Vedi BIRMANIA dell'anno: 1959 - 1994
BIRMANIA (ν. vol. II, p. 104)
Scarsissime sono le notizie sul paese, per lo meno sino alla fine del V-inizî del VI sec. d.C., epoca alla quale risalirebbero una serie di lamine d'oro con iscrizioni in pali - lingua medio-indiana - ritrovate nell'antica Śrīkṣetra (nei pressi di Prome), testimonianza della penetrazione culturale indiana nel bacino dell'Irrawaddy. Pur essendo presente anche quella hindu, la Birmania è tuttavia caratterizzata da una produzione artistica essenzialmente buddhistica, che raggiungerà la massima fioritura a Pagan (IX-XII sec.). È tradizione che questa religione si sia diffusa nel paese sin dai tempi dell'imperatore Aśoka (III sec. a.C.). È leggendaria la notizia secondo la quale all'epoca del Buddha risalirebbe la costruzione dello stūpa Shwezigon di Rangoon.
Per quanto riguarda il periodo più antico, sembra che gruppi di Pyu, stanziati sul medio corso dell'Irrawaddy, coesistessero con quelli dei Môn delle basse terre del delta di questo fiume. Fra i siti dei primi regni pyu ricordiamo Beikthano (I-V sec. d.C.), nel distretto di Magwe, dove sono stati rinvenuti monasteri buddhistici, alcuni dei quali simili, per pianta, a quelli indiani di Nāgārjunakoṇḍa (v. Āndhra, epoca) (presso uno di essi è stata trovata un'iscrizione in caratteri brāhmī del II sec. d.C.). A Beikthano sono stati rinvenuti anche stūpa a pianta quadrata e circolare, questi ultimi formati da due strutture concentriche con quattro proiezioni rettangolari simmetriche, simili agli āyaka degli stūpa di Amarāvatī e di Nāgārjunakoṇḍa, scheletri e urne funerarie, monete pyu prive di iscrizioni, ceramiche simili a quelle di Śrīkṣetra. Quest'ultimo sito, una delle antiche capitali pyu, raggiunse il massimo della fioritura fra il V e il IX secolo.
Fra i monumenti più antichi, lo stūpa Bawbawgyi, formato da un cilindro dalla sommità conica e con una cavità all'interno, ai due terzi dell'altezza. Lo stūpa si innalza su cinque terrazze circolari, due delle quali in parte coperte dal terreno. Sempre a Śrīkṣetra, simili al primo dovevano essere i due stūpa di Payagyi e Payama, cui una serie di crolli e il successivo accumulo del materiale alla base hanno conferito una forma conica, conservata nelle successive ricostruzioni. Per la loro forma, questi stūpa si distaccano da quelli posteriori, tipicamente birmani, e fanno pensare a quelli indiani di epoca gupta (Dhamek di Sārnāth). In questo sito sono state trovate numerose sculture brahmaniche e buddhistiche del VII-IX sec., alcune delle quali di influenza gupta. È infine da menzionare, oltre a una serie di sculture e oggetti ornamentali in oro, argento e rame, il reliquiario cilindrico in metallo, privo di base, dal sito di Khim Ba, con quattro Buddha in bhūmisparśamudrā alternati a monaci stanti e recante un'iscrizione in pāli-pyu con i nomi dei Buddha, dei monaci e, probabilmente, dei donatori. Il reliquiario, dal punto di vista stilistico, è stato ravvicinato a modelli indiani tardo-gupta.
Fra i centri môn ricordiamo Thatön, nell'antichità importante porto per i traffici commerciali fra la Birmania e l'India meridionale, dove sono state trovate numerose sculture buddhistiche e brahmaniche risalenti ai secoli VII- X. Secondo la tradizione risalirebbe al V sec. la costruzione dello stūpa Shwezayan, ingrandito nel corso dei secoli e oggi a base circolare e profilo campaniforme. È Pagan che offre la tipologia più completa degli stūpa birmani, che sono stati variamente classificati. Fra i più recenti è il sistema di classificazione di M. Gatellier, che suddivide gli stūpa in quattro categorie: a) bulbiformi (p.es. Ngakywenadaung), considerati i più antichi del sito; b) campaniformi «singalesi» (p.es. Mahākassapa), che a volte si impiantano su di un terrazzo quadrato che può essere decorato con protomi di elefante; hanno modanature alla base, harmikā e chattrāvalī·, c) campaniformi, privi di harmikā, con modanature a metà altezza dell'aṇḍa che si prolunga direttamente in una chattrāvalī a forma di cono (p.es. Shwesandô e Shwezigon: quest'ultimo con le tre terrazze inferiori decorate da formelle in terracotta con raffigurazioni di Jātaka). Il basamento piramidale è formato da terrazze ottagonali o quadrate alle quali si accede mediante scalinate disposte assialmente; d) campaniformi con alto basamento a terrazze e privi di scalinate, nei quali la harmikā si trova fra anda e chattrāvalī (p.es. Sittana). V. anche asia sud-orientale, arte della.
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