BIBLIOTHÈQUE BLEUE
. È il titolo di una collezione francese di antichi romanzi popolari, rammodernati nella sostanza e nella lingua e ristampati più volte, dalla seconda metà del sec. XVIII in poi. Il numero dei racconti varia nelle diverse edizioni. Quella di Parigi (Costard, 1775 e 76) ne offre solo sei; cioè Robert le Diable, quello di suo figlio Richard sans peur, Jean de Calais, Pierre de Provence et la belle Maguelonne, Fortunatus e gli Enfans de Fortunatus. Più completa, l'edizione di Troyes, in tre volumi, senza data, aggiunge ai predetti romanzi quelli di Tiel Ulespiegle, della Belle Hélène, dei Douze pairs de France, dei Quatre fils Aymon, e infine L'innocence reconnue, ossia la storia divulgatissima di Santa Genoeffa. La redazione più nota è quella in tre volumi, pubblicata a Liegi nel 1787, dal libraio F. J. Desoer, la quale si annunzia nel frontespizio, come "entièrement refondue, et considérablement augmentée". In realtà, se è vero quanto si afferma nella Prefazione circa il metodo tenuto nella pubblicazione dei testi, cioè che "l'Auteur ne s'est pas contenté de les rajeunir; il a tâché de les rendre dignes de toute sorte de lecteurs, en les refondant entièrement, et en y ajoutant des situations et des épisodes nouveaux", con lo scopo di far vedere che vi era assai più immaginazione in quelle vecchie fole, che nei celebrati romanzi contemporanei; non è però del tutto esatto che la nuova raccolta si presenti accresciuta, a confronto delle precedenti. Infatti, a paragone della citata edizione di Troyes, mancano in essa ben quattro racconti. Ancor più ridotta è la collezione posteriore, che s'intitola Nouvelle Biblioihèque bleue, ou Légendes populaires de France, con una introduzione di Ch. Nodier ed utili notizie storico-letterarie del Leroux de Lincy (Parigi 1842), poiché non contiene che sette racconti, dei quali solo due son nuovi (Jeanne d'Arc e Grisélidis).
In tutte le narrazioni sopraddette, la materia è di origine popolare, il più delle volte anonima ed antica, tanto che sui Quatre fils Aymon si ha un poemetto cavalleresco del sec. XIII di Huon de Villeneuve, e allo stesso tempo risalgono le leggende di Robert le Diable, di Richard sans peur e della Belle Hélène. Però talvolta l'elaborazione è recente e gli scrittori son noti; ad esempio, L'innocence reconnue fu composta verso il 1647 dal gesuita René de Ceriziers, e il Jean de Calais anche più tardi, da Madeleine Angélique Poisson, ossia Madame de Gomez (morta nel 1770).
Tuttavia ognuno di codesti argomenti era già caro al popolo francese, fra cui lo divulgarono quei modesti opuscoli venduti sui carretti e sui muricciuoli, denominati complessivamente Contes bleus, dal colore della copertina. Da ciò la denominazione, generalizzandosi, si estese a qualunque racconto di sapore fantastico o tradizionale o fiabesco, in modo da costituire nell'insieme una Littérature bleue, o Bibliothèque bleue. I romanzi sopra indicati non sono proprî soltanto della nazione francese, ma, con quegli stessi nomi o con altri, sono largamente rappresentati anche in altre letterature, compresa la nostra, sotto le forme più varie di romanzi, novelle, poemetti, drammi, e persino melodrammi. A prescindere dalle notissime storie di Santa Genoeffa e di Griselda - la quale ultima si sparse ovunque per merito del Boccaccio e del Petrarca, in volgare e in latino - il romanzo di Pietro di Provenza, oriundo dall'Oriente, vanta in Italia parecchie redazioni equivalenti in una novella quattrocentesca di Sabadino degli Arienti, nel cantare di Ottinello e Giulia, ecc. Così pure, alla Belle Helène corrispondono da noi le molte narrazioni della fanciulla perseguitata, che troviamo svolte nei Miracoli della Vergine Maria, nel Pecorone di ser Giovanni Fiorentino, nella Santa Uliva, nella Figlia del re di Dacia, e altrove; mentre le avventure di Jean de Paris hanno riscontro nella novella IV del Sercambi.
Bibl.: Ch. Nisard, Histoire des livres populaires, Parigi 1854, II, con larghi sunti; Histoire littéraire de la France, XXII, passim, ma solo per i romanzi più antichi; A. Assier, La Bibliothèque bleue depuis Jean Oudot jusqu'à Baudot, Parigi 1874; L. di Francia, Novellistica, Milano 1924, passim.