Patriota (Genova 1821 - Banda Atjeh 1873); ebbe infanzia travagliata e fu costretto a darsi alla vita del mare nella quale ebbe varie avventure. Nel 1847, dopo aver conosciuto a Parigi il Mazzini ed essersi legato col Mameli, fu a capo di alcune cospirazioni genovesi; segnalatosi nella guerra del 1848, prese parte alla difesa di Roma, dove fu ferito (3 giugno 1849). Tornato per breve tempo (1853-57) sul mare, nel 1857, a Genova, riprese l'attività politica, dando inizio al periodo più significativo della sua vita. Fondò il giornale S. Giorgio (poi Nazione), comandò un battaglione di cacciatori delle Alpi nella campagna del 1859, fu uno degli organizzatori dei Mille e comandò il vapore Lombardo. Combatté a Calatafimi, a Palermo, a Reggio, al Volturno, ove contribuì largamente alla vittoria e fu ferito due volte. A lui fu affidata la repressione della rivolta contadina di Bronte, che attuò con spietata decisione (ag. 1860). Entrato dopo il 1860 nell'esercito regolare ed eletto deputato, assunse posizioni politiche moderate; comandante della divisione di Alessandria, prese parte alla battaglia di Custoza e nel febbraio del 1870 fu nominato senatore; nello stesso anno fu chiamato a far parte del corpo d'operazioni nello Stato Pontificio ed entrò in Roma, contemporaneamente a Cadorna, da porta S. Pancrazio. Concluse così la sua attività politica e militare e, ripreso dalla passione del mare, costruitosi un bastimento di ferro (il Maddaloni), partì alla volta dell'arcipelago malese, ove restò vittima della febbre gialla. La sua salma fu riportata a Genova nel 1877.