Nome d'arte del cantante statunitense Robert Allen Zimmerman (n. Duluth 1941). Recatosi nel 1961 a New York, alla fine di quell'anno incise il suo primo long play, divenendo in breve uno dei portavoce della sua generazione. I suoi spettacoli, l'originale produzione discografica, ma soprattutto il suo stile di vita e la propensione per gli atteggiamenti anticonformisti gli procurarono un grande successo persistente nel tempo. Nel 1965 abbandonò la vena folk per il rock elettrico; dopo essersi ritirato per un paio d'anni, tornò a esibirsi in pubblico nel 1969; la sua produzione è poi continuata con risultati ineguali e salti d'ispirazione; si è dedicato anche al cinema in qualità di attore, musicista, regista e talvolta anche come produttore. Della sua corposa discografia si ricordano: Bob Dylan (1962); The freewheelin' (1963); Highway 61 revisited (1965); Pat Garrett & Billy the Kid (1973); Desire (1975); Oh mercy (1989); Time out of mind (1997); No direction home (2005); Modern times (2006);Tell tale signs (2008), raccolta di brani, editi e inediti, realizzati da D. tra il 1989 e il 2006;Together through life (2009); Tempest (2012); Another self portrait (2013); Shadows in the night (2015), omaggio dell'artista a F. Sinatra; l'album doppio di cover Triplicate (2017); Rough and rowdy ways (2020). Nel 2004 è uscita la prima parte della sua autobiografia intitolata Chronicles, part I. Insignito nel 2008 del premio Pulitzer alla carriera e nel 2016 del premio Nobel per la letteratura "per aver creato una nuova espressione poetica nell'ambito della grande tradizione della musica americana", nel 2022 il MAXXI di Roma ha dedicato all'artista la mostra Retrospectum in cui sono esposte le sue opere di arte visiva.