BIBBIA MORALIZZATA
Esegesi della Vulgata, dove a ogni passo del racconto biblico, parafrasato, corrisponde un testo di commento morale, allegorico o anagogico, sempre accompagnato da miniature che ne illustrano il contenuto.I codici che contengono la B. moralizzata furono di carattere lussuoso e di grande ricchezza illustrativa; il tipo ebbe origine nella Francia del primo quarto del sec. 13°, in stretta connessione con la casa regnante, per il cui uso venne probabilmente realizzato. I più antichi dei quattordici esemplari conservatisi presentano un'alternanza nella decorazione: a due pagine affrontate contenenti quattro coppie di miniature sovrapposte, accompagnate alternativamente dalle parafrasi bibliche e dai commenti corrispondenti, seguono due pagine prive di elementi decorativi. Nelle versioni in tre volumi le B. moralizzate arrivano a contenere più di cinquemila medaglioni miniati mentre quelle a un solo volume ne presentano oltre il migliaio.Resta incerta l'ispirazione dei testi alla Postilla in universam Bibliam del domenicano Ugo di San Caro (m. nel 1263; La Bible moralisée, 1911-1927, V, p. 143ss.); nella redazione ebbe comunque un ruolo importante l'opera classica dell'esegesi delle scuole teologiche, la Glossa ordinaria di Anselmo di Laon, dell'inizio del sec. 12° (Bible moralisée, 1973, I, p. 39). Temi costanti dei testi di commento e delle relative illustrazioni furono gli attacchi contro la sinagoga, gli eretici, i simoniaci, i cattivi cristiani, e le dettagliate prescrizioni, anche con esempi negativi, per la vita e l'opera di prelati e monaci. Se da un lato per le illustrazioni dei passi biblici fu possibile attingere in maniera sostanziale al repertorio iconografico tradizionale, per quelle legate ai testi di commento, disponendo di un repertorio di gran lunga minore, si determinò la necessità di inventare nuovi schemi iconografici, spesso riformulando in chiave allegorica particolari della vita di santi, o anche accostando episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento; un esempio fra i tanti è quello del parallelismo tra il Sogno di Giacobbe e l'Ultima Cena, nel quale Giacobbe dormiente sulla pietra è accostato in chiave allegorica a s. Giovanni Evangelista addormentato sul costato di Cristo; nella stessa miniatura appare s. Giovanni accompagnato da un vescovo, un monaco e un re dormienti, quali personificazioni di tre differenti stati dell'essere cristiani (Vienna, Öst. Nat. Bibl., 1179, c. 12; Haussherr, 1964).Quattro degli esemplari di B. moralizzata tuttora esistenti sono databili alla prima metà del sec. 13° e compongono il nucleo più antico del gruppo: due, in un solo volume, sono attualmente conservati a Vienna (Öst. Nat. Bibl., 1179 e 2554): il primo è scritto in latino, il secondo è redatto nel dialetto della Champagne orientale (Bible moralisée, 1973, I, p. 7). Dei due esemplari in tre volumi, il primo, in latino, oggi si trova presso il tesoro della cattedrale di Toledo (La Bible moralisée, 1911-1927, V), ma i suoi ultimi otto fogli sono conservati a New York (Pierp. Morgan Lib., M. 240); un secondo, sempre in latino, è diviso tra le biblioteche di Oxford (Bodl. Lib., 270b, primo volume), Parigi (BN, lat. 11560, secondo volume) e Londra (BL, Harley 1526-1527, terzo volume). Tutti questi codici, che presentano sul verso della c. 1 una miniatura a piena pagina con il Creatore, vennero prodotti a Parigi tra il secondo e il quarto decennio del sec. 13° per committenza reale; lo dimostrano le miniature dedicatorie con cui si chiudono uno dei manoscritti di Vienna (Öst. Nat. Bibl., 1179), con il ritratto probabilmente del sovrano Filippo Augusto (m. nel 1223; Branner, 1977, p. 48), e l'esemplare di Toledo (nella parte a New York), dove la coppia reale è stata identificata in Luigi VIII e sua moglie Bianca di Castiglia e per il quale si ipotizza una datazione precedente al 1234 (Branner, 1977, pp. 48, 64).I due manoscritti in tre volumi, che comprendono tutti i testi della Vulgata, si differenziano notevolmente dagli esemplari in un solo volume, nei quali si deve ravvisare una versione più antica. I due codici in un solo volume oggi a Vienna, ascrivibili al periodo 1212/1215-1225 ca., vennero prodotti da un unico atelier parigino, dove più tardi sarebbero stati ornati anche i primi folia del terzo volume dell'esemplare di Toledo (Branner, 1977, p. 33). Le altre due versioni in tre volumi, strettamente collegate tra di loro (la B. moralizzata di Oxford, Parigi e Londra è copia quasi letterale, anche se veloce e poco accurata, di quella di Toledo; Bible moralisée, 1973, I, p. 21), non possono essere riconosciute come derivazioni da quelle di Vienna, ma vanno considerate creazioni nuove, da riferirsi al terzo-quarto decennio del secolo: esse contengono infatti citazioni relative all'Ordine francescano e a quello domenicano, assenti nei due manoscritti viennesi.Se la B. moralizzata di Toledo venne iniziata nei primi anni del terzo decennio, quando quelle di Vienna dovevano già essere terminate, è possibile indicare la data di conclusione del lavoro intorno al 1235; si deve infatti presumere almeno un decennio di lavoro che impegnò per i tre volumi, composti complessivamente da seicento folia, la presenza di ca. venti artisti. La B. moralizzata divisa tra Oxford, Parigi e Londra segue cronologicamente quella di Toledo ed è da ascriversi al decennio 1235-1245, dato che nel secondo volume, quello di Londra, è presente l'artista autore di miniature nell'Evangeliario della Sainte-Chapelle (Parigi, BN, lat. 9455; 1240-1248): essa venne comunque iniziata con certezza prima che quella di Toledo fosse portata a termine (Branner, 1977, p. 64ss.).Da questo nucleo più antico avrebbero poi tratto origine gli altri codici tuttora esistenti. Un gruppo di B. moralizzate trecentesche ebbe come archetipo il manoscritto oggi diviso tra Oxford, Parigi e Londra, come risulta tra l'altro dal fatto che alcuni errori di impaginazione di quel codice si sono riflessi negli esemplari derivati. Nel primo quarto del sec. 14° venne redatto il codice oggi a Londra (BL, Add. Ms 18719; La Bible moralisée, 1911-1927, V, pp. 73-82), nel quale l'utilizzo di recto e verso dei folia permise la riduzione da tre a un solo volume e dove le miniature vennero riprodotte a penna in riquadri rettangolari e non circolari come nel prototipo. Quest'ultimo codice diede origine a sua volta a un altro esemplare, prodotto a Parigi fra il 1349 e il 1353 per il re di Francia Giovanni il Buono (Parigi, BN, fr. 167), completamente istoriato, e a cui venne aggiunta una versione francese del testo (Un chef-d'oeuvre, 1972). Da questo venne tratta a sua volta una B. moralizzata (Parigi, BN, fr. 166) per il duca di Borgogna Filippo l'Ardito, decorata in parte da Pol e Jehannequin de Limbourg nel 1402-1404, ripresa più volte nel corso del sec. 15° e poi lasciata incompiuta: su centosessantanove folia in totale risultano miniati i medaglioni dei primi centocinquantatré, mentre nei restanti furono tracciati i disegni a penna di preparazione (La Bible moralisée, 1911-1927, V, pp. 102-114). A Pol e Jehannequin de Limbourg risultano ascrivibili con certezza solo le miniature dei primi tre fascicoli, per un totale di ventiquattro folia (Meiss, 1974). Dallo stesso prototipo del manoscritto iniziato dai Limbourg venne tratto a Parigi, nel 1410 ca., anche un altro esemplare, scritto in parte in latino e in parte in francese, attualmente conservato a Roma (BAV, Reg. lat. 25; Bible moralisée, 1973, I, p. 23, n. 48), nel quale l'inizio di ogni libro della B. moralizzata è illustrato da due miniature, una relativa al testo e una al commento, che seguono spesso lo stesso schema illustrativo del prototipo.Dall'esemplare in tre volumi di Toledo venne tratta una copia per il solo testo all'inizio del sec. 14° (Madrid, Bibl. Nac., 10232; de la Torre, Longàs, 1935), ai cui commentari venne aggiunta una traduzione in castigliano.Da uno dei codici di Vienna (Öst. Nat. Bibl., 2554) deriva il manoscritto (Parigi, BN, fr. 9561) realizzato in francese da miniaturisti napoletani nella seconda metà del sec. 14° per un duca angioino, forse Luigi I (m. nel 1384; Meiss, 1967, p. 27ss.); si tratta di un volume che solo nella prima parte contiene una versione abbreviata della B. moralizzata, mentre nella parte rimanente presenta una serie di miniature a piena pagina con la Vita di Cristo accompagnata da testi tratti dai vangeli ma senza commenti morali. Resta dubbio (Bible moralisée, 1973, I, p. 23) se la discendenza dal prototipo sia stata diretta oppure se esso non derivi da un esemplare strettamente imparentato con quello di Vienna e oggi perduto. Da questo comunque vennero tratte, in un atelier parigino intorno al 1418, le miniature delle Grandes Heures di Rohan (Parigi, BN, lat. 9471), un codice che accanto alle tradizionali illustrazioni delle Grandes Heures contiene una scelta di versetti dell'Antico Testamento, delle relative moralizzazioni e illustrazioni (Heimann, 1932; Porcher, 1945).I più recenti esempi di B. moralizzata, dopo i quali sembra esaurirsi l'interesse per questo tipo di codice miniato, sono tre manoscritti oggi conservati a Londra (BL, Add. Ms 15248), a Parigi (BN, fr. 897) e all'Aia (Koninklijke Bibl., 76.E.7), prodotti in francese, sull'esemplare duecentesco in tre volumi di Oxford, Parigi e Londra (La Bible moralisée, 1911-1927, V, pp. 123-136), a Bruges nell'atelier di Willem Vrelant verso il 1455-1460 (Bible moralisée, 1973, I, p. 23, n. 48), nei quali il testo è accompagnato solo da sporadiche illustrazioni (ca. quaranta, di cui la prima, a piena pagina, con scene della Genesi), all'inizio dei singoli libri della Vulgata.
Bibl.: L. Delisle, Livres d'images destinés à l'instruction religieuse et aux exercices de piété des laïques, in Histoire littéraire de la France, XXXI, Paris 1893, pp. 213-285; La Bible moralisée illustrée conservée à Oxford, Paris et Londres, a cura di A. de Laborde, 5 voll., Paris 1911-1927; A. Heimann, Der Meister der 'Grandes Heures de Rohan' und seine Werkstatt, Städel Jahrbuch 7-8, 1932, pp. 1-61; M. de la Torre, P. Longàs, Catálogo de los códices latinos, I, Bíblicos, Madrid 1935, pp. 273-274; J. Porcher, Two Models for the 'Heures de Rohan', JWCI 8, 1945, pp. 4-6; A. Heimann, Jeremiah and his Girdle, ivi, 25, 1962, pp. 1-8; R. Haussherr, Christus-Johannes-Gruppe in der Bible moralisée, ZKg 27, 1964, pp. 133-152; id., Beobachtungen an den Illustrationen zum Buche Genesis in der Bible moralisée, Kch 19, 1966, pp. 313-314; M. Meiss, French Painting in the Time of Jean de Berry, I, 1, The Late Fourteenth Century and the Patronage of the Duke (Studies in the History of European Art, 2), London-New York 1967, pp. 27-29; R. Haussherr, s.v. Bible moralisée, in LCI, I, 1968, coll. 289-293; id., Templum Salomonis und Ecclesia Christi. Zu einem Bildvergleich der Bible moralisée, ZKg 31, 1968, pp. 101-121; B. Blumenkranz, La représentation de Synagoga dans les Bibles moralisées françaises du XIIIe au XVe siècle, Proceedings of the Israel Academy of Sciences and Humanities 5, 1971-1976, pp. 70-91; Un chef-d'oeuvre de l'enluminure sous le règne de Jean le Bon: la Bible moralisée manuscrit français 167 de la Bibliothèque Nationale, a cura di F. Avril, MonPiot 58, 1972, pp. 91-125; Bible moralisée. Faksimile-Ausgabe im Originalformat des Codex Vindobonensis 2554 der Österreichischen Nationalbibliothek, a cura di R. Haussherr, 2 voll., Graz-Paris 1973; M. Meiss, French Painting (cit.), III, 1, The Limbourgs and their Contemporaries, London 1974, pp. 81-101; R. Branner, Manuscript Painting in Paris during the Reign of Saint Louis. A Study of Styles, Berkeley 1977; F. Avril, Buchmalerei am Hofe Frankreichs. 1310-1380, München 1978, pp. 22, 31; Bible moralisée. Codex Vindobonensis 2554 der Österreichischen Nationalbibliothek. Transkription und Übersetzung, Köln 1988.A. Bianchi