BISANZIO
Nulla si conosce della vita di B. anteriormente alla sua elezione ad abate di S. Sofia in Benevento.
La data di tale elezione è discussa: mentre, secondo una postilla aggiunta nel cod. VI. E. 43 della Bibl. Nazion. di Napoli degli Annales Beneventani (in calce a una nota storica relativa all'anno 1034), essa dovrebbe essere non anteriore al 1º sett. 1033, B. compare viceversa come abate già nel luglio di quell'anno, in un diploma (trascritto nel Liber preceptorum Beneventani monasterii S. Sophiae: v. Bertolini,I documenti..., n. 155, p. 40) rilasciatogli per il monastero di S. Sofia.
Con tale preceptum concessionis Landolfo V e Pandolfo III di Benevento concedevano e confermavano beni e privilegi: fra l'altro, la giurisdizione sui liberi nullatenenti che avessero prestato opera al servizio del monastero, la proprietà delle acque dei fiumi Sabato e Calore, per la parte compresa entro i possedimenti del monastero, nonché il tratto della "via publica" che dall'abbazia scendeva al Sabato, con il diritto di utilizzare le risorse dei luoghi da tale via attraversati per i lavori di manutenzione della medesima.
Nel febbraio 1037 il vescovo Angelo di Troia (Foggia) concedeva, con un preceptum libertatis, la più ampia esenzione giurisdizionale nei confronti della diretta autorità diocesana - "salva debita reverentia" - alla chiesa di S. Sofia ed all'annessa cella fatta edificare dall'abate B. su un terreno di sua proprietà all'interno di Troia. Nel documento il vescovo sottolinea il dovere che avranno i monaci, cui sarà affidata la chiesa, di seguire la regola di S. Benedetto secondo le "consuetudini" in uso presso il monastero di S. Sofia in Benevento, da cui essi avrebbero continuato a dipendere gerarchicamente.
Il preceptum libertatis di Angelo è uno dei segni di quel processo di sviluppo dell'autonomia giurisdizionale e delle fortune economiche del monastero, che, iniziatosi con i suoi immediati predecessori, fu particolarmente intenso durante l'abbaziato di B., sotto il quale il monastero di S. Sofia acquistò, per munifiche donazioni di privati e di principi, numerosi beni nel Molise, come è testimoniato da un minuzioso preceptum firmitatis rilasciato a B. da Corrado II il 26 maggio del 1038.
Infatti, confrontando le proprietà ed i beni enumerati in questo diploma con quelli ricordati in un altro strumento, il preceptum confirmationis rilasciato al monastero di S. Sofia dall'imperatore Enrico II su richiesta dell'abate Gregorio, immediato predecessore di B. (10 marzo 1022, in Mon. Germ. Hist., Diplomata regum et imperatorum Germaniae, III, a cura di H. Bresslau, Hannoverae 1900-1903, n. 468, pp. 596 s.), possiamo farci un'idea abbastanza precisa dell'incremento dei beni patrimoniali di S. Sofia nel corso dell'abbaziato di Bisanzio. Oltre alle case ed alle botteghe che il monastero aveva acquistato in Benevento stessa e che non comparivano nel precedente preceptum di Enrico II, lo strumento riconosce al monastero di S. Sofia la proprietà di beni e di terreni in Paterno (Teramo), in Serra (Teramo) e Vatiniano, ed altri minori; la metà dei castelli di Sepino (Campobasso), di Sassinoro (Benevento), di Rederi, e la terza parte della città di Damare; le chiese di S. Desiderio al torrente Cavo, di S. Marciano, S. Angelo e S. Menna, "que constructe sunt in loco Folianense" (Floriano, in prov. di Teramo), ed altre due, di cui non viene ricordato il titolo, sita l'una "in monte Tancoaldi", "in loco Pazano" (Chieti) l'altra.
Dopo questa data più nulla sappiamo di B.; egli, comunque, morì sicuramente prima del 1052, quando un Gregorio abate (non possiamo dire, dato il silenzio delle fonti, se egli fu l'immediato successore di B.) venne deposto per indegnità da Leone IX, che lo sostituì (cfr. Migne, Patr. Lat., CXLIII, col. 692, n. 72) con il preposito di S. Sofia, Sichenulfo.
Fonti e Bibl.: Chronicon Beneventani monasterii S. Sophiae, in F. Ughelli-N. Coleti,Italia Sacra..., X, Venetiis 1722, coll. 443 s., 512 s.; Mon. Germ. Hist., Diplomata regum et imperatorum Germaniae, IV, a cura di H. Bresslau, Hannover-Leipzig 1909, n. 267, pp. 368 s.; O. Bertolini,Gli "Annales Beneventani"…, in Bull. dell'Istituto stor. ital. e Arch. Murat., n. 42 (1923), p. 134 e nota 2; Id.,I doc. trascritti nel "Liber preceptorum Beneventani monasterii S. Sophiae"…, in Studi di storia napoletana in onore di M. Schipa, Napoli 1926, nn. 22, pp. 17 s.; 35, p. 21; 155, p. 40.