BIZE di Nasso (Βύζης)
Pausania (V, 10, 3) narra che gli si attribuivano delle statue esistenti in Nasso, sulla cui base si leggeva un distico, ove era ricordato un Euergo, figlio di Bize, inventore delle tegole in marmo. Dal distico non appare chiaro se l'inventore fosse il padre o il figlio. Se non che alcuni frammenti di tegole marmoree, trovate sull'Acropoli di Atene e contrassegnate con la sigla BY, sembra diano ragione a Pausania. Questi infatti si pronuncia appunto a favore del padre, e ne riferisce l'attività al tempo di Aliatte e di Astiage (secolo VII a. C.); ma questa data così alta non si addice a quelle tegole. D'altronde si ritiene che Pausania erri anche nel fare di Bize uno scultore, mentre non sarebbe stato che uno scalpellino.
Bibl.: H. Brunn, Geschichte der griech. Künstler, I, 2ª ed., Stoccarda 1889; B. Sauer, in Athen. Mittheil., XVII (1892), p. 37 segg.; C. Robert, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, i, Stoccarda 1897, col. 1160; W. Amelung, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911, p. 319.