bilancia (bilanza)
Se ne hanno esempi, sempre in rima, nella Commedia e nel Fiore. Ha significato proprio, all'interno di una similitudine, in lf XXXII 102 Le cappe rance / son di piombo sì grosse, che li pesi / fan così cigolar le lor bilance: come le b. cigolano se i pesi posti sui piatti sono eccessivamente gravi, così gl'ipocriti soffrono e gemono sotto l'insostenibile gravame delle cappe di piombo. Rientra in un'espressione metaforica in Pd V 62 Però qualunque cosa tanto pesa / per suo valor che tragga ogne bilancia, / sodisfar non si può con altra spesa: la materia del voto è di tale valore da far traboccare dalla propria parte la b., sì che non è possibile alcuna sostituzione; e XIII 42 forato da la lancia, / e prima e poscia tanto sodisfece, / che d'ogne colpa vince la bilancia: Cristo, col peso della propria passione, soverchiò il peso di tutte le colpe umane.
Nel Fiore sono esemplificati alcuni costrutti fraseologici: ‛ essere, stare in b '. ‛ tenere la b. ', col senso di " essere, stare, tenere nel dubbio, nell'incertezza, in sospeso ": Or m'ha messo in penero e in dottanza / di ciò ched i' credea aver per certano, / sì ch'or me ne par essere in bilanza (VII 11); stea il su' fatto tuttora in bilanza (CLXXII 6); Tutti gli metterai anche a la china, / se tu sa' ben tener la tua bilanza (CLII 8); ‛ mettere in una b. ': E bene e mal mettea in una bilanza, / e tutto là facea igual pesare (XLIV 9): Socrate, nella sua saggezza, si conservava imperturbabile considerando alla stessa stregua gli alti e i bassi della sorte; ‛ pesare a propria b. ': e' son mastro divino, e le cose sacrete m'indovino, / e tutto 'l mondo peso a mia bilancia (CV 8), cioè sono un teologo e valuto l'umanità secondo il mio metro e il mio tornaconto.