bisante
Era una moneta d'oro coniata dall'impero bizantino. La voce ricorre due volte nel Fiore, la prima nel discorso di Amico, con forte coloritura iperbolica: giurando loro Iddio e tutti i Santi / ... che ciascuna farai gran baronessa, / tanto darai lor fiorini e bisanti (LIII 6; si rilevi lo spregiudicato parallelismo tra Iddio e tutti i Santi e fiorini e bisanti); la seconda nella ‛ diceria ' di Falsembiante, con più cruda ironia: anzi lor [ai poveri] dico: ‛ Al diavol v'accomando / con tutti que' che non han de' bisanti ' (CVII 8, sempre in rima con né Die né Santi). La moneta è citata con buona frequenza in testi antichi, tra cui il Novellino e il Filocolo; besant è poi voce diffusa nel Roman de la Rose.