Hope, Bob
Nome d'arte di Leslie Townes Hope, attore inglese, naturalizzato statunitense, nato a Eltham (Londra) il 29 maggio 1903 e morto a Toluca Lake (California) il 27 luglio 2003. Precoce attore di varietà, star televisiva e cinematografica tra le più celebri di tutti i tempi negli Stati Uniti, negli anni Quaranta e all'inizio dei Cinquanta fu uno degli interpreti di punta della commedia musicale. Premiato con cinque Oscar (1941, 1945, 1953, 1960 e 1966), si ricorda per la sua buffa figura, la verve istrionica e la battuta sempre pronta in film comici e di parodia, tra cui The cat and the canary (1939; Il fantasma di mezzanotte) di Elliott Nugent e The paleface (1948; Viso pallido) di Norman Z. McLeod.Quinto di sette fratelli, emigrato con i genitori negli Stati Uniti nel 1907, esordì a dieci anni nell'avanspettacolo amatoriale. Diciottenne lavorò per breve tempo come ballerino in coppia con Mildred Rosequist, per poi dedicarsi al teatro di varietà, dove si mise in luce come intrattenitore. Nei primi anni Trenta partecipò ad alcuni musical di successo a New York (Roberta, 1933) e Broadway (Zigfield follies, 1936), raggiungendo una certa notorietà grazie a una serie di brevi film comici per la Vitaphone Corporation della Warner Bros. e a piccoli show radiofonici personali (tra cui The Pepsodent show): ottenne così un contratto con la casa di produzione Paramount Pictures e il regista Mitchell Leisen lo affiancò a Shirley Ross nel film The big broadcast of 1938 (1937). La sua esibizione nel duetto canoro Thanks for the memory lo lanciò come attore nella commedia musicale, genere leggero che godeva di una grande popolarità in quegli anni: fu tra gli interpreti di film come Thanks for the memory (1938), di George Archainbaud, o College swing (1938) di Raoul Walsh, ed ebbe poi il suo primo ruolo da protagonista accanto a Paulette Goddard nel successivo The cat and the canary, commedia giallo-sentimentale dai tempi veloci tratta da un'opera teatrale di J. Willard. Il modulo qui sperimentato con il personaggio di Wally Campbell, gigionesco e codardo, con le sue smorfie e la capacità di infilare una gag verbale dietro l'altra avrebbe costituito per oltre trent'anni la matrice della sua semplice ma efficace comicità. H. raggiunse la celebrità grazie soprattutto alla serie di commedie musicali Road to recitate con l'attrice Dorothy Lamour e il cantante Bing Crosby, la prima delle quali, Road to Singapore (1940; La danzatrice di Singapore) di Victor Schertzinger, delineò uno schema che sarebbe rimasto pressoché immutato per più di vent'anni, fino a The road to Hong Kong (1962; Astronauti per forza) di Norman Panama: quello dei due amici buontemponi che partono per terre esotiche per dimenticare le pene d'amore e invece incappano nella bella del luogo che li riporta alla situazione di sconcerto iniziale. A parte qualche fortunata parodia di genere, come il noir My favorite brunette (1947; La mia brunetta preferita) di Nugent, e il western The paleface, con Jane Russell, H. apparve in quegli anni in decine di commedie accanto alle soubrette dell'epoca, da Star spangled rhythm (1942; Signorine, non guardate i marinai), con Dorothy Lamour, a Fancy pants (1950; Ai vostri ordini, signora!), con Lucille Ball, entrambe di George Marshall, per passare al vaudeville con The seven little Foys (1955; Eravamo sette fratelli) di Melville Shavelson, o al patinato Bachelor in Paradise (1961; Uno scapolo in Paradiso) di Jack Arnold, con Lana Turner. Persa la freschezza giovanile, la sua vena comica si espresse soprattutto nel varietà televisivo. Infatti, parallelamente all'impegno sempre più frequente come intrattenitore delle truppe americane sui fronti di guerra, cominciato durante la Seconda guerra mondiale e proseguito in Vietnam e in Libano, e a quello come 'ambasciatore' in missioni umanitarie (attività che gli valsero i cinque Oscar ad honorem), per H. iniziò un lento declino cinematografico, risultando ormai interprete di una commedia di costume fuori dal tempo, in cui cercò di sfruttare le sue antiche doti macchiettistiche: da Eight on the lam (1967; Otto in fuga) di Marshall a The private navy of Sgt. O'Farrell (1968; Mash ‒ La guerra privata del sergente O'Farrell) di Frank Tashlin, fino a Cancel my reservation (1972; Prenotazione annullata) di Paul Bogart. Personaggio pubblico assai famoso, considerato negli Stati Uniti una gloria nazionale (l'aviazione militare gli dedicò anche il nome di un aereo C-17), nel 1985 apparve in un breve cammeo nel film comico Spies like us (Spie come noi) diretto da John Landis. Nel 1990 scrisse con M. Shavelson Don't' shoot, it's only me e nel 1994 pubblicò I never left home.
W.R. Faith, Bob Hope, a life in comedy, New York 1982; P. Carrick, Thanks for the memory: a tribute to Bob Hope, London 1988; R.G. Mielke, Road to box office: the seven film comedies of Bing Crosby, Bob Hope, and Dorothy Lamour, 1940-1962, Jefferson (NC) 1997.