. sia pensatori vedāntici, quali presumibilmente lo stesso caposcuola dell’Advaita Vedānta, Śaṅkara, sia filosofi legati a scuole tantriche come Utpaladeva. Bh. è invece stato influenzato da elementi buddisti, in partic. dalla Mādhyamaka (➔), e dalla distinzione di due livelli di realtà. Sul piano grammaticale, Bh. approfondisce alcune intuizioni del grammatico Patañjali circa il processo di significazione individuando nello sphoṭa (➔) l’elemento significante. Sebbene sia teoricamente possibile parlare di uno sphoṭa per ogni singola parola, giacché ogni parola, al contrario dei morfemi che la costituiscono, comunica un significato, Bh. sostiene che tale sphoṭa della parola sia solo, in ultima analisi, un’astrazione. Come infatti fonemi e morfemi non hanno realtà effettiva nel linguaggio e sono solo il risultato dell’analisi attuata dai grammatici, allo stesso modo anche le parole sono solo astrazioni a partire da unità più ampie, quali le frasi. Comprendiamo infatti un significato non sommando i significati delle singole parole che udiamo, bensì in un’unica intuizione, a partire dalla frase nel suo insieme. Sarebbe possibile obiettare che allora anche le frasi potrebbero essere considerate un’astrazione rispetto a unità testuali più ampie. In effetti, sebbene per gran parte della sua opera Bh. si occupi fondamentalmente di grammatica, il primo libro del Vākyapadīya sembra prevedere e accettare una simile conseguenza. Il linguaggio, infatti, vi è descritto come una realtà unitaria, cui le differenze sono solo sovrimposte.

Vedi anche
grammatica Rappresentazione sistematica di una lingua e dei suoi elementi costitutivi, articolata tradizionalmente in fonologia (dottrina dei suoni di cui è costituita la parola), morfologia, sintassi, lessicologia (studio scientifico del sistema lessicale di una lingua) ed etimologia. ● grammatica è anche la ... buddismo Disciplina spirituale fondata da Buddha, vissuto nell'India nord-orient. fra 6° e 5° sec. a.C. Nei secoli successivi il buddismo assunse i caratteri di dottrina filosofica e di religione ateistica, diffondendosi in gran parte del subcontinente e in vaste zone dell'Asia orientale. Il buddismo appare come ... filosofia Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento. 1. Definizioni La filosofia può definirsi come una forma di sapere che, pur nella grande ... India India  Stato dell’Asia meridionale, per estensione il terzo dell’Asia e il settimo del mondo. Il confine terrestre, a NO col Pakistan, a NE con Cina, Nepal e Bhutan, a E con Myanmar e Bangladesh, si sviluppa per circa 14.100 km (in contestazione sono il controllo del Kashmir, ripartito con una linea ...
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    Enciclopedia Italiana (1930)
    Poeta lirico ed erotico indiano della metà del sec. VII, il primo di cui l'Europa abbia avuto (1651) notizia. È autore di tre Centurie di sentenze, rispettivamente sull'amore, sulla buona condotta e sulla rinunzia (Śṛṅgāraśataka, Nītiśataka, Vairāgyaśataka; v. india: Letteratura). Secondo Max Müller ...
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