Bocconi boy
loc. s.le m. (iron.) Giovane economista formatosi all’Università Bocconi.
• L’idea sbagliata e pericolosa di austerity ha condotto il nostro Paese al disastro attuale, non solo con il ricorso a tecnici di governo, ma soprattutto alla sua propagazione, la quale ha origini addirittura nostrane, come documentato sia da un articolo di [Paul] Krugman sul penultimo numero della «New York Review of Books», sia dal libro di [Mark] Blyth (Austerity, Oxford 2013), che dedica un paragrafo ai «Bocconi boys» (p. 170), con aspre critiche. (Guido Rossi, Sole 24 Ore, 9 giugno 2013, p. 1, Prima pagina) • Poi, passa all’affondo: «Forse [Guido] Rossi ci potrebbe indicare le analisi tecniche di [Paul] Krugman, [Joseph] Stiglitz e [Amartya] Sen che a suo dire dimostrano “inconfutabilmente” la sua tesi; ma forse potrebbe anche chiedersi se è sicuro di essere aggiornato sul dibattito corrente sull’argomento… Purtroppo non ho trovato alcun accenno sull’argomento nei numerosi interventi di Rossi. Ho invece trovato citazioni di Fichte, Croce, Kant, Kelsen, Graeber, Habermas, Böckenförde, e Gadamer, e perfino lo Zibaldone di Leopardi. Siamo tutti in ammirazione di tanta cultura. Probabilmente per i limiti mentali propri dei “Bocconi boys”, alcuni di noi però faticano a vedere il nesso con la tragedia molto concreta della Grecia attuale» (Roberto Perotti riportato da Sergio Bocconi, Corriere della sera, 16 giugno 2013, p. 6, Primo piano).
- Composto dal nome proprio (Università) Bocconi e dal s. ingl. boy.
- Già attestato nell’Unità del 21 maggio 2013, p. 5, Economia.