BIONDI, Biondo
Nato a Bronte (Catania) il 12 nov. 1888, da Leonardo e da Antonella Pastanella, si laureò in giurisprudenza a Palermo nel 1910. Formatosi alla scuola di Salvatore Riccobono, nel 1912 ebbe la cattedra di diritto romano nell'università di Perugia. Nel 1914 passò all'università di Catania, rimanendovi fino al 1931 quando fu chiamato dall'università cattolica del Sacro Cuore di Milano a coprire la cattedra di diritto romano, di cui rimase poi titolare fino al raggiungimento dei limiti d'età.
Al primo periodo appartengono, oltre a scritti minori, i volumi su La dottrina romana dell'actio arbitraria, Palermo 1911; gli Studi sulle actiones arbitrariae e l'arbitrium iudicis, I, ibid. 1913; Il giuramento decisorio nel processo civile romano, ibid. 1913; gli Iudicia bonae fidei, ibid. 1920; le Actiones noxales, ibid. 1925; La compensazione in diritto romano, ibid. 1927.
Con la prolusione milanese del 1931 (pubblicata nel 1933),Prospettive romanistiche, il B. abbandonava, in ciò che aveva di eccessivo, il metodo interpolazionistico, e si indirizzava piuttosto verso la ricostruzione storica degli istituti e delle dottrine sia del diritto romano classico sia del diritto postclassico giustinianeo. Negli studi che seguirono acquistarono rilievo i problemi relativi alla struttura del diritto romano classico e ai rapporti fra ius civile, ius honorarium,ius extraordinem, dal B. intesi come complessi autonomi; anche egli svolse la tesi della "stratificazione degli ordinamenti giuridici" e individuò come talune supposte innovazioni giustinianee altro non erano che il portato del più evoluto diritto classico. Importanti tra gli altri anche gli studi sul periodo postclassico e giustinianeo, ove il B. respingeva i pretesi influssi orientali o provinciali, e trovava il motivo dominante dei mutamenti nell'influsso del cristianesimo (Giustiniano I, Il principe e legislatore cattolico, Milano 1936; Ildiritto romano cristiano, 3 voll., ibid. 1952-54).
Numerosi i lavori di ricostruzione degli istituti sia nel campo privatistico sia processuale: in tema di diritti reali, l'ampio lavoro su La categoria romana delle servitutes, Milano 1938, argomento ulteriormente puntualizzato nel volume Le servitù prediali nel diritto romano, ibid. 1946; in tema di successioni, il trattato Successione testamentaria e donazioni, Milano 1943, che svolge sistematicamente e in maniera approfondita questo settore; infine, per le obbligazioni, il corso Contratto e stipulatio, Milano 1953. Numerose monografie il B. raccolse inoltre nei quattro volumi dei suoi Scritti giuridici (Milano 1965), che hanno per oggetto pressoché ogni tema più importante del diritto romano. Non mancano, in essi, studi di diritto positivo contemporaneo (si vedano anche i lavori su I beni, in Trattato di diritto civile italiano, IV, 1, a cura di F. Vassalli, Torino 1956; Le donazioni,ibid., XII, 4, ibid. 1961, e infine Le servitù nell'edizione postuma del Trattato di diritto civile, a cura di A. Cicu e F. Messineo, Milano 1967).
L'esperienza scientifica e didattica del B., protrattasi per oltre mezzo secolo e caratterizzata da acuta penetrazione giuridica e da una larghissima conoscenza delle fonti, trova la sua sintesi nelle Istituzioni di diritto romano, pubblicate in quarta edizione a Milano nel 1965, che eccellono per limpidezza di espressione, precisione concettuale, larga informazione anche su problemi particolari.
Dichiarato professore emerito nel 1965, vennero pubblicati in suo onore quattro volumi di Studi, cui collaborarono studiosi italiani e stranieri. Fu socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, membro effettivo dell'Istituto lombardo di scienze e lettere e di altre accademie.
Il B. morì a Milano il 19 nov. 1966.
Bibl.: C. A. Maschi,Presentazione, in Studi in onore di B. B., Milano 1965, pp. IX-XIV; Id. B. B. (1888-1966), in Jus, n. s., XVIII (1966): pp. I-IV; A. Guarino,Ricordo di B. B., in Labeo, XII (1966), pp. 415 s.; G. Vismara, B. B., in Rendiconti dell'Istituto lombardo, parte gen., C (1966), pp. 3-7.