BOCCO (Bocchus)
Re della Mauritania, dal Mulucca (odierno Muluia) a Tingis (Tangeri), si era imparentato con Giugurta dandogli in moglie una figlia, ma appena vide che i Romani stavano per dichiarare guerra a suo genero mandò un'ambasciata a Roma per essere riconosciuto come amico del popolo romano, per premunirsi nel caso che, vinto Giugurta, fosse divenuto vicino e finitimo dei possedimenti romani; ma il senato per non assumersi degl'impegni declinò l'offerta (111 a. C.). Durante la guerra egli accolse i disertori romani che si rifugiavano nei suoi stati (108 a. C.), manifestando così quell'atteggiamento che l'anno successivo portò all'alleanza con Giugurta, con l'intenzione probabile di profittare dell'eventuale vittoria di Giugurta o di abbandonarlo a caro prezzo se sconfitto: così costrinse Metello, negli ultimi tempi del suo comando in Africa, ad aprire trattative perché abbandonasse Giugurta anche a prezzo di concessioni. Ma queste trattative, come quelle immediatamente successive, sempre nel 107 a. C., con Mario, non ebbero altro risultato che quello di fargli rinnovare, mediante concessioni di territorio numida, l'accordo con Giugurta (106 a. C.), dopo di che entrò in campo, attaccando Mario con la sua cavalleria. Ma riprese tosto le trattative per la pace separata, che nel 105, dopo un'apposita legazione a Roma e dopo la conclusione di un armistizio, culminarono nella concessione provvisoria del titolo di amico del popolo romano. Poi, con lunghe trattative e con larga promessa di compensi, finì con attrarre Giugurta in modo d'averlo in mano sua e di consegnarlo a Silla, ponendo così, col tradimento, termine alla guerra giugurtina. A ricordo di questo fatto Bocco mandò in offerta al Campidoglio un gruppo ricordante l'avvenimento che segnò il trionfo dei Romani. D'allora in poi Bocco conservò amichevoli relazioni con Silla.
Un'altro Bocco fu re di Mauritania nell'età di Cesare (v. bogud).
Bibl.: A. H. J. Greenidge, A history of Rome, Londra 1904, p. 349 segg.; Drumann-Groebe, Geschichte Roms, II (nella biografia di L. Cornelio Silla), Lipsia 1902, p. 365; S. Gsell, Histoire ancienne de l'Afrique du Nord, Parigi 1928, VII, pp. 202-270.