Bitzer, Billy (propr. Johann Gottlieb Wilhelm)
Operatore cinematografico statunitense, nato a Roxbury (Massachusetts) il 21 aprile 1872 e morto a Hollywood il 29 aprile 1944. La sua intensa collaborazione con David W. Griffith rappresenta il primo e più significativo caso di simbiosi artistica fra un regista e il suo operatore. Insieme sperimentarono molti dei procedimenti che ancora costituiscono la base del linguaggio cinematografico: la luce diffusa negli esterni, il controluce, l'uso dei filtri nei primi piani, l'utilizzazione dinamica della macchina da presa. B. dedicò quasi interamente la sua carriera a Griffith, il quale raramente girò con altri. Aver firmato le immagini di film classici quali The birth of a nation (1915; Nascita di una nazione), Intolerance (1916), Broken blossoms (1919; Giglio infranto), Way down East (1920; Agonia sui ghiacci), fa di B. il primo grande mito nella storia degli operatori e della fotografia cinematografica. In suo onore è stato creato nel 1975 il Billy Bitzer Award, divenuto uno dei più prestigiosi riconoscimenti per i direttori della fotografia.
Figlio di un immigrato tedesco, maniscalco e sellaio, B. fu apprendista orafo e poi operaio tessile, studiando ai corsi serali nell'Electrical Engineering Department della Cooper Union di New York, tra i migliori college per le discipline tecniche degli Stati Uniti. Nel 1896, dopo aver lavorato come elettricista fu assunto alla Biograph dove divenne proiezionista e operatore delle cine-attualità. Filmò tra l'altro la campagna elettorale del futuro presidente W. McKinley, scene della guerra ispano-americana del 1898, e il celebre incontro di boxe tra J. Jeffries e Th. Sharkey del 1899 a Coney Island, che secondo alcuni studiosi rappresenta il primo caso di illuminazione artificiale per il cinema. Le sue capacità tecniche lo fecero diventare, a partire dal 1900, il principale operatore dell'azienda. Poté così dare libero corso alla sua inventività, cosicché in Moonshiners (1904) inaugurò le ampie panoramiche sul paesaggio, mentre in Black hand (1906) utilizzò le sovraimpressioni e un primo piano. La vera svolta nella sua carriera fu tuttavia determinata dall'ingresso nella Biograph di Griffith: nel 1908 B. prese parte alle riprese del suo primo film, The adventures of Dolly. Subito dopo, insieme ad Arthur Marvin, iniziò una collaborazione strettissima con il grande cineasta, firmando per lui, nei successivi cinque anni, circa quattrocento film di corto e medio metraggio. Nel 1911 Marvin morì, e B. rimase l'unico operatore di Griffith; restò con lui anche dopo il 1913, quando il regista, lasciata la Biograph, si lanciò nell'avventura dei grandi lungometraggi che lo resero celebre. La sua partnership con Griffith risultò basata non soltanto sull'affinità creativa e sulla collaborazione artistica, ma anche sulla solidarietà, tanto che B. aiutò il regista nei momenti di bisogno, investendo, per es., tutti i suoi risparmi per coprire alcuni costi produttivi del kolossal The birth of a nation, in una fase in cui tutte le altre linee di finanziamento erano state bloccate dalle banche. Nel 1909, quando la Biograph si trasferì a Hollywood, sotto il sole della California B. iniziò a usare la tecnica della luce diffusa in esterni, filtrando i raggi del sole con una stoffa bianca stesa al di sopra del set. Fu inoltre uno dei primi a utilizzare sistematicamente il controluce, e, conoscitore dei classici dell'arte figurativa, fu il primo a cercare nell'immaginario della pittura modelli luministici e compositivi da portare sullo schermo. In The birth of a nation si ispirò, infatti, alle litografie e ai quadri di W. Homer, ma anche al realismo dei fotografi dell'Ottocento, a partire dai reportage realizzati a Gettysburg da A. Gardner. Riuscì a ottenere la morbidezza fotografica dei primi piani coniugando illuminazione, uso dei filtri e make-up: sono da sempre apprezzati per la loro sensuale eleganza quelli di Broken blossoms, per il quale B. ‒ ormai al culmine della carriera ‒ commissionò alla Karl Zeiss di Jena una lente speciale, ribattezzata lente L.G. dal nome della protagonista Lilian Gish. Seppe sottrarre la macchina da presa alla fissità teatrale tipica del cinema delle origini, ideando i più coraggiosi movimenti di macchina: sul set di Birth of a nation si sdraiò a terra con la sua Pathé professional a manovella, lasciandosi scavalcare dai cavalli al galoppo; per Intolerance addirittura girò alcune scene a bordo di un pallone aerostatico ancorato a terra. Nel 1919 Griffith gli affiancò un operatore più giovane, Hendrik Sartov, che in breve tempo assunse un ruolo preponderante; nel 1924 ‒ a causa di un litigio ‒ la loro collaborazione si interruppe per alcuni anni. Nel 1926 B. fondò la prima associazione di categoria realmente indipendente degli operatori, la IPMPI (International Photographers of the Motion Pictures Industries). In seguito lavorò di nuovo con Griffith nei film Drums of love (1928) e Lady of the Pavements (1929; La canzone del cuore), ormai lontani dai precedenti capolavori. La sua carriera si chiuse poco dopo a causa dell'arrivo del sonoro, che aveva imposto formule e regole nuove, ma anche a causa della sua attività sindacale, che lo rese inviso ai produttori. Abbandonato il cinema attivo, si ritirò a lavorare in un piccolo studio fotografico di New York; dal 1939 si dedicò a ricerche per ricostruire la storia della Biograph, e alla raccolta di cimeli per la cineteca del Museum of Modern Art di New York. Le sue memorie vennero raccolte sotto il titolo Billy Bitzer: his story e pubblicate postume nel 1973.
E. Bitzer, D.W.G. and Billy Bitzer, in "Films in Review", 1975, 8, p. 483; L. Gish, Griffith and Billy Bitzer, in "Cinématographe", 1981, 68, pp. 8-9; K. Brown, Billy Bitzer: a reminiscence, in "American Cinematographer", 1983, 11, pp. 41-46.