BIDENTE (dal lat. bidens "a due denti"; franc. bident, sp. bidente; ted. Karst; ingl. pitchfork)
Specie di zappa a due punte, denti o lame, adoperata dagli agricoltori per scavare la terra, rompere le zolle rovesciate dall'aratro, strappare radici ed erbe cattive. Per quanto nessun esemplare preistorico sia giunto sino a noi, è probabile tuttavia che nell'età del bronzo, quando analoghi istrumenti agricoli più complicati, per esempio l'erpice, erano d'uso comune, anche il bidente fosse già conosciuto.
Per l'età greca abbiamo soltanto passi di antichi scrittori (Senofonte, Cirop., VI, 2, 34 e 36; Aristofane, Nubi, 1488, 1502; Uccelli, 601; Platone, Repubblica, p. 426) che menzionano la δίκελλα o la σμινύη, istrumento a due punte per rompere la terra.
Il bidente romano (bidens o rastrum bidens, Colum., III, 17) è conosciuto attraverso monumenti che rappresentano contadini o schiavi occupati nei lavori dei campi. I tipi rappresentati sono diversi: alcuni sono costituiti da due denti molto arcuati e molto appuntiti, che si staccano perpendicolarmente dal manico; in altri invece troviamo due lame piatte che costituiscono per così dire una zappa doppia. Così li ritroviamo su pietre incise in cui sono raffigurati Eros e Psiche, o anche Saturno, con i piedi serrati nei ceppi, a guisa di ergastolani, e il bidente nella mano.
Il nome bidens indicava anche presso i Romani la pecora destinata al sacrifizio; sembra per i due denti più sporgenti sugli altri, che l'animale aveva a due anni.
Bibl.: E. Saglio in Daremberg e Saglio, Dict. des antiq. grecques et rom., I, Parigi 1877; R. Cagnat-G. Goyan, Lex. des antiq. rom., Parigi 1895, p. 33; P. Paris-G. Roques, Lex. des antiq. grecques, Parigi 1909, p. 95; W. Smith, A Dict. of Greek a. Rom. antiq., II, Londra 1891, p. 537.