Bisignani-gate
loc. s.le m. inv. Scandalo che ha avuto come protagonista Luigi Bisignani, giornalista e faccendiere.
• Alla vigilia di una due giorni difficile per il governo Berlusconi, la Camera aveva l’aspetto di un palazzone disabitato. Non un parlamentare, non un dirigente di partito: solo qualche giornalista avvinto alle agenzie che trasmettevano le notizie sul «Bisignani-gate». (Maria Teresa Meli, Corriere della sera, 21 giugno 2011, p. 13, Primo Piano) • «L’idea di regolamentare l’attività di lobby», dice [Francesco] Rutelli, «è di stretta attualità» dopo il Bisignani-gate. Un’inchiesta, aggiunge, «che non va presa per oro colato e che mi auguro si focalizzi su fattispecie delittuose». Ma, al di là del caso singolo, «la mancanza di regolamentazione accresce la corruzione». (El. Ca., Libero, 24 giugno 2011, p. 3, Primo Piano) • Bastava osservare la portavoce del ministro [Umberto] Bossi che cercava di tener lontani i cronisti, con i quali invece il Senatur voleva parlare. Non era giornata di dichiarazioni visto che, nel primo pomeriggio, era stato proprio l’Umberto ad innescare la miccia che avrebbe fatto esplodere la maggioranza con l’annuncio di voto favorevole sull’arresto di Alfonso Papa. Il deputato indagato per il Bisignani-gate solo un’ora prima passeggiava sorridente per il Transatlantico, sicuro del supporto della maggioranza. (Unità, 30 giugno 2011, p. 2, Diario).
- Composto dal nome proprio (Luigi) Bisignani con l’aggiunta del confisso ingl. -gate (ricavato dal nome dello scandalo Watergate e usato per fare riferimento a un episodio scandalistico diventato di dominio pubblico).