Bilbao
(Bilbo)
Città della Spagna settentrionale; nel 2003 contava 353.600 ab. nel territorio comunale e 946.800 nell'area metropolitana. Industrializzata sin dalla fine del 19° sec., la zona di B. si era dedicata per quasi un secolo alla 'monocoltura del ferro': la sua attività produttiva si basava infatti soprattutto su una filiera integrata che andava dall'estrazione del minerale alla sua lavorazione, e poi alla spedizione del prodotto finito per via marittima. Ma dai primi anni Ottanta del 20° sec. B., come altre aree europee con caratteristiche simili, era entrata in una fase di grave crisi strutturale, ed era in attesa di riconversione. Nei vent'anni seguenti ha costituito un esempio emblematico di come un'oculata strategia di rinnovamento architettonico e urbano sia in grado di modificare significativamente l'immagine di una città, e di determinare anche importanti cambiamenti economici e sociali. Nel 1989 le amministrazioni municipali dell'area metropolitana hanno infatti elaborato insieme al governo basco un ambizioso piano intercomunale di rilancio, il Plan Estratégico de Revitalización de Bilbao Metropolitano; sono state poi costituite due società incaricate della sua applicazione, Bilbao Metrópoli 30 (1991) per l'intera area, e Bilbao Ría 2000 (1992) per la sua zona centrale, quella che costeggia su entrambe le rive il corso finale del fiume Nervión. Il progetto cardine per quest'ultima zona è quello d'insieme per il centro commerciale e direzionale di Abandoibarra (1998, degli statunitensi C. Pelli e D. Balmori e dello spagnolo E. Aguinaga), un'area di 346.000 m2 lungo la riva sinistra del Nervión, occupata da fabbriche dismesse. Nel progetto sono state inserite due grandi istituzioni culturali programmate in precedenza, il Guggenheim Bilbao Museoa (1997, dello statunitense F.O. Gehry) e il Palacio Euskalduna de Congresos y de la Música (1999, degli spagnoli F. Soriano e D. Palacios). Il Guggenheim, dalla struttura in acciaio realizzata con la consulenza dello studio statunitense SOM (Skidmore, Owings & Merrill), è caratterizzato da forme organiche e neoespressioniste rivestite in scintillante titanio, e si è posto immediatamente all'attenzione del pubblico e della critica come uno dei più popolari e iconici edifici dell'architettura contemporanea; al suo interno trovano posto spazi per la collezione permanente (al secondo e terzo livello) e per le mostre temporanee (in uno scenografico ambiente che si allunga per 130 m al di sotto del preesistente Puente de la Salve). Il Palacio Euskalduna è rivestito in acciaio cor-ten, e con la sua forma simile a una nave intende ricordare l'attività un tempo prevalente nella zona, quella cantieristica; ospita due sale per conferenze o congressi e un grande auditorium. Altri edifici di rilievo della zona di Abandoibarra sono: la Estación Intermodal de Abando (2001, degli inglesi J. Stirling e M. Wilford), destinata sia ai treni sia agli autobus; il Grand Hotel Domine (2002, dello spagnolo J. Mariscal), riuscito esempio di total design, in cui il progettista ha curato tutti i dettagli, connotandone l'immagine in maniera spettacolare e innovativa; il Centro Comercial y de Ocio Zubiarte (2004, dello statunitense R. Stern); l'Hotel Sheraton (2004, dei messicani R. e V. Legorreta); la torre BEC (degli spagnoli C. Azcárate ed E. Rodríguez; completamento previsto per il 2006), alta 98 m; la biblioteca della Universidad de Deusto (dello spagnolo R. Moneo; completamento previsto per il 2007), interamente vetrata e caratterizzata da una volumetria semplice e compatta; la torre Iberdrola (di Pelli; completamento previsto per il 2010), alta 150 m. A questi edifici vanno aggiunti due trasparenti e aerei ponti pedonali, lo Zubi Zuri (1997; dello spagnolo S. Calatrava) e il Pedro Arrupe (2002; degli spagnoli J.A. e L. Fernández Ordoñez).
Nel quartiere di Uribitarte, sulla riva opposta del Nervión e di fronte al ponte Zubi Zuri, il giapponese A. Isozaki ha progettato nel 2001 la riqualificazione di un'area di 42.000 m2, al cui centro si trova il cosiddetto Depósito Franco, un enorme magazzino portuale del 1917, di cui verrà conservata la facciata anteriore; il completamento è previsto per il 2007, e saranno costruiti sette grandi edifici residenziali, tra cui due torri alte 84 m (Isozaki Atea 1 e 2), che configureranno la zona come una vera e propria porta d'ingresso alla città.
Ma il progetto urbanistico più imponente è quello redatto nel 2004 (e sensibilmente modificato nel 2006) dall'anglo-irachena Z. Hadid per l'area di Zorrozaurre, i cui lavori si prevede inizieranno nel 2009. In questo quartiere (una penisola di 778.000 m2 sul Nervión) verranno mantenute le vecchie attività industriali e, soprattutto, si cercherà di attrarne di nuove nei settori delle biotecnologie e dell'informatica, affiancandole ad aree residenziali per 15.000 ab., oltre a vaste zone destinate a verde pubblico attrezzato. La penisola, che verrà collegata agli altri quartieri della città da cinque ponti, è stata divisa in lotti di circa 1000 m2 ciascuno, che saranno caratterizzati da insediamenti edilizi molto sviluppati in altezza. Il Plan Estratégico ha inoltre promosso una serie di importanti opere di rinnovamento delle infrastrutture urbane: il recupero del Puerto Vejo di Guecho (Getxo) e l'ampliamento, nel 1998, di quello nuovo, il Puerto Deportivo; la linea ferroviaria metropolitana (la cui prima tratta è stata inaugurata nel 1995), le cui stazioni sono state progettate dall'inglese N. Foster; il nuovo aeroporto di Sondica (Sondika; 2000, di Calatrava), che da semplice addizione al vecchio scalo si è trasformato in vero e proprio secondo terminal, ed è connotato da un'ardita e virtuosistica immagine strutturale che rimanda alla metafora del volo; il Parque Tecnólogico del País Vasco nel Comune di Zamudio (1994), di 1.800.000 m2, al cui interno si trova il centro Ericsson (2001, degli spagnoli M.A. Alonso e R.J. Hernández), caratterizzato da sobrie geometrie neorazionaliste.