BIENTINA (A. T., 24-25-26)
Paese e comune della Toscana (provincia di Pisa), nel Valdarno inferiore, a 3 km. a nord dalla riva destra dell'Arno e dall'orlo meridionale dell'alveo del prosciugato lago cui dava il nome, a 10 m. s. m., con 1673 abitanti (il comune, esteso kmq. 28,09, ne conta 3717). Bièntina, ebbe, per la sua posizione, una parte notevole nelle contese territoriali tra Lucca e Pisa, che la munì di un castello; ma dal 1402 passò sotto il dominio di Firenze, cui poi sempre appartenne. Prima che il lago fosse prosciugato, Bientina era un centro notevole per il commercio del pesce; oggi è un centro agricolo di modesto aspetto che nulla conserva del suo passato.
Lago di Bientina (A. T., 17-18-19). - Antico bacino lacustre, ora prosciugato, della Toscana, noto anche col nome di Lago di Sesto, che occupava una depressione esistente a nord dell'Arno, sul confine tra il granducato di Toscana e il ducato di Lucca. Il lago aveva un'estensione complessiva di 27 kmq., di cui 16 permanentemente occupati dalle acque; il resto erano gronde palustri. Nelle piene l'area che si ricopriva d'acqua si estendeva per un centinaio di kmq. Assai fruttifera era la pesca di pregiate varietà di pesce. L'origine del lago si ritiene dovuta al graduale soprelevarsi dell'alveo dell'Arno che ne impediva il normale deflusso delle acque; fenomeno che si sarebbe verificato, o almeno considerevolmente accentuato, nei tempi storici. Per il suo irregolare regime, la sistemazione del lago fu spesso oggetto di studî e di provvedimenti, intesi a limitarne gli effetti perniciosi. Un canale collettore serviva a scaricarne le acque in Arno quando non era in piena. Ma già dallo scorcio del sec. XVIII si riconobbe che il solo provvedimento efficace sarebbe stato quello di procurarne il prosciugamento mediante un canale che, sottopassando l'Arno in botte, ne scaricasse le acque direttamente in mare; disegno già concepito dall'idraulico Pio Fantoni, ma alla cui attuazione si opponevano le difficoltà degli accordi tra i due stati limitrofi che se ne dividevano il dominio. Dopo la riunione di Lucca al granducato di Toscana, l'impresa fu mandata a compimento sotto la direzione dell'ingegnere A. Manetti, che attuò sostanzialmente il piano del Fantoni. L'opera era compiuta nel 1859; ma un guasto sopravvenuto alla sua inaugurazione ne ritardò per qualche anno ancora la definitiva sistemazione. Il canale, dopo il suo sottopassaggio dell'Arno, misura 26 km. e per la sua considerevole portata si presta alla navigazione di barconi senza alberatura. L'alveo dell'antico lago così prosciugato è ora convertito in fiorenti campagne. Alcuni tratti sono tuttavia sottoposti ancora ad impaludamento, ciò che richiede continue opere complementari.