BĪT AKĪTU
Tempio mesopotamico, in campagna o per lo meno fuori città, nel quale si svolgevano parte delle cerimonie della "festa dell'akītu", la primaria festa dell'anno in onore del dio o della dea principale della città. La festa consisteva soprattutto in una processione: si portava la statua del dio dal suo tempio in città alla "casa di festa" in campagna. La si celebrava al capodanno, nel mese di Nisān (aprile) e in qualche città, per esempio Uruk, anche al settimo mese, Tishrīt (ottobre), altro inizio dell'anno, secondo un uso che risaliva al periodo sumerico. Il b. a. meglio conosciuto è quello della città di Assur, ritrovato a 200 m circa di fronte alle porte della città. Attorniato da un giardino, aveva un cortile centrale, con quattro file di cespugli, al quale si accedeva attraverso un vestibolo. Di fronte ad esso, dalla parte opposta, si trovava l'ingresso della cella, profonda 8 m e larga 33. I portali di bronzo erano istoriati con bassorilievi raffiguranti il combattimento di Marduk contro Tiāmat. Elemento caratteristico, i portici laterali sostenuti da sette pilastri quadrati per ogni lato.
Bibl.: S. A. Pallis, The Babylonian Akitu Festival, in Det Kgl. Danske Videnskabernes Selskab. Historisk-filologiske Meddelelser, XII, I, Copenaghen 1926; G. Furlani, La religione babilonese e assira, II, Bologna 1929, p. 222 ss.; F. Thureau-Dangin, Rituels accadiens, Parigi 1921, pp. 86 ss., 127 ss., per i rituali del nuovo anno a Uruk e Babilonia rispettivamente.