black Monday
<bläk mḁ'ndi> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Locuzione che indica i grandi crolli azionari di borsa, i quali avvengono molto spesso nella giornata di lunedì, alla riapertura delle contrattazioni dopo la chiusura del week end. Il più famoso fu quello del lunedì 28 ottobre 1929, in cui si registrò un calo dell’indice Dow Jones del 12,8%, seguito nel successivo martedì da un altro forte calo dell’11,7%, e che diede inizio alla grande depressione degli anni Trenta del 20° secolo. Superiore per ampiezza, fu il crollo del 19 ottobre 1987, un lunedì in cui il Dow Jones cedette 508 punti (un ribasso del 22,6%), massimo declino giornaliero di tutta la storia della finanza. A differenza del 1929, tuttavia, questo ribasso non si accompagnò a una crisi economica di lungo periodo. Altri ribassi di rilievo avvenuti di lunedì sono quelli del 17 settembre 2001, peraltro dopo una prolungata chiusura a seguito dell’attentato alle Torri gemelle dell’11 settembre e giustificato dalla circostanza, e quello del 29 settembre 2008 con un calo del 7%, verificatosi dopo due settimane dal fallimento della Lehman Brothers (v.), in seguito al quale ha avuto inizio una fase di recessione su scala mondiale tra le più acute dopo quella degli anni Trenta.