BIBLIOGRAFIA
La bibliografia (gr. βιβλίον "libro" e γράϕιο "scrivo") nel significato suo più proprio, quando si separi dalla bibliologia (v.) e dalla scienza delle biblioteche (v.), comprende tutto ciò che si riferisce all'indicazione, descrizione e catalogazione del libro, lasciando alle altre due branche la storia del libro e il suo uso, nonché la sua collocazione nelle biblioteche. Anche con questo significato suo proprio, la bibliografia può essere considerata sotto due aspetti: la storia, per dir così, dell'arte (o scienza che si voglia chiamare) bibliografica, ossia del descrivere ed elencare libri, dal suo primo manifestarsi sino ad oggi, con l'esame dei principî informatori di tale lavoro e perciò dei varî sistemi bibliografici; e la prassi, che è quanto dire la parte più specialmente pratica degl'indici bibliografici dei libri.
Storia.
Il periodo greco. - L'ordinamento delle biblioteche (v.) di Alessandria e di Pergamo rese necessaria la compilazione di cataloghi sistematici. Questi cataloghi (πίνακες, ἀναγραϕαί), furono la fonte delle notizie e dei dati bibliografici che ritroviamo dispersi qua e là in opere più tarde, come compilazioni erudite, scolî, ecc.
Un catalogo completo di tutte le opere di poesia e di prosa possedute dalla maggiore delle due biblioteche di Alessandria (il Museo) venne compilato da Callimaco nei suoi Πίνακες τῶν ἐν πάσῃ παιδείᾳ διαλαμψάντων καὶ ὧν συνέγραψαν in 120 libri che gli meritarono il nome di padre della bibliografia. Sotto ogni autore erano riuniti i principali dati biobibliografici e notizie di carattere storico letterario. L'opera, per quanto si può ricavare dalle citazioni, comprendeva tre sezioni; nella prima erano catalogati tutti i poeti con esclusione dei drammatici: naturalmente vi avevan parte preminente gli epici; nella seconda i poeti drammatici; nella terza i legislatori, i filosofi, gli storici, gli oratori e i retori, e altre opere comprese sotto il titolo generico di τὰ παντοδαπά (scritti varî). Gli autori e le opere erano riuniti secondo un sistema di cui le fonti non lascian veder bene le applicazioni particolari, ma in cui sembra fossero fusi due criterî, il cronologico e l'alfabetico. Trattandosi di un'opera di dubbia autenticità o di cui l'autore fosse incerto, Callimaco si limitava, nella maggior parte dei casi, a raccogliere i dati su cui poggiavano le diverse opinioni; talvolta esprimeva il suo personale modo di vedere. Di ogni volume erano riferite nei Πίνακες le parole iniziali e il numero dei versi (ἔπη) o dei righi (στίχοι).
Le indicazioni sticometriche, sulle quali si è discusso a lungo, in origine servivano per calcolare la mercede dell'amanuense; l'indicazione, oltre che a fin di volume, era notata anche in margine ogni 50, ovvero ogni 100 righi: ne ritroviamo delle tracce nei codici più antichi. Unità di misura adottata per il calcolo sticometrico era l'esametro; per la prosa si prendeva come base un numero di sillabe corrispondente alla lunghezza media dell'eeametro, cioè dalle sedici alle diciassette sillabe (da 34 a 38 lettere).
Cataloghi simili a quello compilato da Callimaco in Alessandria dovevano esser redatti in ogni centro fornito di una grande biblioteca. Ateneo ricorda (VII, 336) οἱ τὰς ἐν Περγάμῳ ἀναγραϕαϕς ποιησάμενοι "i compilatori dei cataloghi di Pergamo".
Bibl.: Susemihl, Gesch. der griech. Litteratur, Lipsia 1891, I, p. 337 segg.; II, p. 666; Th. Birt, Kritik u. Herm., Abriss des antiken Buchwesens, Monaco 1913; Schubart, Einführung in die Papyruskunde, Berlino 1918, p. 395 segg.; Dziatzko, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, coll. 965-970, s. v. Buch; III, coll. 409-414, s. v. Bibliotheken; III coll. 976-981, s. v. Buchhandel; Fr. Schmidt, Die Pinakes des Kallimachos, in Klassisch-phil. Studien, Berlino 1922, fasc. 1°. Per la sticometria in genere: Graux, Nouvelles recherches sur la stichométrie, in Revue de philol., n. s., II (1878), p. 97 segg.; per quella dei papiri ercolanesi: Bassi, La sticometria nei papiri ercolanesi, in Riv. di Fil., XXXVII (1909), p. 321 segg., e Ohly, Die Stichometrie der Herculanischen Rollen, in Archiv für Papyrusforschung, VII (1924), pp. 190-220.
Il Medioevo e l'età moderna. - Durante il Medioevo frequenti sono gl'indici o elenchi di manoscritti conservati nei ricchi monasteri d'Italia e di fuori, che vengono di tanto in tanto in luce: basti menzionare l'opera notissima del Gottlieb. Sennonché tali indici, sommarî, schematici, con indicazioni necessariamente incerte e manchevoli, non costituiscono e non possono costituire una bibliografia come noi la intendiamo. Il manoscritto non offre elementi sicuri d'identificazione; non ha spesso il titolo, e se lo ha, è diverso da esemplare a esemplare, a seconda del gusto o capriccio dell'amanuense; ci si può riferire, è vero, all'autore, ma così facendo non possediamo che un'indicazione generica, e non particolare, dell'opera da descrivere. Le vere bibliografie non si hanno se non dopo l'invenzione della stampa. Con la stampa, sono del tutto uguali o simili i caratteri essenziali dei libri d'una edizione perché possa essere identificata; e allora una descrizione bibliografica, indicante gli aspetti esteriori del libro secondo le norme stabilite, può essere redatta con ordine e metodo.
Le prime bibliografie sono rappresentate dai cataloghi dei principali librai e degli editori. Il primo che si conosca è quello italiano di Aldo Manuzio, del quale altri librai o editori seguirono, in Italia e fuori, l'esempio. Intorno alla metà del sec. XVI si hanno già opere organiche ed assai estese di bibliografia. C. Gesner pubblica nel 1545 la sua Bibliotheca universalis, A.F. Doni nel 1550 la Libraria, il primo saggio di bibliografia italiana riguardante i libri stampati in lingua volgare; J. Bale nel 1557-59 lo Scriptorum Britannie Catalogus; La Croix du Maine nel 1584 e Du Verdier nel 1585 la Bibliothèque française; A. Maunsell nel 1595 il Catalogue of English printed Books. Si può dunque dire che in quasi tutte le principali nazioni d'Europa si sente il bisogno di indici bibliografici sino dal sec. XVI e si dà mano a tali opere. Nel sec. XVII, con l'estendersi della produzione libraria e delle conoscenze scientifiche il bisogno si fa più acuto, e le opere bibliografiche si perfezionano. Già sin dalla fine del 1500 ci furono in Germania i Messkataloge, e cioè gli elenchi, ben ordinati, delle opere più importanti che si vendevano nelle fiere delle varie città. Nel'600 tali cataloghi si moltiplicarono e costituirono allora, e costituiscono anche ora, una buona guida per le stampe, soprattutto di quelle che, destinate al popolo, sono o scomparse o divenute rarissime. E accanto a questi, altri cataloghi vengono pubblicati un po' dappertutto, nel Seicento, col titolo di Bioliotheca, Index, Repertorium, Catalogus e così via. Notevoli per questo periodo sono: Bibliotheca Gallica universalis di J. de Saint-Charles (Parigi 1646-47); la Bibliotheca curiosa di J. Hallervord (Francoforte 1676); la Bibliotheca Hispana di N. Antonio (Roma 1672); l'Epítome de la Biblioteca oriental y occidental di A. De León Pinelo (Madrid 1629, ritenuta la prima bibliografia americana).
Nel sec. XVIII la bibliografia fa passi giganteschi: si avvia a sempre maggior perfezione, si affina come metodo, si allarga come contenuto, si estende a tutti i campi dello scibile, sì che troppo lungo sarebbe indicare anche solo le opere più importanti uscite nelle varie nazioni.
Nell'età moderna in quasi tutte le nazioni sono sorte società bibliografiche o bibliofile, con l'intento di favorire, organizzare, promuovere attività intellettuali in rapporto alle discipline bibliologiche. Tali attività dovevano però essere coordinate; e con tale scopo si costituì, sin dal 1895, nel Belgio, l'Institut international de bibliographie di Bruxelles, col compito di studiare tutte le questioni che si attengono al libro e di dare un indirizzo unico o simile per gli studî bibliografici. Più particolarmente l'Istituto si propone: l'unificazione e la internazionalizzazione dei metodi relativi alla redazione, alla pubblicazione, alla catalogazione classificata dei libri e degli strumenti scientifici, seguendo un minimum di condizioni necessarie per un'unica intesa; la cooperazione di tutti gli istituti ed enti del genere per unificare i metodi di documentazione e per redigere un repertorio bibliografico universale; la costituzione presso l'Istituto di ricche collezioni di opere e informazioni, sì da offrire una guida immediata su tutti i paesi e su tutti i campi; l'impianto di quanto è necessario per arrivare a tale scopo e soprattutto un repertorio bibliografico universale, un catalogo centrale delle biblioteche, un repertorio iconografico universale, nonché gli altri elementi di documentazione necessarî a biblioteche, raccolte e musei. L'Istituto bibliografico di Bruxelles ha svolto un'opera varia e importante con i suoi annuarî, col bollettino e con pubblicazioni, tra le quali principalissime la Bibliographia bibliographica e la Bibliographia universalis, che hanno un carattere più strettamente bibliografico. Nota è poi la sua importanza (ma se ne riparlerà altrove) per l'ordinamento e per ciò che riguarda l'unificazione delle regole di catalogazione secondo il sistema decimale.
I sistemi bibliografici. - Per comporre una bibliografia di qualsiasi genere è necessario anzitutto redigere le schede delle singole opere di cui si vuol tener conto, seguendo le regole fissate per la catalogazione nei trattati di biblioteconomia. Comunque è indispensabile che da ogni scheda risultino il cognome e il nome dell'autore, il titolo preciso dell'opera nella lingua originale in cui l'opera fu scritta, e infine le cosiddette note bibliografiche, che comprendono il luogo di stampa, l'editore o stampatore o tutti e due, l'anno o la data di pubblicazione. Talvolta l'autore non è indicato o non è conosciuto e allora è necessario cercare e fissare la parola d'ordine che tenga nella scheda per autori il posto dell'autore; talaltra l'autore è nascosto dallo pseudonimo; e altre volte manca il luogo o la data, ecc. In tali casi viene in aiuto la perizia del bibliografo che, servendosi degli strumenti bibliografici adatti, e soprattutto della sua cultura e dottrina, riesce a individuare dati che a primo aspetto sembrano mancare o non essere individuabili. Se c'è un tipo comune di scheda in quanto essa deve contenere l'indispensabile per l'identificazione immediata dell'opera che si descrive, le schede offrono però aspetti diversi a seconda che servano alla costituzione di una bibliografia per autori o per materie o per altri aggruppamenti più complessi, e la diversa formazione della scheda si riferisce soprattutto alla parola d'ordine, e cioè a quella che deve guidare un ordinamento qualsiasi, o alfabetico o cronologico o per soggetti, ecc. È noto che l'elenco alfabetico per autori è il più comune, e possiam dire indispensabile, in quanto risponde alla più elementare e semplice ricerca. Ma varî altri sistemi ed esigenze particolari di ricerche sono connessi ai repertorî bibliografici; ne consegue che non basta l'elenco per autori, ma occorre una disposizione per materia. Qui si presentano subito due forme di catalogo o di raccolta di schede bibliografiche: la disposizione cioè per soggetto semplice e quella complessa dipendente da un sistema.
La forma più semplice di bibliografia per materie è quella per soggetto, dove le schede sono ordinate con riferimento al contenuto e non più all'autore (almeno in un primo momento), secondo una parola o un gruppo di parole che meglio risponda alla domanda: Quali libri devo consultare su tale specifico argomento? In queste bibliografie a soggetto le opere sono distribuite nell'ordine alfabetico delle parole d'ordine degli argomenti. Sotto un argomento possono essere indicati molti libri, che in tal caso sono disposti o in ordine cronologico di pubblicazione o in ordine alfabetico per autori o in altra guisa prima studiata e fissata dal bibliografo. Comunque, queste sono le forme più ovvie e più facili. Altra cosa è invece quando le schede della bibliografia per materia si vogliono disporre secondo un sistema prestabilito rispondente a una immaginata e desiderata divisione dello scibile. In tal caso abbiamo la bibliografia sistematica, rispondente cioè a un sistema bibliografico. I sistemi bibliografici sono infiniti, quanti i criterî di distribuzione dello scibile, i quali criterî possono variare a seconda del diverso modo che ciascuno ha di considerare lo scibile. E si comprende perciò come intorno ai sistemi bibliografici si sia studiato e scritto e operato in mille forme, sin dal primo apparire della disciplina bibliografica applicata all'ordinamento della produzione scientifica o artistica umana. I sistemi bibliografici possono essere innanzi tutto divisi in due grandi categorie: sistemi filosofici, che si riferiscono a una determinata concezione scientifica, per la quale discendono dal generale al particolare le scienze; e sistemi pratici o empirici, che si limitano alla divisione dello scibile seguendo criterî prevalentemente o esclusivamente di comodità e praticità di consultazione. I primi, intonati a una classificazione fondamentale del sapere, sono più logici, ma non rispondono sempre alle esigenze della pratica; ragione per la quale ora sono, nelle bibliografie e nelle biblioteche (le quali non sono che bibliografie generali in atto), quasi interamente abbandonati. Come primi esempî di sistemi filosofici possiamo considerare quelli di Raimondo Lullo nel suo Albero della scienza e di Brunetto Latini nel suo Tesoro, il quale ultimo poneva come progenitrice la filosofia, divideva questa in teorica, pratica e logica, e poi la teorica in teologia, fisica e matematica, la pratica in etica, economica e politica, la logica in dialettica, efidica ("epidittica, dimostrativa"?) e sofistica. Ogni classe aveva poi delle sottoclassi e sezioni. Molti altri sistemi si seguirono poi sino ai moderni. Tra i moderni quello, ad esempio, dello Spencer (Classification of he sciences), che partendo dalla fenomenica, distinta in forme dei fenomeni, e fenomeni in sé medesimi, veniva alla distinzione in scienza astratta (logica-matematica), scienza astratto-concreta (meccanica, fisica, ecc.) e scienza concreta (astronomia, geologia, psicologia, sociologia, ecc.). Ma chi volesse larga informazione sopra i sistemi filosofici finora apparsi o tentati può consultare le opere del Petzholdt e del Collan e le altre più recenti del Fumagalli, del Lehmann, del Wundt e del Richardson (Classification theoretical and practical, New York 1901). I sistemi filosofici, comunque, non possono essere accolti dai bibliografi se non con adattamenti e modificazioni tali da snaturarne il carattere iniziale, se vogliono riuscire a recare un fondamentale vantaggio alla consultazione.
Se numerosi sono i sistemi filosofici, altrettanti e forse anLhe più sono quelli pratici o empirici in quanto non hanno bisogno di un principio genetico, e presuppongono una maggior varietà di accostamenti e derivazioni. I primi esempî di tali sistemi sono rappresentati, come si è detto, dai cataloghi dei librai, e anzitutto dal raro aldino Libri gaeci impressi (Venezia 1498), che distingue i libri editi in cinque categorie o classi: grammatica, poetica, logica, filosofia, sacra Scrittura; i cataloghi che seguirono nel sec. XVI in Italia e fuori offrirono una serie di classi assai più numerose e coordinate giacché dovevano elencare un numero assai maggiore di pubblicazioni. Prima tuttavia di questi cataloghi di libri a stampa, tentativi di ordinamento dei libri o solo manoscritti o manoscritti e a stampa, se ne fecero; e uno è attribuito a Tomaso Parentucelli, consigliere di Cosimo de' Medici, per la sua libreria e riordinatore e restauratore della Biblioteca Vaticana quando salì al pontificato col nome di Niccolò V. Al Parentucelli è dovuto l'importante e originale sistema di ordinamento per la biblioteca capitolare di Bologna intorno alla metà del sec. XV, che si compone delle seguenti classi:
1) libri di carattere generale o di consultazione; 2) classici; 3) astrologia, musica e scienze varie; 4) medicina; 5) filosofia; 6) diritto; 7) Sacra Scrittura, apologia, teologia.
Qualcuna di queste classi era divisa in sottoclassi. Quando si tenga presente che si tratta di un ordinamento di una biblioteca capitolare, e del'400, non si può negare alla distribuzione una certa genialità e praticità. Tra i sistemi pratici o empirici moderni, il più seguito in Europa è quello che prende il nome dal Brunet, perché da lui adottato a complemento del Manuel du Libraire (vol. VI, Table méthodique), ma al quale molti contribuirono, fra cui nel Settecento P. Marchand, G. Martin e G.F. De Bure. Questo sistema, che è molto seguito in Francia e in Italia, divide lo scibile in cinque grandi classi: teologia, giurisprudenza, scienze e arti, belle lettere, storia. La teologia ha nove categorie: Sacra Scrittura, liturgia, concilî, santi padri, teologi, dottrine individuali, religione giudaica, religione dei popoli orientali, appendice alla teologia. La giurisprudenza, quattro categorie oltre un'introduzione: diritto naturale e delle genti, diritto politico, diritto civile e criminale, diritto canonico. Le scienze ed arti, dieci categorie: scienze filosofiche, scienze fisiche e chimiche, scienze naturali, scienze mediche, scienze matematiche, appendice alle scienze, arti, arti meccaniche e mestieri, esercizî ginnastici, giuochi diversi. Le belle lettere nove categorie: linguistica, retorica, poesia, narrazioni in prosa, filologia, dialoghi e ragionamenti, epistolarî, poligrafi, opere collettive e miscellanee. La storia è suddivisa in: prolegomeni, storia universale, storia delle religioni e delle superstizioni, storia antica, storia moderna, paralipomeni storici.
Fino dal 1870 l'America si fece, per mezzo del celebre bibliografo Melvil Dewey, iniziatrice e promotrice del sistema bibliografico decimale, che in breve volger di anni fu applicato a quasi tutte le biblioteche americane, nonché a molte del nord dell'Europa, ma non ha attecchito, se non in forma limitata, in Italia e nella stessa Francia e Germania. In Europa si fece propugnatore di tal sistema, sul quale anzi si fonda, l'Institut international de bibliographie di Bruxelles (v. classificazione decimale).
Accanto al sistema del Dewey, il Cutter ne propose un altro che fa capo a quella che egli chiamò "classificazione espansiva" e che ricorre a una complicata disposizione di lettere maiuscole e lettere minuscole, attribuendo ad ogni maiuscola 25 minuscole. Un altro americano, lo Schwartz, ideò un "sistema mnemonico" con 22 classi rappresentate dalle lettere maiuscole A-W. Parecchi sistemi empirici furono immaginati in Europa ed anche in Italia (ad es. quello del Bonazzi del 1890) sul finire del sec. XIX e sul principio del XX. Ora le questioni sulle divisioni dello scibile in classi, agli effetti della segnatura o divisione bibliografica, interessano meno, perché si è riconosciuto che ad ogni complesso bibliografico convengono sistemi diversi, a seconda della struttura, natura e funzione sue particolari.
Le principali bibliografie generali e nazionali. - La forma più ampia di bibliografia è quella della bibliografia delle bibliografie. Le pubblicazioni sopra ogni parte dello scibile si sono fatte in questi ultimi due secoli così numerose, che si sentì il bisogno in un certo tempo, non soltanto di redigere bibliografie su determinati argomenti o su particolari aspetti dello scibile o intorno alle singole nazioni, ma ancora di compilare repertorî generali di tali bibliografie, in guisa da avere l'indicazione immediata dei libri di carattere bibliografico e generale a cui rivolgersi per trovare la risposta a una qualsiasi domanda.
Il primo esempio di bibliografia di bibliografie è dato sino dal sec. XVII da F. Labbé con la sua Bibliotheca Bibliothecarum (4ª ed., Parigi 1682), seguita dalla grandiosa opera dell'ab. F. Marucelli, il Mare Magnum bibliografico, riferito a tutte le discipline e a tutti i tempi, in 111 volumi, tuttora inedito e conservato nella Marucelliana di Firenze (cfr. Indice del Mare Magnum pubblicato a cura di G. Biagi, Firenze 1888). Al principio del sec. XIX si trovano i notissimi bibliografi G. Peignot (Répertoire bibliographique universel, Parigi 1812) e P. Namur (Bibliographie générale, Liegi 1838). Nella seconda metà del sec. XIX cominciano, col risveglio delle discipline bibliografiche, le vere bibliografie generali. Primo e con severi intenti si presenta J. Petzholdt, Bibliotheca bibliographica, Lipsia 1866, e poi, in ordine di data: J. Sabin, Bibliography of bibliography, New York 1877; L. Vallée, Bibliographie des bibliographies, Parigi 1883-87; H. Stein, Manuel de bibliographie génerale: Bibliotheca bibliographica nova, Parigi 1897; G.S.A. Josephson, Bibliographies of bibliographies, 2ª ed., Chicago 1913; G. Schneider, Handbuch der Bibliographie, 3ª ed., Lipsia 1926.
Breve è il passo dalle bibliografie generali, in assoluto, alle altre che mantengono il carattere di generali per una certa disciplina o gruppo di discipline. Così ad es. per le bibliografie nazionali è da consultarsi R.A. Peddie, National Bibliographies, Londra 1912; N. Binayan, Bibliografia de bibliografías Argentinas, Buenos Aires 1919; C. Jones, Hispanic American bibliographies, Baltimora 1922; per la storia C.V. Langlois, Manuel de bibliographie historique, 2ª ed., Parigi 1901-04; per la geologia E. De Margerie, Catalogue des bibliographies géologiques, Parigi 1896, ecc.
Fan seguito a queste fonti racchiudenti indicazioni quasi solo di opere bibliografiche, le bibliografie o i cataloghi di carattere generale rimandanti direttamente ai libri. Tali elenchi o dizionarî cominciano sino dal sec. XVI con il già indicato K. Gesner, Bibliotheca universalis, Zurigo 1545-55; poi seguono con G. Draud, Bibliotheca classica, Francoforte 1625; G. F. De Bure, Bibliographie instructive, voll. 9, Parigi 1763-69; T. Georgi, Allgemeines Europäisches Bücherlexikon, Lipsia 1742-58; F. A. Ebert, Allgemeines bibliographisches Lexikon, Lipsia 1821-30; J. G. T. Graesse, Tréśor de livres rares et precieux, Dresda 1859-69; J. C. Brunet, Manuel du libraire et de l'amateur de livres, Parigi (5ª edizione definitiva) 1860-65 (voll. 2 di suppl., 1878-1880), senza contare le molte opere generali che si riferiscono quasi solamente alla bibliofilia (v.). Si allacciano direttamente a queste opere i cataloghi generali delle grandi biblioteche, e in primo luogo il Catalogue of the printed books in the library of the British Museum, Londra 1881-1905, in 437 volumi in 2 grandi serie, che sarà continuato con l'indicazione delle pubblicazioni più recenti: esso trova per necessario compimento il lavoro di G. K. Fortescue, Subject index of the modern works added to the Library of the British Museum, Londra 1902-22. Si deve accompagnare al catalogo della grande biblioteca londinese il Cotalogue general des livres imprimés de a Bibliothèque Nationale, Parigi 1897 e segg., tuttora in corso di stampa, e che con i 96 volumi usciti è giunto appena alla metà del cammino. A questi due grandiosi cataloghi sta per aggiungersi quello berlinese col titolo Gesamtkatalog der preussischen wissenschaftlichen Bibliotheken. Numerosi altri cataloghi di libri di biblioteche esistono, ma di gran lunga inferiori e bibliograficamente di assai minore interesse. Vogliono pure essere ricordati i repertorî o elenchi generali, e però internazionali, degli incunaboli (v.), che toccano così da vicino il sorgere e lo svilupparsi dell'arte della stampa. Il primo per importanza è di M. Maittaire, Annales typographici, L'Aia 1719 e Supplemmtum di M. Denis, Vienna 1789; seguono G. W. Panzer, Annales typographici, Norimberga 1793-1803; L. Hain, Repertorium bibliographicum, Stoccarda e Parigi 1826-38; W. A. Copinger, Supplement to Hain's Repertorium, Londra 1895-1902; D. Reichling, Appendices ad Hainii Copingerii Repertorium bibliographicum. Additiones et emendationes, Monaco 1905-1914, e finalmente il grande Gesamtkatalog der Wiegendrucke (Lipsia 1925 segg.) edito da una apposita Commissione, del quale sono fino ad ora usciti tre volumi.
Il rapido accrescersi, nell'età moderna, della produzione editoriale, rese indispensabile predisporre e redigere bibliografie generali e particolari che servissero di guida per scegliere e usare i libri, anche per le stesse necessità della loro vendita.
Tra le bibliografie di carattere generale sono da comprendersi quelle cosiddette nazionali che elencano, secondo determinate finalità, tutto il patrimonio librario di una data nazione o tutte le opere che a quella nazione si riferiscono. Diamo qui sintetiche indicazioni delle principali bibliografie sulla produzione libraria delle singole nazioni, scegliendole fra quelle di carattere generale e più vicine al nostro tempo. Per le bibliografie su singole nazioni o regioni rimandiamo principalmente alle relative voci.
Francia. - Numerose sono le opere bibliografiche generali francesi. Primeggia fra esse O. Lorenz, H. Stein e D. Jordell, Catalogue général de la librairie française depuis 1840, ripartito per autori e per materie, voll. 31 finora, Parigi 1867 segg. Si può ricordare anche: E. Blanc e H. Vaganay, Répertoire bibliographique des auteurs et des ouvrages contemporains de langue française ou latine, Parigi 1902; R. Federn, Répertoire bibliographique de la littérature française des origines à nos jours, Lipsia-Berlino 1913; G. Lanson, Manuel bibliographique de la littérature française moderne, nuova ed., Parigi 1925; P. Caron e H. Stein, Répertoire bibliographique de l'histoire de France, I e II, Parigi 1923-27 (in continuazione); C. Bloch, Bibliographie méthodique de l'histoire économique et sociale de la France pendant la Guerre, Parigi 1925; C. Du Peloux, Répertoire général des ouvrages modernes relatifs au dix-huitième siècle français, con Supplemento, voll. 2, Parigi 1926-27; J. Le Petit, Bibliographie des principales éditions originales d'écrivains français du XVe au XVIIIe siècle, Parigi 1927; J. Vic, La littérature de guerre. Manuel méthodique et critique des publications de langue française, 2ª ed., voll. 5, Parigi 1923; H. Talvalt e J. Place, Bibliographie des auteurs modernes de langue française (1801-1927), I, Parigi 1929 (in continuazione). Riviste principali: Polybyblion, Bibliographie de la France, per la bibliografia corrente; Revue des bibliothèques, Le bibliographe moderne, per bibliografie analitiche e studî bibliologici; pubblicate tutte a Parigi.
Germania. - Fondamentali per la libreria tedesca: W. Heinsius, Allgemeines Bücherlexikon, Lipsia 1812-94; C.G. Kayser, Vollständiges Bücher-Lexikon, Lipsia 1834-1911; questi repertorî sono continuati da H. Thelert, Supplement zu Heinsius', Hinrichs' und Kaysers Bùcher- Lexikon, Grossenhain-Lipsia 1893. Fra la ricca produzione bibliografica tedesca si possono indicare: Deutsches Bücherverzeichnis, voll. 10, Lipsia 1916-27 (in continuazione); P. Lehmann, Mittelalterliche Bibliothekskataloge Deutschlands und der Schweiz, voll. 2, Monaco 1918-1928; C. Diesch, Bibliographie der Germanistischen Zeitschriften, Lipsia 1927; J. Kirchner, Die Grundlagen des deutschen Zeitschriftenwesen, I, Lipsia 1927; W. Kosch, Deutsches Literatur-Lexikon: biographisches und bibliographisches Handbuch, I, Halle 1927 (in continuazione); P. Heitz e F. Ritter, Deutsche Volksbücher des XV. und XVI. Jahrhunderts, Strasburgo 1929; le bibliografie annuali: Bibliographie des Buch- und Bibliothekswesens; Bibliographie der Sozialwissenschaften e Systematische Bibliographie der wissenchaftlichen Literatur Deutschlands (Lipsia e Berlino). Omettiamo l'indicazione di altri repertorî meno recenti. In questo campo la libreria tedesca offre copiosamente opere su ogni argomento, che sarebbe troppo lungo enumerare. Fra le riviste, trascurando i periodici, pur tanto utili, del mercato librario tedesco, indichiamo: Das deutsche Buch (Lipsia); Blätter für Bücherfreunde (Lipsia); Zentralblatt für Bibliothekswesen (Lipsia-Berlino); Zeitschrift für Bücherfreunde (Lipsia). Ricordiamo anche che esistono in Germania periodici dedicati alle bibliografie di ogni ramo dello scibile.
Inghilterra. - Non trascurando i vecchi repertorî di A. Maunsell, di R. Watt, di T. Lowndes, ecc., sempre utili per la consultazione, si possono ricordare: la nuova edizione del The reference Catalogue of current literature, voll. 3, Londra 1920; C.S. Northup, A register of bibliographies of the English Language and Literature, Londra 1925; T. Chubb, The printed Maps in the Atlases of Great Britain and Ireland. A Bibliography, 1579-1870, Londra 1927; A. Kennedv, A Bibliography of writings on the English Language, Londra 1927; A. P. Pollard e altri, A short title Catalogue of Books printed in England, Scotland and Ireland and of English Books printed abroad, 1475-1640, Londra 1927; C. J. Sawyer, F. J. H. Darton, English Books, 1475-1900, I, Londra 1927 (in continuazione); W. S. Sonnenschein, The best Books. A reader's Guide. A contribition towards systematic Bibliography, 3ª ed., Londra 1910-12 (in corso di pubblicazione); Catalogue of British scientific and technical Books, nuova ed., Londra 1925; le bibliografie annuali: D. Everett e E. Seaton, Annual Bibliography of English Language and Literature (Cambridge); The English Catalogue of Books (Londra); per le pubblicazioni ufficiali il vasto repertorio Catalogue of printed Books in the Library of the Foreign Office (Londra). Molte altre pubblicazioni bibliografiche riguardano i diversi paesi del Regno Unito e i possedimenti britannici. Recenti e importanti: Bibliotheca celtica. A register of publications related to Wales and the Celtic peoples and language, Aberystwyth 1929; A. J. Hawkes, Bibliography of the Books printed in Lancashire, Wigan 1925. Fondamentali per la libreria inglese restano sempre i voluminosi e ricchissimi cataloghi del British Museum in tutte le loro ripartizioni per autori, per materie, per secoli, ecc.
Spagna. - Oltre alle vecchie e note opere di N. Antonio, di D. Hidalgo, di V. Salva, di B. Gallardo, ecc. si veda: A. Palau y Dulcet, Manual del librero hispano-americano, voll. 7, Barcellona 1923-27; F. Beltrán. Catalogo de libros y folletos españoles referentes a bibliografía, Madrid 1927; R. Foulché-Delbosc, Bibliographie hispanique (1905-1913), voll. 13, Macon-Abbeville 1905-1917; C. Barja, Literatura española. Libros y autores modernos, Madrid 1925; K. Haebler, Bibliografía ibérica del siglo XV, voll. 2, L'Aia 1903-17; v. Suárez, Archivo bibliográfico hispano-americano voll. 16, Madrid 1909-26; J. Givanel i Mas, Catáleg de la Collecció cervantica, voll. 3, Barcellona 1916-25 (la più vasta bibliografia cervantina); R. Ballester y Castell, Bibliografia de la historia de España, Barcellona 1921; A. B. Sánchez, Fuentes de la historia Española y hispano-americana,2a ed., voll. 2, Madrid 1927; M. Serrano y Sanz, Apuntes para una biblioteca de escrituras españolas, voll. 2, Madrid 1903-05; F. Cuenca, Biblioteca de escritores andaluces modernos y contemporáneos, voll. 2, Habana 1921-25; M. Alcocer y Martínez, Catalogo razonado de obras impresas en Valladolid 1481-1800, Valladolid 1926; E. Toda y Guell, Bibliografía española de Italia, voll. 5, Castel de Sant Miguel d'Escornalbou 1927 segg. (in corso di pubblicazione; registra tutte le opere spagnole sull'Italia dall'invenzione della stampa al 1900). Riviste principali: Revista de Archivos, Bibliotecas y Museos (Madrid); Revista de filología española [registra la produzione libraria spagnola per le materie culturali] (Madrid).
Portogallo. - Oltre al vecchio repertorio di D. Barbosa Machado, Bibliotheca Lusitana, voll. 4, Lisbona 1741-1759, si possono ricordare: I. F. Da Silva, Diccionario bibliographico portuguez, continuato da Brito Aranha, Gomes de Brito e Alvaro Neves, voll. 21, Lisbona 1858-1914 con le aggiunte di J. Araujo (Porto 1901); A. Anselmo, Bibliografia das obras impresas em Portugal no seculo XVI, Lisbona 1926. Citiamo le seguenti riviste: Arquivo bibliografico (Coimbra); Anaes das bibliothecas e arquivos (Lisbona).
Belgio. - Bibliographie nationale. Dictionnaire des Èlrivains belges et Catalogue de leurs publications, 1830-1880, voll. 4, Bruxelles 1886-1910; Bibliotheca belgica. Bibliographie générale des Pays-Bas, Gand 1880 segg. (si pubblica a fascicoli); M. Funck, Le livre belge à gravures. Livres illustrés imprimés en Belgique avant le XVIIIe siècle, Bruxelles 1925-26; M. Sabbe, La vie des livres à Anvers aux XVe, XVIIe et XVIII siècles, Bruxelles 1927. Citiamo le seguenti riviste: Bibliographie de Belgique (Bruxelles); La Revue bibliographique (Bruxelles): Archives et bibliothèques de Belgique (Bruxelles).
Olanda. - W. Nijhoff, Bibliographie de la typographie néerlandaise des années 1500-1540, L'Aia 1901-1912; Catalogus der Bibliotheek van de Vereeniging ter bevordering van de belangen des Boekhandels te Amsterdam, voll. 3, Amsterdam 1920-1928 (importante per la libreria olandese e per argomenti bibliografici); Brinkmans' Alphabetische Lijst van boeken, lankaarten, ecc., Leida (si pubblica annualmente). Per la libreria antica sono fondamentali: W. P. van Stockum jr., La librairie, l'imprimerie et la presse en Hollande à travers quatre siècles, L'Aia 1910 e W. 'Nijhoff, L'art typographique dans les Pays-Bas, L'Aia 1900-1926.
Svizzera. - Oltre al Katalog der Stadtbibliothek di Zurigo, si ricordano: F. C. Lonchamp, Bibliographie générale des ouvrages publiés ou illustrés en Suisse (1475-1914), Parigi 1923; L. Gauchat e J. Jeaniaquet, Bibliograph; linguistique de la Suisse Romande, voll. 2, Neuchâtel 1912-1920; A. Jeannet, Bibliographie géologique de la Suisse pour les années 1910 à 1920, voll. 2, Berna 1927; A. Jullien, Catalogue des ouvrages de langue française publiés en Suisse 1910-1927, Ginevra 1929; le pubblicazioni annuali: Bibliographie der Schweizergeschichte, Zurigo, e Bibliographie der schweizerischen naturwissenschaftlichen Literatur, Berna 1927 segg. Riviste: Le livre en Suisse (Berna).
Danimarca. - Fondamentale: L. Nielsen, Bibliotheca danica (1482-1830), Copenaghen 1927 segg., supplemento e aggiornamento dell'opera di C. v. Brunn; per la libreria antica: L. Nielsen, Dansk Bibliografi 1482-1550, Copenaghen 1919; H. Ehrencron-Müller, Stikordsregister til den danske Skønliteratur for 1841-1908, Copenaghen 1918. Utile anche la pubblicazione annuale: Dansk Tidsskrift-Index. Riviste: Dansk Bogfortegnelse (Copenaghen)..
Norvegia. - H. Pettersen, Bibliotheca norvegica, voll. 3, Cristiania 1899-1911; H. J. Haffner, Norsk Bokfortegnelse 1911-1920, Oslo 1924 che si ricollega ai precedenti repertorî, pubblicati dalla Biblioteca universitaria di Oslo; il catalogo annuale delle pubblicazioni norvegesi: Arskatalog over norsk litteratur (Oslo).
Svezia. - Fondamentali i cataloghi della Biblioteca reale di Stoccolma: ultimo volume pubblicato: Sveriges Offentliga Bibliothek, Accessions-Katalog 42 (1927), Stoccolma 1929; si omette l'indicazione dei repertorî precedenti. Un repertorio annuale e metodico delle edizioni svedesi è: Årskatalog för svenska bokhandem (Stoccolma). Riviste: Nordisk tidskrift för bok-och bibliotheksväsen (Uppsala-Stoccolma).
Russia. - Fra le non molte opere bibliografiche generali ricordiamo: N. Kiselev, Index palaeotyporum quotquot in Bibliotheca olim Rumianzoviensi, nunc Leniniana Mosquae asservantur, Mosca 1926 (catalogo dei libri stampati nella prima metà del sec. XVI); A.V. Mezbir, Slovarnyj ukazatel′ po knigovedenie, Leningrado 1924; B. P. Kosmin, Pisateli sovremennoj epochi. Bio-bibliografičeskij slovar′- russkich pisatelej XX veka, Mosca 1928. Per la libreria contemporanea russa fondamentale è il periodico: Knižnaja Letopis (Bollettino bibliografico). Fra i repertorî retrospettivi sono utili: v. Izmajlovič Mežov, Sistematičeskij katalog russkim knigam, voll. 10, Pietroburgo 1869-80; I. Bitovt, Redkija russkija knigi i letučija izdanija 18. veka, Mosca 1905; A. Brückner, Russische Literaturgeschichte, voll. 2, Lipsia 1919. Riviste: Novaja Kniga [bollettino mensile delle edizioni di stato] (Leningrado); Bibliografičeskij Vestnik [per bibliografia generale] (Leningrado); Bibliografičeskie listi russkogo bibliografičeskogo obšcestva [organo della Società bibliografica russa] (Leningrado).
Polonia. - Fondamentale per la libreria polacca; K. Estreicher, Bibljografja polska, e supplementi, Cracovia 1870-1915, e, in genere, tutte le opere dello stesso autore. Per il libro polacco antico si veda: Monumenta Poloniae typographica XV et XVI saeculorum, a cura di G. Ptasnik, in corso di pubblicazione (Leopoli). Inoltre sono utili: Bibljografja historji literatury i krytiki literackiej polskiej, voll. 2, Leopoli 1906-08; e la "guida libraria" di J. Muszkowski, Przewodnik Ksiegarski Wspólny Katalog Nakladców Polskich, Varsavia 1925. Riviste: Przewodnik bibljograficzny (Leopoli); Przeglḁd Bibljoteczny (Cracovia).
Finlandia. - Per la libreria contemporanea si veda la bibliografia annuale: Årskatalog för finska bokhandeln (Helsinki). Utile il repertorio di V. Varenius, La littérature .finnoise 1544-1877, Helsinki 1878-1922, con i supplementi dal 1878 al 1915. Riviste: Finsk Bokhandelstidning (Helsinki) per bibliografia corrente.
Cecoslovacchia. - L'Istituto bibliografico cecoslovacco (Československý ústav bibliografický) di Praga pubblica settimanalmente un catalogo: Bibliografický Katalog, dove sono registrati i libri contemporanei. Si veda anche: Revue des travaux scientifiques tchécoslovaques (Praga 1921) e l'annuale Bibliografie české hýstorie (Praga). Fra i repertorî recenti: F. Fridecký, Rukovāt'slovenského pisemnictví 1771-1920, Praga 1921.
Lettonia. - Per bibliografia corrente e contemporanea gli annuarî: Knižnaja letopis′ e Latviešu zinātne un literatura (Riga).
Lituania. - La bibliografia generale contemporanea è catalogata nel periodico semestrale Knygos (I libri), edito dal Ministero della pubblica istruzione. Per la bibl. retrospettiva esistono varî repertorî e cataloghi.
Ungheria. - G. Petrik, Magyarorszāg bibliographiāja, voll. 4, Budapest 1880-1891, completata dagli Annali della libreria ungherese: Magyar Kőnyvkereskedök évkönyve di Budapest (1890 segg.). Fondamentali sono anche i cataloghi della Biblioteca dell'Università e del Museo Nazionale di Budapest e il Catalogo centrale delle accessioni alle pubbliche biblioteche. Riviste: Corvina (Budapest) per bibliografia generale; Magyar Könyvszemle (Budapest) per bibliografie speciali.
Romania. - L'Accademia romena di Bucarest pubblica sotto il titolo: Bibliografia românească il catalogo generale dei libri stampati in Romania; è in corso di pubblicazione la parte antica (1508-1830). Si veda inoltre: G. Adamescu, Contribuţiune la bibliografia românească (Bucarest), ordinato repertorio annuale di bibliografia letteraria. Riviste: Dacoromania (Cluj) con una bibliografia annuale degli scritti sulla lingua e la letteratura romena; Gazeta cărţilor (Ploieşti) per bibliografia corrente.
Bulgaria. - A. Teodorov-Balan, Bulgarski knigopis za sto godini, Sofia 1909.
Iugoslavia. - Mancano bibliografie recenti complessive. Per gli anni 1741-1867: S. Novaković, Srpska bibliografija za noviju književnost, Belgrado 1869; F. Simonič, Slovenska bibliografija, Lubiana 1903-05. Per bibliografia corrente storico-letteraria si veda la rivista semestrale: Prilozi za književnost, jezik, istorjiu i folklor (Belgrado).
Grecia. - Oltre al vecchio repertorio di D. A. Coromillas, Catalogue raisonné des livres publiés en Grèce, Atene 1873-78 sono utilissimi tutti i repertorî di É. Legrand, Bibliographie hellénique..., continuati e aggiornati da L. Petit e H. Pernot, Parigi 1885. É. Legrand e H. Pernot, Bibliographie Ionienne, Parigi 1912. Riviste: Bulletin bibliographique trimestriel grec (Atene); βιβλιογραϕία τῶν Γραμμάτων (Alessandria d'Egitto) che elenca libri in lingua greca stampati in Grecia e in Egitto; ‛Ο νουμᾶς (Atene) per elenchi incompleti della produzione libraria neoellenica.
Stati Uniti. - Della ricca produzione, notiamo principalmente: N. Trübner, Bibliographical Guide to American literature, Londra 1859; Ch. Evans, American Bibliography, voll. 9, Chicago 1903-1925; O.A. Roorbach, Bibliotheca Americana, New York 1852-61; J. Kelly, The American Catalogue of books, New York 1866-71, ma assai migliore: The United States Catalogue, New York 1912; si può aggiungere la vasta collezione di opere bibliografiche: The papers of the Bibliographical Society of America. Utili altresì le pubblicazioni periodiche: Catalogue of Copyright Entries (Washington) e Cumulative Book Index (New York). Per il libro americano antico il notissimo repertorio: H. Harrisse, Bibliotheca americana vetustissima, New York 1866, Additions, Parigi 1872. Riviste: The Publishers' Weekly (New York); The Booklist (Chicago); New York State Library Bibliography Bulletin (New York); The library journal (New York); senza contare le bibliografie storiche, regionali e di particolari argomenti.
Canada. - W. R. Haight, Canadian Catalogue of books, 1791-1895, Toronto 1896-1904; N. E. Dionne, Quebec et la nouvelle France, Bibliographie, voll. 4, Quebec 1905-09; P. Gagnou, Bibliographie Canadienne, voll. 2, Quebec-Montreal 1895-1913.
Messico. - J.M. Beristain de Souza, Biblioteca Hispano-Americana septentrional, 2ª ed., voll. 4, Amecameca 1883-97; J.F. Ramirca, Adiciones, Messico 1898; J. Toribio Medina, La imprenta en Mexico (1539-1821), Santiago del Chile 1907-11; N. Leon, Bibliografía Mexicana del siglo XVIII, voll. 5, Messico 1902-1908. Ottime pure le numerose pubblicazioni Monografías bibliograficas Mexicanas per bibliografie speciali. Inoltre: J.B. Iguiniz, Bibliografía de Novelistas mexicanos, Messico 1926.
Guatemala. - J. T. Medina, La imprenta en Guatemala (1660-1821), Santiago del Chile 1910; J. E. O' Ryan, Bibliografía de la Imprenta en Guatemala en los siglos XVII y XVIII, Santiago del Chile 1897.
Cuba. - C. M. Trelles, Bibliografía cubana del siglo XVII, XVIII XIX, XX, voll. 12, Matanzas 1911-17; id., Biblioteca científica cubana, Matanzas 1918-19; J. Toribio Medina, La imprenta en La Habana 1707-1810, Santiago del Chile 1904; id., Bibliografía geografica cubana (1920) e Bibliografía histórica cubana (1924).
Colombia. - I. Laverde Amaya, Apuntes sobre bibliografía colombiana, Bogotá 1882; id., Bibliografía colombiana, Bogotá 1895; E. Posada, Bibliografía bogotana, Bogotá 1917-25.
Venezuela. - J. Toribio Medina, La imprenta en Caracas, Santiago del Chile 1914; M. S. Sanchez, Bibliografía venezolanista, Caracas 1914.
Ecuador. - J. Toribio Medina, La imprenta en Quito (1760-1818), Santiago del Chile 1904; C. A. Rolando, Catalogo de la Bibliografía Nacional, Guayaquil 1913.
Brasile. - A. V. Alves Sacramento Blake, Diccionario Bibliographico brazileiro, voll. 7, Rio de Janeiro 1883-1902; Annaes da Bibliotheca Nacional do Rio de Janeiro (Rio de Janeiro).
Perù. - G. René Moreno, Biblioteca peruana, Santiago del Cile 1896; C. A. Pret, Bibliographie péruvienne, Parigi 1903; J. Toribio Medina, La imprenta en Lima (1584-1824), voll. 4, Lima 1904-07.
Bolivia. - J.R. Guttierrez, Datos para la bibliografía boliviana, La Paz 1875-80; G. René Moreno, Biblioteca boliviana, Santiago del Chile 1879-1900; V. Abecio, Adiciones a la biblioteca boliviana, ibid. 1899.
Chile. - J. Toribio Medina, Biblioteca hispano-chilena 1523-1817, Santiago del Chile 1897-99; id., Bibliografía de la imprenta en Santiago de Chile, Santiago del Chile 1891; E. Vaïssee, Bibliografía general de Chile, Santiago del Chile 1915; L. Montt, Bibliografia Chilena, Santiago del Chile 1904-20.
Costarica. - L. Dobles-Segreda, Indice bibliografico de Costarica, voll. 2, San José 1928.
Paraguav. - J. Toribio Medina, Historia y Bibliografía de la imprenta en el Paraguay (1705-1727), La Plata 1892; R. Garnett, Paraguayan and Argentine Bibliography, Londra 1899.
Uruguay. - J. Toribio Medina, Historia y Bibliografía de la imprenta en Montevideo (1807-10), La Plata 1892, e meglio ancola: D. Estrada, Historia y Bibliogrofía de la imprenta en Montevideo, Montevideo 1912.
Argentina. - J. Toribio Medina, Historia y Bibliografía de la imprenta en Buenos Aires, 1780-1810, La Plata 1892; R. Garnett, Paraguayan and Argentine Bibliography, Londra 1899 cit.; Catdlogo metódico de la Biblioteca Nacional, Buenos Aires 1910. Per i paesi di civiltà non europea si citano le principali bibliografie destinate agli studiosi occidentali, mentre le bibliografie indigene saranno indicate sotto il rispettivo paese.
Nell'Oriente non è facile stabilire distinzioni a carattere nazionale come per l'Europa. È necessario anzitutto accennare ai lavori bibliografici di carattere generale riferentisi a tutto il campo orientale nel suo più largo significato. Tra i molti ci limitiamo a ricordare: J. T. Zenker, Bibliotheca Orientalis, Lipsia 1846-61; K. Friederici, Bibliotheca Orientalis, Lipsia e Londra 1876-83; L. Scherman, Orientalische Bibliographie, Berlino 1928... bibliogr. annuale per il 1926 (continuazione della Orientalische Bibliographie, Berlino 1888-1914, bibliogr. annuale per gli anni I887-1911, sospesa durante la grande guerra, e della quale è in corso di stampa la continuazione per gli anni 1912-25); C.H. Hermann, Bibliotheca orientalis et linguistica (1850-68), Halle 1870; Katalog der Bibliothek der deutschen morgenländischen Gesellschaft, Berlino 1900-11; V.I. Merov, Bibliographia asiatica, Pietroburgo 1891-94. In particolare, per la civiltà musulmana: C.F. v. Schnurrer, Bibliotheca arabica, Halle 1811; V. Chauvin, Bibliographie des ouvrages arabes ou relatifs aux Arabes, voll. 11, Liegi 1892-1909; A.G. Ellis, Catalogue of Arabic books in the British Museum, Londra 1894-1901; G. Gabrieli, Manuale di bibliografia musulmana, Roma 1916; G. Pfannmüller, Handbuch der Islam-Literatur, Lipsia e Berlino 1923.
Per gli Ebrei: J. Furst, Bibliotheca Judaica, Lipsia 1859-63; C.D. Lippe; Bibliographisches Lexicon der gesamten jüdischen und theol. rabbin. Literatur der Gegenwart, Vienna 1881-99; V. Zeitlin, Bibliotheca Hebraica post-Mendelssohniana, Lipsia 1891-1895.
Persia. - E. Edwards, A Catalogue of the Persian printed books in the British Museum, Londra 1922; P. Horn, Geschichte der persischen Literatur, Lipsia 1901.
Armenia. - G. Zarbhanelean, Bibliographie arménienne, 1565-1882, Venezia 1883.
India. - J. Long, A descriptive Catalogue of Bengali Works, Calcutta 1855; T. Aufrecht, Catalogus Catalogorum. An alphabetical Register of Sanskrit Works and Authors, Lipsia 1891-1903. Inoltre son da vedere i numerosi cataloghi di libri indiani del Museo Britannico.
India Olandese. - J.A. van der Chijs, Proeve eener Ned. Indische Bibliographie (1659-1870), Batavia 1879.
Siberia. - V. I. Mezov, Bibliographia Sibirica, volumi 3, Pietroburgo 1891-92.
Cina. - H. Cordier, Bibliotheca sinica, voll. 4, Parigi 1904-08, supplemento, Parigi 1922-24; M. Courant, Catalogue des livres chinois, coréens, japonais, Parigi 1902-12.
Giappone. - L'opera citata del Courant, e R. Kennaway D0uglas, Catalogue of Japanese printed books and manuscripts in the library of the British Museum, Londra 1898-1904; F. v. Wenckstern, A Bibliography of the Japanese Empire, Leida 1895-1907; O. Nachod, Bibliography of the Japanese Empire, 1906-1926, voll. 2, Londra-Lipsia 1928 (continuazione dell'opera di F. von Wenckstern); H. Cordier, Bibliotheca Japonica, Parigi 1912.
Filippine. - W. E. Retana, Archivo del bibliófilo filipino, voll. 5, Madrid 1895-1905; Th. H. Pardo de Tavera, Biblioteca filipina, Washington 1903; W. E. Retana, Aparato bibliografico de la historia general de Filipinas, voll. 3, Madrid 1906; H. Toribio Medina, La imprenta en Manila, Santiago del Chile 1896-1904.
Per l'Africa la bibliografia raramente si riferisce alla produzione locale, ma semplicemente alla elencazione delle opere che trattano del continente in generale e delle varie parti o colonie o dei pochi liberi stati che vi esistono. Per la bibliografia generale da ricordarsi: P. Paulitschke, Die Africa-Literatur in der Zeit von 1500 bis 1750, Vienna 1882 e G. Kaiser, Bibliographie d'ouvrages ayant trait à l'Afrique dans ses rapports avec la civilisation de ces contrées, Bruxelles 1887. Per varî territorî o stati o regioni si vedano le seguenti opere, oltre a quelle generali già sopra indicate.
Egitto. - H. Jolowicz, Bibliotheca aegyptiaca, Lipsia 1858 (suppl. 1861); Ibrahim-Hilmy, The literature of Egypt and the Sudan from the earliest times to the year 1885: a Bibliography, Londra 1886-88.
Libia. - F. Minutilli, Bibliografia della Libia, Torino 1903; Saggio di una bibliografia economica sulla Tripolitania e Cirenaica, Roma 1912; U. Ceccherini, Bibliografia della Libia, Roma 1915.
Algeria. - R. L. Playfair, A Bibliography of Algeria (1541-1887), Londra 1887-98.
Marocco. - H. De La Martinière, Morocco, Londra 1888; L. Playfair e R. Brown, Bibliography of Morocco from the earliest times to the end of 1891, Londra 1893.
Etiopia. - G. Fumagalli, Bibliografia etiopica, Milano 1893.
Dahomey. - A. Pawlowski, Bibliographie raisonnée des ouvrages concernant le Dahomey, Parigi 1895.
Congo. - A. J. Wauters, Bibliographie du Congo, Bruxelles 1895.
Madagascar. - P. Crémazy, Notice bibliographique sur Madagascar, Saint Denis 1884; J. Sibree, A Madagascar Bibl., Antanarivo 1885.
Senegal. - M. Clozel, Bibliographie des ouvrages relatifs à la Sénégambie et au Soudan occidental, Parigi 1891.
Per l'Oceania, e più specialmente per l'Australia, esistono parecchie bibliografie, tra le quali sono da consultare: G. Burnett Barton, Literature in New South Wales, Sydney 1866; T. Gill, Bibliography of South Australia, Adelaide 1885; Australasian Bibliography, voll. 3, Sydney 1893; A. B. Foxcroft, The Australian Catalogue, Melbourne 1911. Delle varie parti dell'oceania ricordiamo:
Nuova Zelanda. - The literature relating to Neu' Zeeland; a Bibliography, Wellington 1889.
Nuova Guinea. - E. C. Rye, A Bibliography of New Guinea, Londra 1884.
Nuova Caledonia. - L. Vallée, Essai d'une Bibliographie de la Nouvelle Calédonie et de ses dépendances, Parigi 1883.
Isole Hawai. - J. F. Hunnewell, Bibliographi of the Hawaiian Islands, Boston 1869.
Per le terre polari ha ancora qualche interesse l'importante opera di J. Chavanne, A. Karpf e F. Le Monnier, Die Literatur über die Polar Regionen der Erde, Vienna 1878.
Una più estesa notizia meritano le bibliografie che si riferiscono all'Italia. Nel campo della bibliologia ricordiamo l'opera (rimasta incompleta) di G. Montarolo, Biblioteca bibliografica italiana, I, Modena 1885; l'utile Catalogo di opere biogranche e bibliografiche raccolte da D. Bonamici, Lucca 1893, e la massima opera bibliologica italiana, ferma tuttora alla fine del secolo scorso, Bibliotheca bibliographica italica di G. Ottino e G. Fumagalli, in 2 voll. (Roma-Torino 1889-95), continuata con quattro Supplementi a cura di G. Ottino e E. Calvi (Torino 1896-1902); notevole pure l'opera dello stesso G. Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae (testo francese), Firenze 1905, fondamentale per i primordî e gli sviluppi della stampa in Italia.
La bibliografia nazionale, a partire dal 1847, è costituita dalla magistrale opera di A. Pagliaini, Catalogo generale della libreria italiana dall'anno 1847 a tutto il 1899, con Indice per materie; seguono due Supplementi per gli anni 1900-1920; complessivamente 10 voll. (Milano 1901-1929); è annunciata la continuazione con un terzo supplemento dal 1921 al 1930 e l'Indice per materie dal 1900 al 1920. Di qualche utilità è anche il Catalogo dei Cataloghi del Libro italiano con un Supplemento a tutto il 1928 (Bologna 1928-29). Maggiormente interessante è il repertorio Pubblicazioni edite dallo Stato o col suo concorso, che registra la produzione libraria ufficiale italiana dal 1861 al 1923, in 4 voll., Roma 1924-1928, in continuazione.
A queste opere bibliografiche nazionali d'indole generale si possono aggiungere: la copiosa raccolta della Bibliografia italiana, Firenze 1867-1929, tuttora in corso, e i volumi del Bollettino delle opere moderne straniere acquistate dalle Biblioteche pubbliche d'Italia, Roma 1887-1929, in continuazione.
Tra le bibliografie generali riferite alle discipline letterarie, come fondamentali, si ricordano: N.F. Haym, Biblioteca italiana, 6ª ed., voll. 4, Milano 1803; G. Poggiali, Serie dei testi di lingua stampati, voll. 2, Livorno 1813; B. Gamba, Serie dei testi di lingua, 4ª ed., Venezia 1839; L. Razzolini e A. Bacchi della Lega, Bibliografia dei testi di lingua a stampa, Bologna 1878, con una Appendice, Bologna 1890; C. Giannini, Opere citate dagli Accademici della crusca, Firenze 1890; F. Zambrini, Le opere volgari a stampa nei secoli XIII e XIV, 4ª ed., Bologna 1884, con Supplemento (1884-1895), a cura di S. Morpurgo, Bologna 1930; inoltre per la novellistica: G. Gamba, Delle novelle italiane in prosa, 2ª ed., Firenze 1835; G. Passano, I novellieri italiani in verso, Bologna 1868; id., I novellieri italiani in prosa, 2ª ed., voll. 2, Torino 1878; per il romanzo: G. Melzi e P. A. Tosi, Bibliografia dei romanzi di cavalleria in verso e in prosa, ed. ampliata, Milano 1865, a cui si possono aggiungere per gli ottimi contributi bibliografici: A. Albertazzi, Romanzieri e romanzi del'500 e del'600, Bologna 1891 e G. Marchesi, Romanzieri e romanzi del'700, Bergamo 1903. Bibliografie per studî letterarî sono pure: L. Valmaggi, Manuale storico-bibliografico di filologia classica, Torino 1894; G. Pitré, Bibliografia delle tradizioni popolari d'Italia, Torino-Palermo 1894; A. Segarizzi, Bibliografia delle stampe popolari italiane, Bergamo 1913; G. Monti, Bibliografia della laude, Firenze 1925; A. Farinelli, Il Romanticismo nel mondo latino, III, Torino 1927.
Fra le bibliografie generali degli scrittori italiani si possono ricordare, oltre il Haym citato: G.M. Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia, voll. 2 in 6 parti, Brescia 1753-63, opera degnamente apprezzata ma che non va oltre alla lettera B. sull'argomento, mancando in Italia una bibliografia completa e generale, si rimanda genericamente ai dizionarî bio-bibliografici e soprattutto alle bibliografie regionali, locali e personali di scrittori italiani; fra le più recenti ed importanti: S. Rumor, Gli scrittori vicentini dei secoli XVIII e XIX, voll. 3, Venezia 1905-1908; G. Galati, Gli scrittori delle Calabrie, I, Firenze 1928; P. Marti, Catalogo bibliografico delle opere di scrittori salentini, Lecce 1929.
Principali fra i repertorî di bibliografia storica sono: la difettosa ma utile Biblioteca storica dell'antica e nuova Italia di C. Lozzi, voll. 2, Imola 1886; L. Manzoni, Bibliografia storica municipale, I (unico pubblicato), Bologna 1892; G. F. Gamurrini, Bibliografia dell'Italia antica, I (unico pubblicato), Arezzo 1905; L. Fontana, Bibliografia degli statuti dei comuni dell'Italia Superiore, voll. 3, Torino 1907; v. Promis e A. Manno' Bibliografia storica degli stati della monarchia di Savoia, voll. 9, Torino 1894-1913; Pubblicazioni sulla storia medioevale italiana a cura di G. Giomo (1890-98) e E. Pastorello (1899-1910), Venezia 1903-1916; gli 8 voll. del ricco repertorio: Annuario bibliografico della storia d'Italia dal secolo IV ai nostri giorni a cura di A. Crivellucci, G. Monticolo, F. Pintor, Pisa 1903-1911, e l'utilissimo, benché non continuato, Catalogo tripartito delle bibliografie sulla storia generale e particolare d'Italia di E. Calvi Roma 1903-07. Numerose sono poi le bi liografie storiche di varia 1mportanza su regioni, città e luoghi d'Italia per le quali si rimanda alle voci relative. Particolare menzione meritano qui le opere bibliografiche italiane sul Risorgimento e sulla grande guerra; per le prime citiamo: E. Masi, Storia del Risorgimento nei libri, bioliografia ragionata, Bologna 1911; A. Bertarelli, Inventario della raccolta donata da Achille Bertarelli al comune di Milano, Risorgimento italiano, voll. 3, Milano 1925; A- sorbelli, Opuscoli, stampe alla macchia e fogli volanti riflettenti il pensiero politico italiano (1830-1875), saggio di bibliografia storica, Firenze 1927: F. Lemmi, Il Risorgimento, Roma 1926; per le seconde: A. Lumbroso, Bibliografia ragionata della Guerra delle Nazioni, Roma 1920; U. Barengo e o. Blatto, saggio bibliogr. sulla Guerra mondiale, Torino 1926: G. Fumagali, Elenco di oltre 300 pubblicazioni sulla parte avuta dall'Italia nella Grande guerra, Roma 1921.
Nel campo artistico non esiste alcuna bibliografia italiana d'indole generale e si consulta tuttora il vecchio ma importante Catalogo ragionato dei libri d'arte di L. Cicognara, voll. 2, Pisa 1821; opere più recenti e meritevoli sono: G. Ceci, Saggio di una bibliografia per la storia delle arti .figurative nell'Italia meridionale, Bari 1911, e F. Gatti e F. Pellat1, Annuario bibliografico di archeologia e storia dell'arte per l'Italia, I e II, Roma 1913-14 (non più continuato). Contributi bibliografici notevoli, specie per l'archeologia, sono periodicamente pubblicati nel Bollettino del R. Istituto di archeologia e storia dell'arte di Roma; una Bibliografia dell'arte italiana è in corso di pubblicazione, a cura di A. M. Brizio, in L'Arte, n. s., XXXIII (Roma 1930), fasc. 1° segg.
Per l'arte musicale si veda la magistrale opera di E. Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vokalmusik Italiens aus den Jahren 1500-1700, voll. 2, Berlino 1892; l'ottimo catalogo della biblioteca del Liceo musicale di Bologna, voll. 4, Bologna 1890-1905; il Catalogo generale delle opere musicali esistenti nelle biblioteche e negli archivi d'Italia, edito dall'Associazione dei musicologi italiani (usciti finora i volumi riguardanti Firenze, Modena, Parma, Reggio Emilia, Torino), Parma 1911-1929; Bonzi, Bibliografia della letteratura musicale italiana, Bologna 1921.
Principali bibliografie sul teatro sono: C. De Batines, Bibliografia delle antiche rappresentazioni italiane sacre e profane stampate nei secoli XV e XVI, Firenze 1852, con Appendice di E. Narducci, Bologna 1882; G.C. Salvioli, Bibliografia universale del teatro drammatico italiano, I (unico pubblicato), Venezia 1903; G. Bustico, Bibliografia delle cronistorie dei teatri d'Italia, Milano 1929, che aggiorna e completa le precedenti bibliografie dell'Ademollo e del Bonamici.
Brevissimi cenni si dànno sulle bibliografie generali nel campo scientifico, tecnico, professionale. Per le scienze mediche: G. Brugnoli ed altri, Bibliografia italiana delle scienze mediche, voll. 2, Bologna 1858-59; P. Giacosa, Bibliografia medica italiana, voll. 3, Torino 1893-95; P. Capparoni, Profili bio-bibliografici di medici e naturalisti italiani dal sec. XV al sec. XIX, voll. 2, Roma 1925-28; Annuario bibliografico delle scienze mediche ed affini, Milano 1916 segg. Per le scienze economiche e sociali: Bibliografia economica italiana, Milano 1927 segg.; L. Perla, Annuario bibliografico italiano di diritto, economia, politica, I (1928), Roma 1929. Per le scienze matematiche l'opera fondamentale: P. Riccardi, Biblioteca matematica italiana, voll. 3, Modena 1870-86. Per la geografia: P. Amat di S. Filippo e G. Uzielli, Studi bibliografici e biografici sulla storia della geografia in Italia, volumi 2, Roma 1882, Appendice, ivi 1884; L.F. De Magistris, Bibliografia geografica della regione italiana, Roma 1901-03, ripresa recentemente a cura di R. Riccardi e E. Migliorini con il titolo Bibliografia geografica dell'Italia (1925-28), Firenze-Roma 1927-29. Per la filosofia: A. Levi e B. Varisco, Bibliografia filosofica italiana (1901-16), Bologna-Modena-Genova-Roma 1908-1917, non più continuata. Bibliografie tecniche sono infine: Bibliografia scientifico-tecnica italiana 1928, Bologna 1928; dal 1929 ha il titolo di Bibliografia italiana compilata a cura del Consiglio nazionale delle Ricerche; utile anche l'Elenco di pubblicazioni tecniche periodiche, Milano 1929.
Rapidi cenni infine su principali bibliografie italiane di vario argomento: per l'araldica: G. Colaneri, Bibliografia araldica e genealogica d'Italia, Roma 1904; per l'aeronautica: G. Boffio, Biblioteca aeronautica italiana, Firenze 1929; per la botanica: Bollettino bibliografico della botanica italiana, voll. 5, Firenze 1904-1926 (in continuazione); per i dialetti: c. Battisti, Bibliografia dei dialetti italiani e non italiani, Pisa 1927; per il duello e la scherma; J. Gelli, Bibliografia generale della scherma, Milano 1895; G. E. Levi e J. Gelli, Bibliografia del duello, Milano 1903; per l'elettrotecnica: Indice bibliografico degli scritti riguardanti l'elettrotecnica, Milano 1921 segg. (in continuazione); per la geodesia: E. Soler e G. Silva, Bibliografia geodetica italiana, Padova 1921; per l'idrologia: G. Ravaglia, Bibliografia idrologica italiana, Roma 1928; per la pena di morte: O. Viola, Bibliografia italiana della pena di morte, Catania 1904; per l'ordinamento amministrativo dei municipî: G. Monleone, Bibliografia generale delle municipalizzazioni, Milano 1927; per la numismatica: F. E. Gnecchi, Saggio di bibliografia numismatica delle zecche italiane, Milano 1880, e i contributi periodici che aggiornano la materia in Rivista italiana di numismatica (Milano); per la radiologia: O. Alberti, La letteratura radiologica italiana: Indice bibliografico dal 1895 al 1925, voll. 2, Milano 1922-28; per la stenografia: G. Aliprandi, Saggio di una bibliografia stenografica italiana, Firenze 1919 segg., continuata ora in Bollettino Acc. italiana di stenografia (Padova), I (1929) segg.
Dopo lo scioglimento della Società bibliografica italiana (1896-1916) non esiste in Italia alcun ente che organizzi e promuova un'attività collettiva della bibliografia italiana; la produzione quindi è assai scarsa per questa disciplina ed è affiddata alla tenacia di pochi cultori singoli e di qualche editore. La maggior parte dei contributi bibliografici sono necessariamente dispersi in molteplici riviste, e in quelle specifiche per la materia, che più sotto indichiamo. Due iniziative peraltro meritano menzione: la raccolta delle Guide bibliografiche edite dalla Fondazione Leonardo (Roma 1919-28), in 25 volumetti (45 numeri), e la Biblioteca di bibliografia italiana edita dalla casa Olschki di Firenze che promuove la pubblicazione di bibliografie speciali di soggetto italiano (voll. 9 ad oggi, 1923-29); ambedue le raccolte sono in continuazione.
Riviste italiane di bibliografia in senso bibliologico sono: Accademie e biblioteche d'Italia (Roma); La bibliofilia (Firenze);L'Archiginnasio (Bologna); All'insegna del libro (Ferrara-Roma). Riviste bibliografiche in senso informativo sono: L'Italia che scrive (Roma); Bibliografia fascistti (Roma); Bibliografia italiana (Firenze); Bollettino storico-bibliografico subalpino (Torino); Giornale di bibliografia tecnica internazionale (Bologna); Leonardo (Milano); La rassegna [ex Rassegna bibliografica della letteratura italiana] (Genova). Fra le riviste cessate meritano di essere ricordate: Il libro e la stampa, 1907-1914 (Milano); I libri del giorno, 1918-1929 (Milano); Il libro italiano, 1928-1929 (Firenze); Rivista delle biblioteche e degli archivi, 1888-1926 (Firenze).