BIGNON, Louis-Pierre-Èdouard, barone di
Uomo di stato francese, nato a Guerbaville presso la Mailleraye (Senna Inferiore) il 3 gennaio 1771, morto a Parigi il 6 gennaio 1841.
Scoppiata la Rivoluzione, si arruolò nelle file dell'esercito repubblicano. Nel 1797, ancora semplice soldato, fu nominato, con l'appoggio del generale Huet e di Talleyrand, segretario della legazione presso la Confederazione Elvetica e l'anno dopo presso la Repubblica Cisalpina. Si mise subito in prima linea fra il personale della diplomazia repubblicana. Dopo il 18 brumaio, Napoleone lo nominò addetto alla legazione di Berlino e dal 1802 gliene affidò la direzione provvisoria. In questa difficile carica B. seppe con gran tatto e abilità servire agl'interessi del suo paese e conciliarsi le simpatie della società e del governo prussiano. Dal 1804 al 1806 risiedette a Cassel, dove fu uno dei principali creatori della Confederazione del Reno.
Dopo Jena, ritornò a Berlino, dove l'imperatore lo nominò commissario presso le autorità prussiane e gli affidò, insieme col Daru, l'amministrazione generale dei demanî e delle finanze delle provincie conquistate. B. cercò di mitigare, per quanto gli era possibile, le esigenze dei vincitori. La sua integrità e la sua benevolenza gli valsero, alla partenza, vive espressioni di gratitudine da parte dei Berlinesi. Nel 1809 B. passò a Carlsruhe, poi, come amministratore generale in Austria; fra il 1810-13 fu residente di Francia a Varsavia, con l'incarico, che non poté portare a compimento, di ricostituire lo stato di Polonia.
Messo in disparte dai Borboni, dopo la prima Restaurazione infuse nei Francesi nuovo coraggio e spirito di resistenza con la pubblicazione del suo Exposé comparatif de l'état financier, militaire, politique et moral de la France et des principales puissances de l'Europe (1815). Durante i Cento giorni e il governo provvisorio fu sottosegretario di stato agli Affari esteri; il B. ebbe il dolore, che pesò poi per tutto il resto della sua vita, di dover sottoscrivere la convenzione del 3 luglio 1815, che consegnava la Francia agli Alleati, e di non aver potuto impedire, con la sua deposizione, la condanna capitale del maresciallo Ney.
La seconda Restaurazione lo costrinse alla vita privata. Ma dal 1817 al 1830, come membro della Camera dei deputati, si distinse nelle file dell'opposizione, con la continua difesa delle pubbliche libertà e con l'opporsi alla politica della Santa Alleanza. Non eloquente, i suoi discorsi traevano ispirazione più dalla sua esperienza diplomatica che dalla politica dei partiti; onde la sua voce ebbe peso specialmente in questioni di politica estera, nella difesa dei liberali italiani, spagnoli, tedeschi, dei piccoli stati tedeschi, dei costituzionali napoletani contro la Santa Alleanza.
Nel 1830, la rivoluzione di luglio lo riportò al potere; fu per pochi giorni ministro degli Affari esteri, poi ministro della Pubblica istruzione. Diede le dimissioni nell'ottobre del 1830; fu poi varie volte rieletto deputato; nel 1839 entrò nella Camera dei pari. Fino dalle sue dimissioni da ministro, era passato all'opposizione, rimproverando ai suoi ex-amici politici, allora al potere, di rinnegare, con la loro tiepida politica accodata alla Santa Alleanza, la causa delle nazionalità, e non cessò di rivendicare i diritti dell'Italia e della Polonia.
Occupò i suoi ultimi anni, rattristati da sventure familiari e da una malattia nervosa, nello scrivere una grande storia di Napoleone, di cui lo stesso imperatore lo aveva incaricato nel suo testamento. Ne pubblicò sei volumi col titolo: Hisioire de France depuis le 18 brumaire jusqu'à la paix de Tilsitt (Parigi 1829-1830), e quattro col titolo: Histoire de France sous Napoléon depuis la paix de Tilsitt Jusqu'au 1812 (1838). Gli altri 4 volumi, che completano l'opera, furono pubblicati postumi dal genero, il barone A. Ernouf (Parigi 1847-50).
Opere: Oltre quelle citate, meritano menzione: Précis de la situation politique de la France depuis le mois de mars 1814 Jusqu'au mois de Juin 1815, pubblicato anonimo durante i Cento giorni, e riboccante di spiriti napoleonici; Du système suivi par le Directoire exécutif relativement à la République cisalpine (Parigi, anno VII); Des proscriptions (Parigi 1819); Du Congrès de Troppau, ou Examen des prétentions des monarchies absolues à l'égard de la monarchie constitutionelle de Naples (Parigi 1821); Des Cabinets et des Peuples (Parigi 1822); Souvenirs d'un diplomate: La Pologne (1811-13), pubblicati postumi da M. A. Mignet (Parigi 1864).
Bibl.: V. la Notice del Mignet nella citata edizione dei Souvenirs d'un diplomate.