Pascal, Blaise
Filosofo e matematico francese (Clermont 1623 - Parigi 1662). Il suo pensiero fu caratterizzato da una tormentosa ricerca di Dio, testimoniata dai frammenti di Pensées, che lo portò ad accostarsi, nel 1646, alla spiritualità giansenista. Intervenne nelle polemiche teologiche tra giansenisti e gesuiti con le Lettres provinciales, in cui alla casistica e al probabilismo sostenuti dai teologi gesuiti, contrappose un radicalismo giansenista e una forma di agostinismo carichi del senso del peccato e del male, della redenzione e della grazia salvatrice. Nelle Lettres P. argomenta contro la ‘dottrina delle opinioni probabili’, ma proprio l’approccio gesuita, osteggiato da P. in nome del rigorismo giansenista, si è rivelato fecondo di sviluppi per la scienza e per il dialogo interculturale e interreligioso, secondo i principi del mutuo riconoscimento (➔ mutuo riconoscimento, principio del). Per ciò che concerne le ricerche matematiche, P. formulò il teorema sull’esagono iscritto in una conica e studiò le curve come enti a sé, precorrendo l’idea di funzione, poi sviluppata dai fondatori del calcolo infinitesimale, G.W. Leibniz e I. Newton.